martedì 30 dicembre 2008

The millionaire

  • 30 dicembre 2008, Cinema Admiral di Piazza Verbano (un tempo si chiamava Cinema Verbano) uno dei pochi monosala rimasti in zona.

  • Attenzione che svelo il finale... oppure no? Boh non si sa...
Questa sera a cena mio fratello ha cominciato a raccontarci The millionare, sapendo che io e Fulvio stavamo per andare a vederlo.
"Non è niente di che... che ci andate a fare..."
Noi facciamo finta di non sentire e continuiamo a mangiare la splendida pasta e ceci di cinefilantiana fattura. Una pasta e ceci gentile, delicata, dalla cremosità vellutata, gli aromi armoniosi eppure di sostanza, che da conforto e scalda il cuore in una fredda serata di fine anno.
Continua... "E poi il finale... ti lascia senza parole... che dici ma non è possibile... non c'entra niente il finale... insomma tutto il film non è male.. ma poi alla fine di botto, che proprio non te lo aspetti.. a lui lo ammazzano e pure alla ragazza..."
"ma sei uno stronzo... - dico io - non ci puoi dire come va a finire...."
Niente.. continua imperterrito e racconta altri particolari...
Alle dieci meno un quarto siamo ancora a casa tentennanti... io dico "Andiamo?" e Fulvio un po' stizzito risponde ".. a dire il vero tuo fratello mi ha fatto pasare un po' la voglia..."
"Ma lo sai che mio fratello racconta sempre un mare di cazzate...."
Insomma come dio vuole andiamo e ci troviamo nel bel mezzo dell'uscita dello spettacolo di prima serata... una cifra di gente. Prevalentemente mezza età... loden verdi, capelli brizzolatissimi, scarpe di camoscio, signore con le meches e classici maglioncini gialli, di un giallo che può essere solo di cachemire. Vedo facce tutto sommato soddisfatte.. incontro anche due amiche della piscina che mi dicono "è carino il film!".
Inizia il film e si riconosce la mano di Danny Boyle col suo talento nel puntare la macchina con un gusto dell'inquadratura fotografica. Ogni scena è un vortice, contiene una spirale, una visione sghemba e il tutto si interseca con colori, facce, suoni e movimento. Uno stile videoclipparo ma di una certa classe.
Tutto molto studiato, pensato e realizzato alla perfezione.... registicamente ineccepibile. Ed è forse questo il imite del milionario.. è perfetto pure lo squallore e la povertà dell'India, pure le atrocità più inaccettabili sono abbinate a colori suggestivi...
Il labirinto di una fetida baraccopoli diventa il pretesto per una ripresa dall'alto che trasforma lamiere e cartoni in un artistico puzzle... Tutto assume un'aria sterilizzata ad arte.
La storia, seppur forzata e pretestuosa, è avvincente e il film non conosce momenti di noia o cedimenti, il ritmo non si discute! Trovo un po' triste che qualcuno abbia scritto un libro e che qualcun altro ne abbia tratto un film partendo da un programma televisivo, ovvero da "Chi vuole essere milionario".
A vedere il film si comprende che un'intera nazione (e l'India è grande) si rincoglionisce quotidianamente a guardare l'edizione indiana del programma, qui da noi presentato da Gerry Scotti. Effetti della globalizzazione che come molti sapranno non è solo questione di McDonald's...
Insomma tutto gira intorno a sto programma... le persone ma soprattutto i soldi. Appare infatti evidente che la bella e desiderata Latika non ha nessuna intenzione di vivere d'amore ma che non ha dubbi a scappare col novello milionario, vincitore del gioco.
Peccato che poi alla fine muoiano tutti e due...
Ma su... se avete letto la recensione di "Piacere Dave" saprete anche che mio fratello è solito inventarsi un sacco di cazzate sui film che ha visto... e quindi i due protagonisti non muoiono.. bensì vivono per sempre felici e contenti e pure con venti milioni di rupie che, se non mi sono rincoglionita del tutto, fanno poco meno di 300mila euri. Voglio dire... ma milionario de che?
Che ce fai co trecentomila euri? in zona mia a malapena un bicamere....
Insomma Danny Boyle volendo poteva fare scempio della nostra sfera emotiva invece è tutto un po' leccatino (e nessuno poi ci spiega come è arrivato il ragazzetto a partecipare al gioco televisivo) e nella nostra testa tende a rimanere più impresso lo studio televisivo che tristemente ben conosciamo piuttosto che l'orda di bambini mutilati costretti a chiedere l'elemosina. Cosa dire di questo film? Ipocrita o solo volutamente superficiale? Di pugni nello stomaco nemmeno un accenno, lo schermo è tale.. scherma.. si dice "vince ma non convince"...
Avrei potuto usare una chiave di lettura diversa.. parlare del destino, del senso della vita... ma in questo momento io e il destino ci siamo un po' accapigliati quindi salto a piè pari tutte le implicazioni sugli eventi e sul loro significato...
e ora la domanda di rigore: ma tu cinefilante.. lo consiglieresti questo film?
Cosa rispondere.. in tutta sincerità direi... non è male ma non ti aspettare nulla di eccezionale.
La accendiamo?
Mah.. boh.. non so... mi viene un dubbio... che a poco a poco dievnta certezza... io preferisco il treno per darjeeling!

