lunedì 27 novembre 2023

And just like that...

Serie TV (HBO)

Spoiler sul finale della serie, pay attention!

Sì, ho visto Mission Impossible, l'anteprima del nuovo film di Wes Anderson e pure Oppenheimer eppure oggi parlo di And just like that, così è la vita!
Per chi non lo sapesse si tratta del sequel di Sex and the city, un successo planetario tra il 1998 e il 2004 per un totale di sei stagioni, dove quattro amiche più o meno spregiudicate si confrontavano sulle loro avventure sentimentali e sessuali (The sex) a New York (the city).
A guidare le fila era Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker), celebre per vivere come una miliardaria ma la cui unica fonte di reddito è scrivere la rubrica (a column), che da il titolo alla serie, su un quotidiano.
Sua è la voce narrante e sue sono le amiche:
- Samantha (Kim Kattral), la più zoccola
- Miranda (Cynthia Nixon), la più disillusa
- Charlotte (Kristin Davis), la più romantica
Divertente, pungente, se vogliamo anche didattica (consigliatissima agli uomini), Sex and the city, ci ha proiettato in un mondo di vestiti, scarpe, ristoranti e feste che fanno da background alla marea di uomini che incrociano i letti delle protagoniste.
La serie si conclude come una favola, le nostre quattro si arrrendono all monogamia!
Seguono diversi film più inutili che altro ma che hanno avuto il merito di tenere viva la "connessione emotiva" con i personaggi.
Fino a che...
Fino a che qualcuno, in costanza di mancanza di idee, decide di riciclare le nostre "ragazze" oramai piuttosto attempate e di elaborare un sequel.
Così stanno le cose....
Primo episodio, del tutto a freddo... Carrie torna nella splendida magione dove vive con il marito e lo trova a terra che ha avuto un infarto dopo aver fatto un po' di cyclette.
Invece di chiamare un ambulanza, sta lì ad aspettare che esali l'ultimo respiro e poi si dispera.
A tutt'oggi si tratta di una delle scene o scelte più contestate dagli spettatori.
Diciamo che per assurdità può corrispondere al fatto che in Titanic Kate Winslet lascia affogare di Caprio.
La ditta di cyclette ha pure fatto causa alla produzione per cattiva pubblicità.
Scopriamo che Samantha non c'è più, si è trasferita a Londra e la sua presenza si riduce a una chat di Whatsapp.
Del resto pare che Kim Cattral e Sarah Jessica Parker si siano sempre odiate, tra di loro volavano coltelli e la Cattral ha deciso di rovinare il giocattolo, negando la sua partecipazione. O forse non ce l'hanno proprio voluta, non è chiaro, ma tant'è che uno dei personaggi più divertenti, ironici, eccessivi e pazzeschi è missing.
Miranda, che aveva abdicato alla sua rigidità, cedendo alla maternità e al matrimonio con un tipo del tutto anonimo ma di buon cuore, si sveglia un bel  mattino e diventa lesbica.
Ciò è avvenuto anche nella vita reale e quindi Cynthia Nixon ha voluto un po' portare un po' di sè nella nuova produzione, di cui spesso cura anche la regia.
Charlotte è sempre sposata con il suo marito ebreo, per il quale si è convertita, ha  due figlie, una adottata e una biologica che si rivela di genere non binario.
Ora... Per me binario è solo qualcosa relativo ad una ferrovia. Invece no, negli ultimi anni le persone si dichiarano "non binarie" e fin qui tutto bene.... La cosa che però mi torna difficile da comprendere è che  ti devi rivolgere a un non binario con "Loro". Che poi se ci pensi, i binari sono due, però usano "NON binario" per dire che sono "loro" ovvero lei/lui, quindi due, esattamente come i binari. Vabbè.
La novità di And just  like that sta nel fatto che in quest'epoca di pazzi non puoi più fare una serie se non ci metti:
- Una storia gay maschile
- Una storia gay femminile
- Trans, transgender ecc.
- Non binari o binari o quel che è
- Persone di colore

