giovedì 1 marzo 2012

Borotalco





Correva il 1982 e Carlo Verdone dopo i successi di Un sacco bello e Bianco, Rosso e Verdone girò Borotalco, il primo film con una sceneggiatura vera e propria e non solo una sequela di sketch tenuti insieme da un canovaccio dalla tela un po' rada.

Eleonora Giorgi era al massimo dello splendore e poi c'era Angelo Infanti, un indimenticabile Manuel Fantoni, nella cui doccia a vista si lavava una giovane Moana Pozzi.
Optai per il mare, un bel giorno mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana...

C'era Mario Brega con le sue olive, come so' ste olive? So' greche.
Da allora in avanti le olive sono state solo greche.

Borotalco è un film perfetto, i personaggi, i dialoghi, l'atmosfera e Christian de Sica in uno dei suoi ruoli irresistibili, che balla in mutande.

Io all'epoca avevo 16 anni, non ricordo in quale cinema lo andai a vedere, forse il Ritz di Viale Somalia oppure l'Empire di Viale Regina Margherita. Entrambi ora non ci sono più.
Il primo è diventato una tristissima sala Bingo e il secondo chiuso ormai da tempo, senza che sia dato sapere se mai se ne farà qualcosa.

Borotalco entrò immediatamente nell'immaginario e le battute le sapevamo tutte a memoria.
Il film girava tutto intorno a Lucio Dalla anche se poi non si vedeva mai.

Ebbene sono passati trent'anni e chi ci avrebbe mai pensato allora che un giorno Lucio Dalla se ne sarebbe andato così...
Ci sono personaggi  che ti aspetti vivano per sempre o che comunque non ti abbandonino a metà strada senza nemmeno avvertirti.
Io da quando aveva fatto "Attenti al lupo" non l'avevo più seguito perché mi era sembrata una virata veramente troppo commerciale ma "Lucio Dalla" e "Dalla" non avevo mai smesso di ascoltarli e negli anni aveva sempre trovato spazio nei miei selezionatissimi ascolti di musica italiana.

All'epoca avevamo le cassette originali, le sentivamo sempre in macchina e restano indelebili i ricordi delle nostre estati, io e mio fratello le sapevamo tutte a memoria.
La settima luna era quella del luna park.

Poi, Cara... Cosa ho davanti? non riesco più a parlare...
Ma quella che ci piaceva davvero tanto tanto era Il parco della luna. Sonny Boy ci faceva sognare. Sono più di cent'anni che al parco della luna, arriva Sonny Boy coi cavalli di legno e la sua donna Fortuna.

Sono stati begli anni e decisamente quando veramente non c'era un altro per motivo per essere almeno un po' felici la musica riusciva a fare dei miracoli.
E alcuni accadevano anche grazie alla sera dei miracoli....


1 commento:

veri paccheri ha detto...

un classico intramontabile, davvero un film perfetto, quando ancora verdone riusciva a farne di buoni :-) lo stesso verdone fa del film un tributo a dalla.