Abbinamento obbligatoriamente mangereccio con il fast food indiano in Via Mamiani,11 tel. 06 4460792. Sarà come varcare un piccolo stargate che, dal caos di piazza vittorio, vi trasporterà in un secondo in un localino indiano. Poca scelta e piatti semplicissimi... prezzi politici ma atmosfera impagabile...

Piacere Dave!

  • Scritto il 23 dicembre u.s. ma rimasto in bozza fino ad oggi.. nel frattempo quasi scomparso il raffreddore....
  • Preso da Blockbuster come alternativa al nulla cinematografico in onda su Sky...

Sì lo so... sono un Cinefilante un po' latitante... ma ho raffreddore che potrei tranquillamente fare gli effetti speciali dell'Esorcista a costo zero e autoprodotti...
Al cinema di certo non ci posso andare... Nei prossimi giorni poi le feste canoniche mi avrebbero comunque tenuta lontana dalle sale e quindi ripiego su un noleggio da blockbuster.
Dato che in famiglia siamo ottimizzatori, io e mio fratello abbiniamo la capatina da blockba con la passeggiatina serale con Nice, la nostra lupetta bionda...
Il problema è che da Blockba non la fanno entrare e quindi entriamo a turno, che Nice da sola fuori non ci vuole stare.
Entro, do uno sguardo veloce.... Hancock non l'ho visto... nemmeno Grace is gone e ci sono pure I racconti di Stoccolma.
Memorizzo tutto, mi affaccio e comunico le mie scelte...
Mio fratello non è convinto...
cambio della guardia...
io resto fuori con Nice e lui entra...
e poco dopo riesce sentenziando: Hancock l'ho visto...
poi, sconsolato, aggiunge... Grace is gone mi sembra molto triste... bah... se vuoi prendi quello dei racconti di Stoccolma...
Dato che mio fratello è solito inventarsi un sacco di cazzate lo interrogo su Hancock...
- Giuro l'ho visto! Con Roberto e Michele.. ci siamo andati a scatola chiusa... non sapevamo che si trattasse di un supereroe... e quando a un certo punto lui fa un salto e schizza a cento metri... ci siamo guardati e abbiamo detto: "ma che è sta cazzata???"
Vabbè.. gli credo.. niente Hancock.. entro e mi rassegno a prendere I racconti di Stoccolma ma nemmeno io sono troppo convinta. Avrei voglia di qualcosa di leggero leggero, inconsistente...
Il mio sguardo cade su Piacere Dave... Mi riaffaccio e lancio la proposta.
Accetta perché sembra non esserci di meglio... Un quarto d'ora per arrivare alla scelta finale!
Vado a pagare e dico al commesso: "Certo che co' sta storia che non ci fate entrare il cane ci fate perdere le ore..."
- "eh ma non è colpa nostra... se ci becca la finanza ci fa un mazzo così..! perché abbiamo i prodotti alimentari ad altezza muso di cane...".
Dentro di me ho pensato: "Ma come... quel delizioso musetto di cagnolina... che fastidio può dare...".
Insomma ci iniziamo a vedere sto film... Inizio stupidissimo... con lui che fa le sue solite smorfie... e dovrebbe far ridere.. argh!
Mio fratello vista la mala parata mi fa: ma da quand'è che ti piace Eddie Murphy???
- Non è che mi piace lui... è l'argomento del film... lui in realtà è un'astronave aliena!
Ah bè allora è tutta un'altra storia... a poco poco la storia prende piede.. non si può dire che decolli ma comunque ha la sua struttura, le sue battutine, la sua morale ecc. ecc.
Un film adatto alle famiglie, con una blanda comicità di cui ci si può accontentare (soprattutto al pensiero di quelli che sarebbero potuti essere I racconti di Stoccolma).
Tutto sommato in un'ideale parabola che parte dall'Ultimatum alla terra 1951 B/N, che ha l'apice nel suo milionario remake new age... Piacere Dave (che ha un plot quasi sovrapponibile all'ultimatum) si colloca in discesa un gradino prima delle varie parodie stile Shriek o Disaster movie...
Insomma.. che questi alieni prima poi ce li troveremo di fronte ultimamente sembra essere un argomento piuttosto sfruttato se non abusato, a livello sia di cinematografico che telefilmesco...
E io mi sento preparata sufficientemente...

