- Visto su Sky perché non c'era niente altro da vedere...
- Roba da disdire l'abbonamento...
In onore di questo film istituisco un premio: il “film più irritante degli ultimi 2 anni”.
Cazzo ci sono i presupposti per radiare Diane Keaton dall’albo degli attori americani… ma come è possibile che questa donna, un tempo soave “Annie” sia diventata questa isterica rompicoglioni con “frigidaaaa!!!” scritto in fronte, che anela ad essere risvegliata dal maschio di turno? No perché diciamolo che sono anni che ormai interpreta sempre la stessa parte e si comincia fortemente a sospettare sia la parte di sé stessa… Dunque la Keaton è una madre con tre figlie, due di loro sono sposate e la terza è un po’ una maschiaccia, sempre un po’ trasandata ma comunque carina sebbene veramente impacciata e insopportabilmente logorroica.
La rompicoglioni si fissa che sta figlia si deve sposare e cerca in tutti i modi di accasarla e la cosa incredibile è come la ragazza sia succube.
Io con una madre così sarei come minimo emigrata in Nuova Guinea pur di non avercela trai piedi. Il simpatico quartetto femminile non fa altro che parlare contemporaneamente, generando un’orrenda cacofonia che john Zorn potrebbe usare con successo come riff. Le quattro sono in fissa con il sesso e non fanno altro che parlare nei particolari di cosa piacerebbe loro…. Come se niente fosse… con la madre che le dice frasi del genere: “cara mi aspetto che tu abbia un rapporto completo stasera!”. Ora capisco che c’è stata la rivoluzione sessuale e che molti tabù sono delle grandi stronzate…. Ma parlare con la madre di leccate, pompini eccetera eccetera mi sembra un tantinello esagerato. Invece queste ci vanno nozze con questi discorsi stile “Sex and the city”.. alla fine però si scopre (e glie sta bene) che in realtà la mamma non ha mai provato un orgasmo e allora cosa fa mandy moore? Si lancia in un’interpretazione tipo quella di Meg Ryan in Harry ti presento Sally. Simulare un orgasmo per spiegare alla propria madre cosa si prova.. ma che cosa chic! Datemi Russ Meyers o semplicemente Rocco Siffredi ma Vi prego non mi fate vedere certi orrori...
L’abbinamento di oggi lo dedico al catering… Le interpreti di questo filmaccio hanno infatti una ditta di catering. Ebbene se siete a Roma e volete qualcosa di veramente speciale potete rivolgervi a Nicolai Ricevimenti… classe, qualità e perfezione. Lasciate perdere l'amica che vi racconta di quanto è stato fico il suo ricevimento di matrimonio, la zia che ha mangiato bene alla Valtour e l'ultimo brindisi a base di spumantino per il collega che è andato in pensione... Qui siamo su un altro pianeta. Believe me!
5 commenti:
per ovvi motivi logistici non posso cogliere il tuo suggerimento per il catering,ma caz..volo sabato mi son registrato subito il film...a presto ...il bradipo
Ciao. Non ho visto il film, e non mi pare che nemmeno il mio grande amico Nicola, esperto di cinema nonché addetto al banco pesce del supermercato Sigma di Cori, me ne abbia mai parlato. Forse è un po' inverosimile che una madre e una figlia si abbandonino a conversazioni "così" esplicite. Una volta a tavola Carmelo, il figlio scorbutico di Nicola, gli chiese il significato della parola vergine. Nicola, un tantino imbarazzato, gli fece l'esempio dell'apetta, del fiore e dei semini. Non sapendo cosa fossero i semini Nicola aprì in due una mela. "Ecco, questi sono i semini. Questi vanno nel terreno e germogliano. Così un semino va nel pancino della mamma e nascono i bambini". E così, di metafora in metafora, cercando tuttavia di fornire spiegazioni esaustive sull'argomento, perse di vista la reale domanda del piccolo: cosa significa vergine. Le lezioni seguitarono per qualche giorno e Carmelo ebbe la sensazione di aver fatto una domanda intelligente e che fossero necessarie lunghe dissertazioni prima di arrivare a conoscere questo grande mistero della vita. Queste furono pertanto le lezioni che Nicola impartì. E questo è quello che capì Carmelo: se apri in due una mela ci sono i semini, che se li metti nel terreno fanno i fiorellini per le apette, se li metti nel pancino della mamma fanno i bambini. Se diventano fiorellini, le apette ci vanno sopra e non si sa come fanno le altre apette. Se diventano bambini si ritrovano intrappolati nel pancino della mamma. Per farli uscire allora bisogna correre all'ospedale, al Santa Maria Goretti. Il punto è: che succede se i semini della mela vanno nel pancino di papà? E l'altro punto è: come lo cacciano fuori il bambino dal pancino? E riamne ancora inspiegato il senso della parola "vergine". Nicola si rese conto di essere stato poco chiaro. Tentò allora una spiegazione più esplicita. Direi molto più esplicita. Carmelo ne fu sconvolto. Non tanto per le strane e scomode geometrie necessarie per la funzione, quanto per il fatto che finché tutto ciò non avviene la persona di cui in oggetto si dice vergine. Timidamente guardò il papà con la sensazione di aver capito meno di prima: "Ma allora perchè sulla bottiglia c'è scritto olio extra vergine?"
Saluti da Bedlam
onoratissima dai vostri interventi! in particolare fiera di aver "stanato" bedlam che è così parsimonioso nelle sue apparizioni..! e sì che la saga di cori meriterebbe ben altro rilievo!
ho visto il film per non piu' di 30 minuti e devo dire che trattasi senza dubbio di cagata pazzesca.
Era andata meglio in coppia con Jack Nicholson ma in questo film la Keaton e il resto delle attrici??? sono assolutamente inguardabili
saluti da Malta.
Anch'io non sono stato in grado di vedere il film oltre mezzora. L'ho abbandonato per lo stesso motivo per cui tu hai dato il nome al tag del tuo commento: irritante! Diane Keaton, quando non è tenuta a bada da un bravo regista, tende a non scrollarsi di dosso la sempiterna parte della cervellotica ansiosa psico tormentata e incompresa
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