Dunque come gay maschile abbiamo l'italo/americano Anthony, piuttosto inutile e pure un po' macchiettistico.
Come storia gay femminile abbiamo Miranda che però si mette con la non binaria Che, che diventa di fatto un personaggio fisso anche quando la storia tra loro finisce.
E poi così dal nulla vengono intrufolate nel cast una coppia di colore, però super ricchi e super affermati socialmente, che dal niente sembrano essere amici da sempre delle tre protagoniste.
Poi c'è una professoressa, sempre di colore, che all'inizio è sposata e poi da un giorno all'altro non lo è più e infine un'agente immobiliare con ascendenze indiane/orientali.
La multietnicità si conclude con la figlia cinese adottata di Charlotte.

In una serie dove è sempre stato basato tutto sui dialoghi e sulle situazioni più che su una trama orizzontale, si sono moltiplicati i personaggi fissi per esigenze del politically correct, senza un minimo di attenzione bensì buttati allo sbaraglio con pochissima coerenza. Ne consegue che nella durata di un episodio, dove di base manca sempre Samantha, ci troviamo ad assistere alle beghe matrimoniali della coppia di colore upper class o ad assistere ai nuovi amori di Che, dopo la rottura con Miranda.
Un mischione senza né capo né coda capitanato da una Sarah Jessica Parker sempre più scheletrica.
Ma, giuro, tutto questo sarebbe nulla se confrontato a ciò:
Carrie decide di ricontattare il suo ex di 25 anni prima, Aiden. L'attore ebbe un momento di popolarità con Il mio grosso grasso matrimonio greco. All'epoca, a secondo dei gusti, si poteva reputare un belloccio ma, believe me if I tell you che la scena di lui in mutande nella nuova serie ha qualcosa di raccapricciante. Insomma lui arriva a razzo e riniziano la storia, esattamente da dove l'avevano interrotta, tranne che lui si rifiuta di entrare in casa sua perché gli evoca brutti ricordi.
Ora Carrie, non te lo devo dire io che uno così è un po' problematico e in questi 25 anni che vi siete persi di vista non ha risolto nulla...
E Carrie cosa fa? Decide addirittura di comprare una nuova casa per iniziare una nuova vita con lui.
Bè, insomma, è tutto pronto, compresa un'inaugurazione con chef stellato, ma Aiden, piagnucolando, le fa: "No senti scusa, sai mio figlio ha bisogno di me perché si è fatto di allucinogeni e ha avuto un incidente stradale, non posso andarmene dalla Virginia...".
Lei sente cadere le sue palle immaginarie sul parquet intarsiato ma cerca di fare buon viso a cattivo gioco...
"Dai allora verrò io da te...!"
Ma questa soluzione a lui non va bene, la sua proposta è "Guarda ti chiedo di aspettare cinque anni, fino a che non finisce l'adolescenza di mio figlio...".
E allora Carrie che fa?
Va ai Caraibi con un'amica sua!
Fine!
 
Decisamente abbino con la serie capostipite! Una vera delizia! Riscoprite The sex and the city e abbiate l'accortezza di guardarla in lingua originale perché la versione italiana è stata censurata in più punti.







giovedì 23 novembre 2023

Dream Scenario

Cinema UCI Porta di Roma, Sala 7
Spettacolo delle 18.50 iniziato molto più tardi a causa di trailers ripetuti svariate svolte ma grazie al cielo già dimenticati

 


 