Abbinamento con un luogo a me caro.. Villa Ada... ogni tanto ci porto fuori la lupetta bionda che ama tuffarsi nel ruscello a riprendere le pigne e i rami che le lanciamo. Purtroppo di crop circle nemmeno l'ombra...

domenica 28 dicembre 2008

The Spirit

  • Domenica 28 dicembre 2008, cinema Savoy in sala 3
  • Dopo spaghetti del Cavaliere Cocco con aglio e olio e peperoncino

Se si riesce a resistere per il primo quarto d'ora è probabile che The Spirit si lascerà vedere e che potrà anche piacere ma indubbiamente l'incipit è spiazzante... dialoghi stupidi e una estremizzazione dell'aspetto grafico che alla lunga diventa un po' fine a se stessa.
La maggior parte delle immagini sembra trarre ispirazione dalle macchie del test di Rorschach... Alcuni momenti sono visivamente e graficamente affascinanti ma molto freddi.
La fotografia è giocata tutta su accesi contrasti di luci e di ombre caravaggeschi, i colori primari, il trucco all'inchiostro di china spersonalizza i volti... Scarlett Johnson è banalizzata, con un volto cancellato e ridipinto come quello di una geisha.
Eva Mendes invece, come la metti la metti, è strepitosa!
Una Raquel Welch del nuovo millennio con un fondoschiena irresistibile che, con un colpo di scena del mio immaginario, scalza Jennifer Lopez dal podio di modello da raggiungere.
Da ora in poi il mio obiettivo sarà Eva Mendes!
Se avessi un personal trainer gli comanderei di concentrarsi solo lì... lascia perdere le braccia, le gambe.. gli addominali... che ogni energia sia dedicata a forgiarmi un culo come Eva Mendes!
Gli interpreti maschili un po' sottotono e poco inclini a generare icone indimenticabili... Samuel L. Jackson ormai è un impiegato statale del cinema e di certo non può competere col terzetto di gnocche focose di cui fa parte anche una Paz Vega in versione ballerina di danza del ventre.
Orsù il film si guarda.. si dice anche "carino!", uscendo dalla sala... ma non vibra, non tocca nel profondo, non porta alla luce niente di niente. E poi francamente la storia /tanto per cambiare) è esile esile. Tutto il dibattito lo possiamo incentrare tra i fumettari attempati che sicuramente sono impazziti e hanno raggiunto picchi di godimento mai provati prima prima... e tutti coloro che si sono recati al cinema solo per vedere un film.
Se questo fosse un blog "sociale" potrei pubblicare una rassegna sulle tipologie maschili e dedicare un'approfondita monografia sulla categoria che, superati i 16 anni di età anzi superati abbondantemente i 30 (e a volte pure i 40) continua a godere in maniera misteriosa coi fumetti.
Ma questo è solo un blog in cui il cinefilante sproloquia sui film che ha visto... quindi vi risparmierò le mie teorie... eppure ce ne sarebbe da dire su questa categoria...
Insomma non ho molto da dire su The Spirit... visivamente affascinante ma molto ripetitivo, storia inesistente, qualche accenno di divertente ironia, tre attrici conturbanti.
Sì... i fumettari impazziranno... ma per me resta solo "carino"...

Se anche voi siete sopravvisuti a queste feste che hanno tentato peggio di un super eroe cattivo di stroncare ogni vostra energia, ogni vostra forma fisica e soprattutto se avete esagerato con i torroni e i panettoni.. procuratevi una radice di zenzero (che ormai si trova ovunque, pure al supermercato sotto casa..) e dopo i pasti principale fatevi un bel tè leggero (possibilmente verde) e grattateci un bel pezzetto di radice. Lasciate in infusione per qualche minuto e bevete la pregiata bevanda. Vi sentirete meglio e il vostro stomaco ve ne sarà grato!

giovedì 25 dicembre 2008

1408

  • Visto su Sky alcuni giorni fa...

