sabato 16 ottobre 2021

007 No time to die


ATTENZIONE SPOILER

SE NON HAI VISTO IL FILM,
EVITA DI LEGGERE,
PERCHE' RACCONTO
COME FINISCE!


IL CINEFILANTE NON E' RESPONSABILE
PER GLI ATTI DI MASOCHISMO
DEI SUOI LETTORI


  • Cinema Odeon di Piazza Jacini, Sala 1
    Domenica 10 ottobre 2021, spettacolo delle 19
  • Biglietti acquistati on-line "che costano di meno" invece costano uguale!


In quella che sembra essere la prima giornata di questo inverno siamo qui riuniti per salutare Daniel Craig, perché sì, James Bond tornerà ma non sarà più lui ad impersonarlo...

La grande novità di questo episodio della saga è che Bond, James Bond è immune alle bombe.
Gli scoppiano in faccia le granate e lui si scansa la polvere dal bavero della giacca, pronto per entrar a far parte degli Avengers.

Scopriamo anche che Bond, James Bond è un malfidato e ha sfanculato la giovane fidanzata francese perché pensava gli stesse mentendo.
Col cuore spezzato quindi è andato in pensione, realizzando il sogno di tutti coloro che vivono in paesi dove il cielo è perlopiù sempre grigio, andare a vivere ai Caraibi, dove la temperatura è accettabile e l'erba è sempre disponibile.
Ma niente, dicono che nessuno è insostituibile invece a lui non lo riescono a sostituire.
Quindi eddai, e su e torna, se non ci pensi tu il mondo è in pericolo, e su, e dai, che ti costa!


Che ti costa? E' evidente che Bond si è sfracellato gli zebedei (aveva appena visto Dune, extended version, director's cut, con uno speciale inedito sui martellatori di 50 minuti e un docufilm sulle variabili della capigliatura di Timothée Chalamet)!
Dicevamo... Zebedei sfracellati, tra l'altro cosa realmente avvenuta in Casino Royale, quindi per lui va bene tutto, purché lo lascino in pace ai Caraibi.
Va bene tutto, va anche bene che il prossimo 007 sia una donna, va anche bene che il prossimo 007 sia di colore ma non potete capire come ci resta di stucco quando scopre che, invece di passare lo scettro a Idris Elba, si trova di fronte a una 007 donna, di colore che fa pure la stronza.
Cioè hai capito? A lui lo richiamano dalla pensione perché è l'unico che può salvare il mondo e lei si mette in competizione!
Vabbè ovviamente dopo qualche scaramuccia, riconosceranno il valore reciproco, in nome di rispetto, onore e ci mancava solo boia chi molla, è il grido di battaglia!
Va bene... James va a Cuba, dove si trova in una situazione tipo la festa di Eyes Wide Shut, si salva grazie all'aiuto di un graziosa agentessa, con un vestito dotato dello stesso dispositivo di quello di Kylie Minogue in Can't get you out of my head.


Ricordo un amico che diceva: "Lo so che è un video ma non posso fare a meno di guardarlo ogni volta sperando che possa fuoriuscirne qualcosa...".
E invece no, cari miei, non fuoriesce nulla nemmeno qui, nonostante acrobazie che manco il Cirque du Soleil.

Più o meno a questo punto del film ci guardiamo e il commento all'unanimità è "Non è che ci si capisce molto... Però è bello!".
Ad aggiungere altri interrogativi arriva anche Christopher Walz in versione Hannibal Lecter.
Poi scopriamo il cattivo di turno, un Freddie Mercury butterato che vuole sterminare il mondo con qualcosa di molto simile al vaccino del Coronavirus. Solo che lui ha perfezionato la cosa e invece di metterci lo stesso microchip di Alexa, l'ha tipo "tailored" e ti fa un su misura, che ti uccide solo se riconosce il tuo DNA.

Nel frattempo James ha ritrovato la ragazza, ha capito che ha fatto male a non fidarsi e qui c'è il primo scoop della summa di tuti gli zerozerosetti mai esistiti nella mente di Ian Fleming e di Phoebe Waller-Bridge... Pronti?
Bond ha una figlioletta con i suoi stessi occhi azzurri e marò, come ci rimane!

