venerdì 15 luglio 2011

Manuale d'amore 3


Qualche sera fa complice il caldo infernale abbiamo pensato di scegliere un film che non fosse tanto impegnativo, che non aggravasse insomma la situazione climatica. La scelta cade su Manuale d’amore 3. Ricordavo vagamente  il primo, una cazzatina ai limiti dell’accettabile ma tutto sommato non aveva generato la solita esigenza di infliggere pene corporali al regista, poi in questo caso il cast altisonante e pure internazionale mi hanno fatto deporre le armi prima ancora di impugnarle.
Il primo episodio con la meglio gioventù attoriale italiana lascia del tutto perplessi, inconsistente e approssimativo. Valeria Solarino è incapace anche di un minimo di disinvoltura, necessita di un corso di dizione e dovrebbe seguire l’esempio della Cucinotta che si dedica alla produzione. La Chiatti sempre bella ma con una bellezza da modella più che da attrice, recitazione non pervenuta. Scamarcio invece zitto zitto riesce ad essere piacevole, credibile e in parte.
Il secondo episodio se è possibile scade ancora di più. Un Carlo Verdone ombra di sé stesso che sembra uno zelig di tutti i suoi personaggi storici con in più quelle ossessioni che ormai sappiamo tutti essere parte dell’uomo prima ancora che del personaggio. La sceneggiatura è così sciatta da risultare fastidiosa.
Il terzo epsisodio raggiunge l’apoteosi… Dopo pochi minuti si prova un senso di vergogna per il regista, per quando si è assunto la responsabilità di portare quel copione a Robert De Niro, che però a quanto pare da bravo marchettaro non ha fatto una piega e ha accettato di buon grado di far parte del baraccone. Ad unire i tre “episodi” un improbabile e fastidioso cupido.
Veniamo al dunque.
Manuale d’amore 3 è uno dei punti più bassi raggiunti dal cinema mondiale, per quel che mi riguarda rappresenta tutto ciò che non va nel nostro paese, il lassismo, il menefreghismo, il lamentarsi del governo quando si alimentano gli stessi ideali.
Inaccettabile il vuoto in cui si muovono personaggi, oscena la “morale” che fa capolino da situazioni che al massimo potrebbero ispirare un’Osteria numero mille.
Allarmante il compiacimento e la faccia tosta del titolo… manuale d’amore.
Non vorrei sembrare una Nanna Moretta dicendo che le parole sono importanti ma cazzo MANUALE D’AMORE… dov’è il manuale e dov’è l’amore?
Poi ci lamentiamo di Berlusconi… quando certo cinema è il suo ritratto.
Tutti pronti a biasimare, giudicare e condannare ma a sbavare per uno stralcio di tetta della Bellucci.
Come ci andiamo volentieri al cinema e come ci sentiamo meglio per esserci svagati dopo una giornata di duro lavoro che di lì a poco svenderemo per aumentare di un paio di pollici lo schermo intorno al quale abbiamo arredato il salotto.
Che siamo in una situazione di merda lo sappiamo tutti e non ci serve anche un cinema che sia solo riflesso e oltretutto sostegno ad un edonismo vacuo e patetico.
Almeno Leni Riefenstahl era schierata apertamente qui invece abbiamo una celebrazione dello specchio dei tempi subdola e corrotta. Il nulla fatto passare per qualcosaltro, sponsorizzato da un cast altisonante e connivente che senza colpo ferire passa da perorare la foresta amazzonica o il telefono azzurro a fare da testimonial di un cinema vuoto e ridotto a format. Da vergognarsi.

Si recuperi Grand Hotel Grand Hotel il classico dei classici, un film corale diretto alla perfezione in cui ogni scena è un contraltare di un'altra. E stiamo parlando del 1932...