Sì lo so, dico sempre "basta con l'horror" e poi ci ricado sempre, una coazione a ripetere a dir poco fastidiosa, ma in questo caso si tratta di un libro di Stephen King che, sebbene da anni scriva delle immani cazzate, va rispettato e onorato per alcuni grandi libri che sono diventati grandi film.
Shining prima di tutto!
Insomma una chance a 1408 non potevo non concedergliela e poi John Cusack mi piace, anche se non è mai riuscito a ripetere il colpaccio di un film come "Rischiose abitudini".
E poi dio santo, diamolo un senso a questo abbonamento di Sky!
Mi piacciono i film che virano all'horror senza l'abuso di atmosfere buie, notturne, sudate e colaticce, apprezzo quindi immediatamente la fotografia pulita molto upper class.
Pochi personaggi non necessariamente delineati, forse solo accennati ma funzionali.
La storia è presto detta, cinico scrittore di manuali sugli hotel e le case infestate vuole smascherare l'ennesima bufala attira clienti con manie del paranormale, mal gliene incoglierà!
La stanza incriminata si rivelerà un crogiuolo del maligno che, pur senza prendere la forma di inquietanti pagliacci, si farà strada nella mente del povero scrittore.
I fatti accaduti nel passato della stanza 1408 si intersecano con le segrete dell'inconscio amplificando paure inconfessabili e dolori strazianti.
A poco a poco le influenze presenti nel luogo lasciano spazio a quelle che avvelenano quotidianamente la vita dello scrittore, in un crescendo debordante di orrore e autodistruzione.
La storia è solo un presupposto per dare vita alle paure inconscie più nascoste e risente nel finale del classico espediente "à la King", ovvero il coup de theatre che risolve tutto con una rivelazione che farebbe la sua porca figura in un corto di 4 minuti ma che banalizza invece un film di un paio d'ore.
Niente male l'idea di confinare tutto in quattro pareti, fossero anche quelle del proprio cervello e a questo proposito Cusack deve avere una qualche predilezione per le storie che sono tutte nella testa... prima in quella di John Malcovich e poi in Identità...
Sebbene mi piaccia non posso non notare che John Cusack si muove all'interno dello star business e delle sue scelte professionali in maniera ambigua, passando dalla commedia romantica alla Serendipity a quella brillante dei Perfetti Innamorati, saltellando qua e là nello pseudo horror, senza riuscire mai a trovare una vera e propria dimensione, anzi restando sempre un po' fuori posto ovunque.
Il film comunque in definitiva si può vedere e raggiunge diversi picchi di tensione e che potrà essere visto anche da chi detesta l'horror propriamente detto.
Comunque sia starei pensando di disdire l'abbonamento d Sky, fanno veramente delle gran porcate.. sempre gli stessi film e un gran riciclo di fondi di magazzino inguardabili, se non fosse per i canali generici (quelli dal 110 in poi per intenderci) ci sarebbe da chiedergli un risarcimento per truffa aggravata ai danni dei cinefili e soprattutto a danno del cinefilante.
Non male l'ultima miniserie trasmessa da Fox "Lost Room" che ha avuto il pregio, oltre che di durare solo 6 episodi, di proporre una storia veramente originale, enigmatica e che pur non preoccupandosi di svelare i parecchi punti oscuri non delude nella sua inconcludenza...

Abbinamento con un luogo di relax.... adatto se vi dovesse capitare un'avventura stile 1408 ma in special modo per riprendersi dalla maratona di pranzi e cene natalizi... un bagno turco è capace di rimettere al mondo! Hamman , La culla del benessere in Via della Maratona, 87 0636298573

martedì 16 dicembre 2008

Ultimatum alla terra

  • Sempre Gaumont Opera ma in sala 1, grande e di forma circolare con un particolare soffitto scolpito.


