- Perso il biglietto e non si trova nemmeno la locandina....
Seconda serata di Canne a Roma. Gran sfoggio di magliette a righe, il trend dell’estate tra la popolazione cinefila femminile del Nuovo Sacher. In sala il patron Nanni in camicia hawayana color giallino pallido. Nanni… comprati una Lacoste che la camicetta hawayana scolorita sarà pure di sinistra ma non si può guardare… residuato bellico del 1985.
La vera star è Monsieur Vieri Razzini, in completo di lino bianco, elegante, raffinato, sottotono.
Un mito… e invece il patron con quella camicia….
Ancora sotto shock per il filmaccio thai prendiamo posto.
Another year si snoda per quattro stagioni diligentemente snocciolate con l’abusato siparietto, gran dispiego di piano americano per due ore di noia che non riesce ad evolversi da una delle tante storie non storie raccontate ormai da tempo immemore.
Ecco… io ho ancora l’illusione che un regista (almeno un Mike Leigh) senta la necessità di fare un film perché ha l’urgenza di raccontare qualcosa e invece mi trovo di fronte ad una sceneggiatura inesistente, che avrebbe pure dei personaggi interessanti ma non viene sviluppata e non contiene un solo dialogo degno di tale nome. Non credo sia obbligatoria Suso Cecchi D’Amico per tirare fuori un copione degno di tale nome, quindi devo credere che ci sia l’intenzione di mettere in scena un cinema minore (ma non nel senso di mezzi), di un cinema che scientemente abbassa i suoi standard per diventare un’esperienza fine a sé stessa… non più la visione del film ma l’andare al cinema come unico scopo. Diventa chiaro come Another year si becchi quella fetta di mercato che disgustata dai blockbuster si dirige soddisfatta nel circuito Quattro Fontane, Mignon, Eden, Greenwich eccetera.
Ma torniamo al film che mi dicono essere il vincitore “morale” di Canne…
Secondo me Tim burton troppe se n’è fumate…
Pochi personaggi, nessuno dei quali scavato o delineato… figure bidimensionali di cui osserviamo gli stralci di vita nell’arco di un anno in cui praticamente non accadrà nulla. Senza inizio e senza fine. Dio santissimo io non ne posso più di questi film che finiscono a cazzo senza nessun motivo di esistere.
L’amica che era con me dice: “Ma se devo vedere ste cose…. Me ne sto a casa mia…”…
Noi invece ci partiamo da Roma nord per metterci in fila al Nuovo Sacher… saremo deficienti?
Uscendo dalla sala il cassiere mi chiede se posso affrettarmi perché devono entrare quelli delle dieci e mezza…
Dico “Poveretti… sarebbe meglio non farli entrare…”
“Ma perché è brutto?”
“Tra quello di ieri e quello di oggi…. Tra tutti e due….”
“Ma io ho sentito qualcuno che ne parlava bene…”
“Eh me sa che hai sentito male…”
Usciamo nella calda serata romana increduli per l’inutilità… il mio cavaliere azzarda la sufficienza… io invece dico: NO non se ne parla… per me non andiamo oltre il cinque.
E stasera mi sento anche molto generosa…
Abbinamento cinematografico: recuperate Naked con uno strepitoso David Thewlis, potrete godervi un Mike Leigh in splendida forma!
Nessun commento:
Posta un commento