domenica 6 novembre 2011

Un cuento chino


Premiato al Festival di Roma come miglior film Un cuento chino me lo sono visto soprattutto per la presenza di Ricardo Darin, un uomo e un attore con quello sguardo un po' così, che senza essere George Clooney ne ha un fascino non dissimile.
Bellissimo personaggio quello di Roberto,  misantropo e misogino, in cerca di una leva che possa scalfire la sua corazza e al contempo impegnato a proteggere la sua roccaforte emotiva e affettiva.
Sarà l'incontro col "chino" a creare uno spiraglio. Equilibrio armonioso di scrittura e interpretazione il film argentino è un picccolo trattato sulla solitudine e sulle possibilità che ci offre la vita.
Perfetto il cast dei comprimari con un'unica presenza femminile, la paziente e carnosa Muriel Santa Ana.
Potrebbe perdere nel doppiaggio la freschezza dei dialoghi e della straordinaria recitazione di Darin, capace anche solo con lo sguardo di esprimere tutta una gamma di emozioni.
Si sorride, si partecipa, si fa il tifo affinché tutto vada nella maniera giusta, non senza un briciolo di malinconia. Premio meritato, film perfetto per le sale d'essai tipo Mignon, Quattro Fontane e Greenwich... difficile rimanere delusi!

A seguire quando sarò ispirata le recensioni di altri due film visti al Festival di Roma... Babycall e La femme du cinquième! :-)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

..certamente il film è ben fatto ed ha come al solito un grande Ricardo Darin, ma io il premio l'avrei dato a qualcun'altro..ma si sà che le giurie sono fatte apposta per scontentare il pubblico..

nickoftime

Diario Latino ha detto...

Premio meritato al Festival Internazionale del Film di Roma per un film che sfiora con "argentina" leggerezza il tema immigrazione e confronto tra culture differenti. Mi auguro di vederlo nei cinema italiani

Tazio Ponte ha detto...

Che tristezza però questo "Festival Internazionale del Cinema di Roma".
Sono andato il primo giorno, nel primo pomeriggio. La mostra su Pasolini riservata ai soli gionalisti. Attendevano Alemanno per l'inaugurazione. Alemanno ?
Tutto intorno la sensazione di ritrovarsi in una vecchia Fiera di Roma.
Si andava perchè si scroccava qualcosa, un bicchiere di latte, dei crakers salati con del burro sopra, un assaggio di Pepsi Cola. Ma l'evento portava qualcosa di buono. I film in tv, la mattina, alle 10.
Ho rimediato comunque uno di questi nuovi posacenere da tasca o da borsetta.
E' una nuova campagna pubblicitaria per tenere pulita la città dalle cicche.
Son quelle cose anche utili, ma che poi lasci sempre da qualche parte. Abbandonate e mai utilizzate.