Non credo che a Roma sarei andata a vedere Ultimatum alla terra ma a Parigi non c'era molto da vedere ad una walking distance dall'albergo e quindi non abbiamo resistito alla prima di questo remake.
I remake mi fanno tristezza, denotano mancanza di idee, creatività inesistente e poco coraggio. Eppure non è che in giro manchino talenti capaci di tenerti inchiodata di fronte ad uno schermo... basti pensare a Lost, tanto per dirne uno.
L'originale lo vidi a casa, durante la fiera di Roma facevano i film la mattina, che facevo le scuole elementari... ha animato per anni i miei incubi con robot e alieni che venivano a rapire mio fratello durante la notte.
Insomma Ultimatum alla terra e Il pianeta proibito (con i suoi mostri dell'Id) hanno segnato la mia infanzia gli prendesse un colpo a tutti e due.
Rivisti in età adulta sono totalmente neutri ma evidentemente a 8 anni qualche impressione te la fanno.
Qui abbiamo Keanu Reeves sempre più asessuato e sempre più incapace di articolare un espressione diversa da quella dello straniamento.
Un caso particolare quello di Keanu... molto simile a quello di Schwarzeneger. Entrambi hanno interpretato alcuni film cult degli ultimi vent'anni, decretandone il successo e senza servirsi dell'espressione facciale, restando al di fuori dei personaggi.
Come dire che all'Actor's Studio hanno sbagliato tutto...
Hanno fatto scelte ragionate... un terminator privo di sentimenti per esempio oppure un Neo matrixiano che per tutto il film sembra chiedersi "sogno o son desto?".
Anche qui Keanu viene sbozzolato da una placenta gelatinosa, come clone di un essere umano visto che l'entità klatu si è evoluta oltre il corpo. Al posto dell'ingenuo disco volante di matrice edwoodiana abbiamo le più attuali ed esoteriche sfere di luce (che da anni sono avvistate un po' ovunque nel mondo e che hanno dato vita ad una vasta letteratura suull'argomento).
Di fronte a questa attualizzazione della simbologia aliena stona il robottone gigante antropomorfo che però poi si trasforma in uno sciame assassino e devastatore.
La bella di turno è l'anoressica Jennifer Connelly e poi abbiamo anche l'immancabile bambino, un adorabile cucciolo di colore tutto ricci e mossette. A dire la verità un po' stronzetto e guastafeste ma alla fine si redime pure lui del resto è il figlio di Will Smith!
Alla fine si redimono tutti... la terra non viene distrutta e l'ultimatum è stato un falso allarme.. un po' come il Tevere che doveva inondare la capitale.
Il film se ne vola via tra scene di azione e conversazioni tagliate con l'accetta, in cui la mancanza di sfumature rende tutto un po' noioso.
Abbiamo una Cathy Bates, capace in genere di dare vita a personaggi arguti, saggi, dolenti ma sempre e comunque indimenticabili che invece viene sprecata come un'ottusa segretaria alla difesa. Ma poi si redime anche lei.
Voi direte.. ma si redimono tutti?
E certo perché se non si redimevano il film avrebbe avuto un finale diverso...
Cosa posso dire... operazione del tutto inutile alla quale avrebbe giovato una storia ben più corposa ma tutto sommato con un minimo di interesse pèer chi non conoscesse già la vicenda.
Interessante il cambiamento del presupposto... nella versione del 1951 il robottone doveva insegnarci ad essere pacifici.... nel 2008 ad essere ecologisti.
Cambiano i pericoli ma non la minaccia della distruzione a causa dell'imbecillità dell'essere umano...
Un paio di momenti carini: il primo quando Klatu/Keanu incontra un alieno che da anni vive sulla terra sotto forma di cinese... è bello pensare che accantp a noi vivano esseri di altri mondi... e a ben guardare a volte guardi una persona e ti sembra proprio che sia di un altro pianeta...
Il secondo nel momento dell'incontro tra Klatu e il mitico professore vincitore del premio Nobel per la fisica, interpretato da Sir "Monthy Python" John Cleese... in cui due menti superiori quasi non hanno bisogno di parole perché è sufficiente la percezione...
Alla fine c'è un messaggio, c'è la speranza, ci sono tanti momenti di suspance... poteva essere il masterpiece del decennio invece si dimenticherà in fretta e nella memoria rimarrà quello del 1951. Klatu barada niktu...

Abbinamento sempre mangereccio con una panetteria sempre nel 2nd arrondissement "Au bon pain d'autrefois" in piazza Notre Dame des Victoires (alla quale va dato sicuramente uno sguardo)... a mio avviso veramente notevole la produzione di pani e croissant maè anche una questione esterica visto che la bottega mantiene intatta la sua decorazione settecentesca di mattonelle dipinte... Allez y se siete in quella zona!

domenica 14 dicembre 2008

Quantum of solace

  • Visto al Gaumont Opera di Parigi, 38, Boulevard des Italiens Tel. +33 8 92 69 66 96 in sala 6, piccola ma confortevole, posti non numerati, bagni pulitissimi che nemmeno a casa propria…
  • Biglietto alla scandalosa cifra di 9 euri e 30 centesimi.