Un regista norvegese alle prese con una produzione internazionale e un Nicolas Cage irriconoscibile.
Dream Scenario è un film sui sogni e sull'invisibile trama di fili che ci connette tutti inesorabilmente, con risultati non sempre meravigliosi.
Qui Nicolas Cage è un professore universitario veramente un po' noioso, potrei dire che non è bello ma del resto Nicolas non lo è mai stato, nonostante i tanti interventi per sfinarsi il naso o forse proprio a causa di quelli...
Dicevo potrei dire che non è affascinante ma, insomma, su quasi 7 miliardi di essere umani su questo pianeta, stimando che circa un terzo siano uomini, trovatemelo voi uno che sia affascinante o quanto meno risolto, che basterebbe quello eh!
Questo deve essere lo stesso pensiero che ha fatto la moglie Janet che non solo lo tollera questo marito scialbo ma fa addirittura fantasie erotiche su di lui, vestito come David Byrne col vestito grigio con le spalline.
Sei troppo giovane per ricordarlo?
Non hai abbastanza cultura musicale per sapere chi è David Byrne o i Talking Heads?
Non capisci di cosa sto parlando? Non aver paura, Google ti verrà in aiuto!
Va bene, insomma, che succede? Succede che improvvisamente la gente comincia a sognare questo professore barbuto e tristanzuolo.

Iniziano i suoi studenti, poi qualche amico e pure la figlia fino a che il fenomeno diventa "virale" (termine che mi sta parecchio sul cazzo in era Internet e che sta a significare la diffusione estrema di un conenuto video. Cioè a me basta che scrivono nella descrizione "E' virale!" e potete star sicuri che lo apro col cazzo. E sottolineo, in questa epoca un po' fluida, che io ne sono priva, quindi il video non lo apro proprio).

Paul Matthews si ritrova quindi ad essere suo malgrado il fenomeno del momento e diventa una star.
Il problema è che la sua presenza nei sogni altrui è non partecipativa, è un ignavo per lo più e i sognatori si lamentano un po' di questa cosa.
Ma che può fare Paul? Lui non ne sa nulla di questa cosa, non ha idea del perché accada.
Capiamo però, da alcuni dettagli che la sua vita gli sta un po' stretta, la tendenza a fare goffamente il piacione, una collega che gli soffia l'idea per un libro che non ha mai scritto, insomma tanti vorrei ma non riesco o forse non ci provo nemmeno ma comunque sono frustrato e, anche se non lo percepisco con certezza, sono un represso.
Tutto cambia quando una giovane ragazza gli confessa che nei suoi sogni lei realizza tutte le sue fantasie sessuali. Come spesso accade però le fantasie sarebbe meglio lasciarle stare nel loro mondo perché nel mondo che dal sogno si passa alla realtà le cose precipitano malamente.
Da quel momento il tenore dei sogni cambia e il Paul sognato diventa un violento assassino e stupratore... Nessuno riesce più a stare in sua presenza e lui si ritrova ad essere un pariah, pure la famiglia lo esclude, tanto che è costretto ad andare a vivere in un piccolo appartamento.

Tempo dopo, qualcuno, ispirato dalla vicenda, inventa un dispositivo per entrare nei sogni altrui a scopo pubblicitario e Paul sfrutterà la cosa per indossare il celebre abito grigio e tentare di riconquistare la moglie. Anche nel sogno però verrà trascinato via dal suo desiderio...

Questa è la trama in breve, va da sé che la complessità dell'argomento è enorme e si presta ad una miriade di interpretazioni e teorie che vanno al di là di qualunque lettura di superficie, insomma no, non è Love actually. C'è tutta una disamina della massa che si fa trascinare dai social, c'è il problema di capire cosa sia realmente la vita e perché certe volte ci va così stretta ma per me più di tutto c'è questo scandagliare la psiche umana, sempre pronta a gettare sugli altri la causa del proprio disagio.
Il problema non è Paul, il problema è chi lo sogna, dando sfogo al proprio lato oscuro.

Il soggetto è originalissimo e girato come un thriller a metà tra Hitchcock e Lynch, ha momenti drammatici ma è sempre impregnato di una grande ironia che stempera parecchio l'aspetto surreale.
Un altro colpaccio dell'A24!


Abbinamento mangereccio, in pieno centro, a Palazzo Bonaparte, in piazza Venezia,  hanno aperto una sala da tè di stampo british. Un posto delizioso per una sosta e un buon dolcetto firmato Vivi Bistrot.
Molto molto carino!