domenica 10 luglio 2011

Psychoville


Vista la mosceria cinematografica che c'è in giro ho deciso di dare una svolta al blog e di parlare anche di quelle serie televisive che negli ultimi anni hanno gettato un'ancora di salvezza a chiunque fosse appassionato di belle storie, sceneggiature con meccanismi perfetti e messa in scena che non prescinda da videoclip o pubblicità di automobili.
Inizio con una recente scoperta che mi ha letteralmente ammaliato: Psychoville.
Prodotta dalla mia adorata BBC che difficilmente sbaglia un colpo, sia quando si tratti di produrre grandi classici che quando si tratti di osare là dove nessuno ha mai osato prima, Psychoville è frutto delle menti decisamente perverse di due vecchie conoscenze della televisione britannica Reece Shearsmith e Steve Pemberton già fautori dell'altrettanto eversivo The league of gentlemen negli anni '90.
Giustamente incuranti dell'ipocrisia del politically correct questi due geni danno vita ad una serie di situazioni tra il grottesco, il surreale e l'inimitabile english humour.
Il plot denso di sorprese e stravolgimenti è gustosissimo ma la vera attrattiva sono i personaggi, delineati con maestria e messi a nudo nelle loro piccole e grandi assurdità.
Se amate Little Britain (io per inciso lo ADORO) che sicuramente deve tanto ai due autori di The League of gentlemen, non perdetevi  Psychoville. E se volete sapere qulcosa di più sui protagonisti fatevi un giro sui seguenti siti web creati appositamente per lo show:

Mr. Lomax

David Sowerbutts

Joy Aston


Debbie Hart

Hoity Toity


Mr. Jolly

Mr. Jelly



Io questi personaggi li amo un po' tutti ma le mie preferenze vanno a coloro interpretati da Shearsmith e Pemberton in particolare quando vestono abiti femminili.
Buona visione e... magari il cinema fosse come certa televisione!

Via Savoia,  52  Tel. 068416279  Chiuso la domenica pomeriggio

domenica 3 luglio 2011

Transformers 3 (e pure 3D.... 3D stocazzo as usual)


Questo terzo Transformer l'ho negoziato con cognizione di causa, come male minore.
Posta di fronte ad una Scelta di Sophie tra Venere Nera e l'immane cazzata di questa saga della ferraglia ho preferito quest'ultima senza indugio.
Bisogna capire... Venere Nera pare sia una legnata di piatto sui coglioni, almeno transformer è fantascienza e tutto sommato aveva un bel trailer che, quando l'ho visto la prima volta, ho sperato ardentemente che si trattasse di qualcosaltro.
Ennesima bufala di un 3D inesistente,  ma mea culpa se ancora mi ci fregano con questa storia....
Però è divertente vedere come come gestisce la cosa l'UCI Cinema di Via Enrico Fermi, accanto alla Città del Gusto...
Il biglietto costa 10 euri e gli occhialetti un'euro, quindi se te li conservi dalla ciofeca precedente risparmi un euro...
Sì ma il biglietto sempre 10 euro costa, prezzo che nelle altre sale include l'uso degli occhialini...
Ma veniamo al film... Inizio decente con commistione di filmati di repertorio e fiction, tentativo di impreziosire il cast con un sempre fico John Malcovich e col marito di Grey's Anatomy, che però troppi ce ne sono meglio di lui nel simpatico telefilm ospedaliero arrivato ormai alla settima stagione.
Megan Fox (che per me è una bufala tale e quale al 3D) l'hanno eliminata e uno dei transformerini dice pure che era "cattiva", la nuova ragazza è bionda e ha le labbra che ogni 10.000 chilometri deve controllare la pressione dell'azoto.
Lui è sempre Shia Le Boeuf, con la sua boccuccia a culo di gallina  è un mistero che gli affidino dei ruoli.
Prima parte anche divertente con personaggi eccessivi che fanno sorridere poi il dramma... un'ora secca di transformers che combattono con un rumore infernale, decisamente la realizzazione tecnica è ottima ma due palle così non te le leva nessuno. E poi quando sono tutti aggrovigliati vai a distinguere i buoni e i cattivi ...
Non credo di dover sottolineare la sceneggiatura piuttosto debole e a colabrodo e i dialoghi a base di pane e retorica, non ci viene risparmiato nemmeno il rallentatore degli "eroi" che avanzano sulla linea di guerra. La cosa più fastidiosa però resta che gli umani vengono centrifugati in lungo e in largo,  precipitando da grattacieli, sbucando da palazzi esplosi eccetera eccetera e hanno meno ammaccature dei transformer.
A tutto c'è un limite... e tutto sommato mi sa che comunque deve essere stato meglio della legnata venere nera, ho detto tutto!

Consiglio letterario... Si ripeschi la saga dei Robot di Isaac Asimov per una panoramica sulla questione macchina/essere umano eccetera eccetera. Una lettura perfetta anche sotto l'ombrellone!