Roba da matti! mi è toccato arrivare fino a Parigi per poter godermi l’ultimo 007.
In lingua originale con sottotitoli in francese, due lingue che conosco piuttosto bene ma qualcoa deve essermi sfuggito lo stesso visto che ancora non ho capito cosa significhi “Quantum of solace”.
Seguito di Casino Royale che avevo apprezzato senza indugio nonostante i miei pregiudizi per questo James Bond biondino che proprio non mi andava giù… che dire… le idee si cambiano, ci si evolve… evviva i biondi soprattutto se sono fichi come Daniel Craig!


Io mi sono convertita ma Daniel è destinato a non piacere a tutte… come la mia amica Emanuela che si è rifiutata di venire a vederlo a Roma perché non le piace proprio quella faccia da “manovale romeno”. Domani credo che le chiederò: “Sentì un po’… ma dov’è che stanno sti manovali romeni di cui parli?”.
Questo per dire che il film si regge tutto sul fascino di Daniel, col suo fisico ingannevole… sembra mingherlino invece è un bronzo di Riace e sulla personalità bondiana che gli hanno adattato su misura da duro con sprazzi misuratissimi di tenerezza.
Glaciale come un Diabolik prima maniera ma capace di sentimenti che per lo più si vive in solitudine e di cui possiamo solo fantasticare.
Vabbè si è capito che mi piace… e lo dico dopo che, quando annunciarono la scelta del dopo Pierce Brosnam, avevo quasi intenzione di scrivere una lettera di protesta alla famiglia Broccoli!
Quantum of solace si differenzia per alcuni versi dai precedenti della serie… Qui non troviamo un nemico “unico”, un personaggio che incarni il male come Goldfinger bensì una miriade di piccoli cattivi che però tutti insieme danno non poco da fare con il loro progetto Quantum, tentacolare organizzazione di controllo economico mondiale.
Il loro portavoce è Dominic Green, alias Mathieu Almeric, francese, già visto nello spielberghiano Munich e che io avevo talentscoutato con il fatidico “ne sentiremo riparlere a breve..”.
Ha una faccia sufficientemente ambigua ma non è abbastanza “cattivo”. Mi ha ricordato da subito un giovane Polansky e poi vengo a scoprire che è oltre ad essere polacco anche lui è nato proprio nella stessa cittadina di Roman… che coincidenza!
La trama del film è ininfluente anche se meno strutturata di Casino Royal… Quantum of solace non ti da il tempo di pensare o ragionare su quello che sta succedendo ma è una vorticosa girandola di scene d’azione, inseguimenti, sparatorie che ti lasciano senza fiato. Certo non avrebbe guastato un minimo in più di intreccio e devo dire che dalla sceneggiatura di Paul Haggis, premio oscar per Crash, mi aspettavo qualcosa di più sofisticato. Sulla regia invece non posso che applaudire a braccia larghe… Marc Foster responsabile di uno dei film più interessanti degli ultimi anni (Vero come la finzione) ha saputo orchestrare in maniera magistrale il materiale a disposizione.
Non mi ha fatto impazzire invece la Bond girl di turno, bella ma poco caratterizzata e anche leggermente mascolina, si poteva fare di meglio anche se dopo Eva Green ogni confronto sarebbe inutile.
Mancano del tutto (e questa sì è una novità) tutti quei giochini e quegli armamentari che un James Bond che si rispetti non si è mai fatto mancare… niente macchina invisibile o volante, nessuna traccia di smoking antiproiettile.. insomma.. niente di niente… questo James Bond qui combatte a mani nude, rude e poderoso come solo un manovale romeno può essere…
Insomma che dire.. un bel filmone di azione che si lascia vedere senza troppi perché sebbene sia un’occasione mancata per affrancare la serie da stereotipi che sebbene ne abbiano decretato il successo sono contemporaneamente dei limiti che impediscono la valutazione come opera a sé.
Comunque sì dai.. a volte un po’ di svago totale senza pensieri ci sta veramente a ciccio e come dico sempre “non si vive di solo Bergman” (fantastico… ormai mi cito virgolettata!).

Va de sé che avendo visto il film a Parigi segnalo qualcosa di parigino e quindi nella più consueta delle segnalazioni, ovvero quella mangereccia, vi segnalo l’Exki sempre in Boulevard Italiens, al numero 9. Un posticino tutto bio dove mangiare piuttosto bene cose gustose e salutari.