mercoledì 13 dicembre 2023

La chimera

 


Venerdì 8 dicembre 2023 Cinema Eden di Piazza Cola di Rienzo, spettacolo delle 20.45
 
Mi trovo quasi in difficoltà a scrivere de La chimera, un'opera delicata, profonda ma con una levità equiparabile solo da una farfalla, guai a toccarle le ali.
Non so se ho gli strumenti per abbracciare quelle sfumature di sensibilità inusitata, che intessono la trama, nel senso di fili.
Fili da tirare...
La storia si muove in punta di piedi intorno a un inglese tormentato e con scarso senso dell'igiene.
Però bello e probabilmente lo sarà ancora di più tra qualche anno e qualche chilo in più.
Arthur ha un dono, che è pure una maledizione, un vortice che lo divora.
Vive del dono e del ricordo, quello di una ragazza con due grandi occhi azzurri, con cui era felice.
Li vediamo giovani e innamorati nei sogni di lui ma non sappiamo lei ora dove sia. C'è stata una separazione ma ne aspettiamo il ritorno...
E poi c'è tutta la banda, un cast pasoliniano che a momenti si muove veloce, come in un film dei fratelli Marx.
C'è Isabella Rossellini, sempre splendida, che anima un personaggio struggente e divertente, e c'è "la scopetta", la sua domestica che vuole imparare l'arte del canto.
E poi ci sono i luoghi... Invece dell'accattivante scenario che potrebbero essere le torri di Tarquinia c'è una Tuscia anonima e un po' sgangherata ma che sotto pochi centimetri di terra nasconde i misteri e i tesori della civiltà etrusca.
Arthur e i suoi compagni vivono trafugando reperti, fuggendo da carabinieri macchiettistici, ricettando e vivendo alla giornata, in attesa di un colpo grosso che li possa fare ricchi a tutti.
Fino a che  "la scopetta", con il suo fare spontaneo e appassionato, assistendo al ritrovamento di un luogo sacro, resta sconvolta, gridando tutto il suo orrore per la profanazione di questi luoghi che non sono fatti per occhi viventi.
L'unico che resta colpito è Arthur, una realizzazione che sembra rimettere in discussione tutta la sua vita e i suoi principi...
Basta, non dico altro sull'intreccio che tocca tante piccole storie sottotraccia. Dico però che ho adorato i cantastorie che tramutano in ballate le vicende di questi antieroi ma più di tutto ho adorato come tutti i pezzi vadano al  posto dove dovrebbero essere, sul fondo di un lago ma anche sotto la terra.
Alice Rorwacher riesce a incantare anche così, con un lieto fine di una tristezza infinita...
Sulla colonna sonoradei titoli finali Gli uccelli di Battiato...
 






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