Ma Bond nonostante l'abilità di essere immune alle bombe e di essere l'unico a poter salvare il mondo, è gravato da una tara degna di una tragedia greca: è sfigato.
Quindi come avevo esattamente previsto, non appena viene descritta l'arma batteriologica messa a punto da Freddie Mercury, viene contaminato con un preparato contenente il DNA della ragazza e della figlia.
Dunque decide di perire sotto le bombe che distruggono la base di Freddie Mercury.

Adieu Daniel Craig, adieu manovale romeno del mio cuor!
Si sapeva che sarebbe stato un addio ma limortacci sua e de tra quarti della palazzina sua, non che sarebbe stato un addio così definitivo.

Oddio a pensarci bene, in effetti lui è immune alle bombe, potrebbe essere stata tutta una messa in scena per sfuggire alle sue responsabilità e tornarsene ai Caraibi in santa pace.

Oddio a pensarci bene ancora non ho capito quale sia stato l'apporto creativo di Phoebe Waller-Bridge...
La immagino seduta al tavolo delle riunioni che propone situazioni assurde  e gli altri sceneggiatori che la guardano con suffciienza, perché è stata messa lì solo come quota rosa.

Oddio a pensarci bene... No time to die, un cazzo!

Abbinamento con un posto di cui ho solo sentito parlare ma dalle immagini sembra molto bello, molto Bond. Ozio in via Orazio. Ti ho accontentato Lampur! Vai e dammi conferma!



3 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

A me Craig come Bond ha fatto sempre cagare fin dall'inizio. Adesso potrebbero metterci pure il 456 di Squid game, perché a livello di caxxate, ha tutte le carte in regole..

Franco Battaglia ha detto...

Quando in un film l’unica cosa buona l’hai vista nel trailer, qualche pensiero ti deve pur sovvenire circa la qualità di ciò che ti stanno propinando.
Che poi “buona” è pur sempre un’iperbole viste le assurdità alle quali col tempo ci ha abituato il buon Daniel Craig, il quale di fatto, con quest’ultimo episodio ha voluto dare il benservito ad un personaggio che iniziava davvero a stargli ben stretto.
In realtà era già a riposo per far spazio ad una zerozerosette femmina e nera (omaggio alle quote rosa immagino), ma torna a servizio di Sua Maestà in un intrigo chimico politico del quale facciamo fatica a venire a capo, condito anche da sprecatissimo cameo di Cristoph Waltz.
Siamo ormai da tempo dalle parti dei missionimpossible a tutti i costi, dei nemici bolsi e tonti, da far apparire ogni scena di azione e inseguimento come penose parodie dove anche se ti inseguono in diecimila, sono comunque diecimila incapaci della minima coordinazione, anzi no. Una coordinazione perfetta e certosina ce l’hanno tutti: riescono a presentarsi al cospetto del mitico 007 sempre e matematicamente “uno per volta”. Oppure gli sparano gragnole di smitragliate senza riuscire mai nemmeno a sfiorarlo. Bond entra in un covo inaccessibile in modo da far apparire più plausibile anche l’accesso del poliziotto nell’isola di Squad Game, il cattivo (Rami Malek) è un altro super tontolone che molla sul più bello l’unica arma che potesse garantirgli uno sprazzo di salvezza, ed il suo scudiero dall’occhio finto sembra uscito direttamente da un posticcio Gomorra ma prende schiaffi da tutti.
Ogni scena di presunta azione è un vero oltraggio alla più elementare credibilità, dal preludio a Matera, all’intermezzo a Cuba con apparizione estemporanea di frivola e seminuda zerozerosettina con quindici giorni di training, all’inseguimento in gip per prati e boschi e fino all’exploit finale sull’isola “contesa”. Il Bond colto sentimentalmente sul lato debole che mette la bella presunta traditrice sul primo treno che trova a Matera - notoriamente sprovvista di stazione ferroviaria -, rimane una decisa condanna all’assenza di trasporti per l’ex Capitale della Cultura italiana, presto destinata a tornare nell’oblio, ora che neanche più Bond girerà tra i suoi millenari vicoli investendo pecore.

Cinefilante ha detto...

Franco... Ma lo devi prendere come un film di fantascienza e sospendere ogni incredulità, se no dov'è il divertimento?
Ci vediamo il 19 novembre alla presentazione del libro di Davide?