- Lunedì 24 agosto 2009, scaricato da internet senza un vero perché...
Improvvisamente l'estate scorsa aveva già sondato in tempi non sospetti il rapporto irrisolto tra madre despota e figlio gay... Ritorno a Brideshead non aggiunge nulla di nuovo ma soprattutto non coinvolge. I personaggi sono slavati e assolutamente privi di fascino, le situazioni sono accennate e poi abbandonate nel più completo disinteresse. Non ci sono punti chiavi capaci di dare respiro a questopseudo drammone che ancora una volta vede come sfonda una splendida dimora inglese. Come a dire che nella terra di Albione sono le case a possedere i loro inquilini.... e in effetti le persone passano mentre le case per lo più restano, pretendendo tributi alla loro esagerata grandezza e eleganza.
Siamo in quel fastidioso territorio in cui un abito non adatto indossato ad una cena può precludere il futuro di una relazione ma soprattutto dove ogni azione imposta e subìta si costruisce sulla possibilità/necessità di generare il senso di colpa... muro, catena, gabbia, immobilità che ne derivano non scalfiscono il dogma di un cattolicesimo arido e aberrante che ben si adatta a menti automartirizzanti.
Ma a parte i temi un po' triti e ritriti e non eccessivamente interessanti tutto è un po' scialbo oltre che noioso. La conclusione è equiparabile ad un pranzo tronfio a cui non segue nemmeno un buon dessert... da dimenticare direi.
nel pomeriggio avevo beccato su skY gli ultimi venti minuti del film su Jane Austen "Becoming Jane", dello stesso regista... sempre roba inglese in costume, case grandi, soldi e matrimoni impossibili... almeno lì ho versato qualche lacrima... ho detto tutto!
Gli abbinamenti sono in vacanza! Almeno loro.....
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