- Domenica 1° febbraio , 2009 Cinema Fiamma in Via Bissolati
- Siete avvertiti che vi dico come finisce... ma tanto il finale è già enunciato nel titolo...
- A chi mi ha chiesto come faccio ad ottenere l'effetto stropicciato del biglietto: basta dimenticarlo un paio di giorni in tasca!Come dio vuole è arrivato anche il turno del dubbio, film di impianto teatrale con la solita bravissima Meryl Streep e con il talentuoso Philip Seymour Hoffman.
- Com'è?
- Sai.... solite cose... film teatrale, pochi peronaggi... Meryl Streep bravissima...
- Ho capito.. mi ha già rotto le palle...
Come darle torto...
Ormai i cineasti sono diventati scaltrissimi, ti prendono un copione rappresentato con successo a teatro (già vincitore del premio Pulitzer.. quindi con una garanzia in più) ci mettono Meryl Streep senza trucco, si beano della sospetta pedofilia e il gioco è fatto. Non può uscirne fuori uno schifo ma di certo nessuna vibrazione scuoterà la vostra vita, nessun palpito vi darà l'impressione che al di fuori dell'insoddisfacente quotidianeità ci possa essere qualcosa di diverso per cui vale la pena lottare.
Tutto è talmente contenuto e misurato che non c'è nemmeno indignazione.
Film prelevantemente di recitazione che ha il suo punto debolissimo in un finale troppo didascalico, con la Streep che urla "Ho un dubbioooooooo..."".
Non protestate.. vi avevo avvertito che dicevo il finale...
La storia è piuttosto semplice: la Streep, insopportabile suora, per di più preside di una scuola religiosa, ingaggia sulla base di sospetti e non detti una lotta all'ultima verità con un prete sospetto pedofilo. Questa sposa di Gesù, granitica e implacabile, porta avanti le sue accuse basandosi solo sulle sue sensazioni.
La vicenda si snoda attraverso dialoghi che tutto sommato non portano ad alcuna rivelazione.
Insomma il dubbio ce lo abbiamo anche noi oltre che la suora.
Fondamentalmente l'aspetto più pregnante è l'agghiacciante complicità della madre del bambino di colore che vede nel possibile abuso una possibilità di "protezione" nei confronti del bambino.
Siamo nel 1964 ed evidentemente non possiamo nemmeno immaginare cosa volesse dire essere di colore... o forse un'idea ce la possiamo fare se questa madre preferisce chiudere un occhio su un fatto talmente grave.
La "denuncia" quindi non va vista quindi nei confronti della chiesa e delle sue gerarchie ma nei confronti della famiglia... luogo dove, da che mondo è mondo, si perpretano gli scempi peggiori in nome del quieto vivere o della facciata da salvare.
Interessanti alcune contrapposizioni psicologiche, la cena frugale delle suore a base di verdurine e carne stantia, nel più gelido silenzio e l'atmosfera conviviale dei preti goderecci, col vino e l'arrosto a far battute goliardiche...
Ah.. dimenticavo... il film è lento, inutilmente lento e questo per me è un difettaccio da imputare a quei cineasti scaltri di cui parlavo prima... vuoi mettere quanto fa più chic un film lento? Glie pijasse un colpo, glie pijasse....
Confesso che anche se il film non mi è del tutto dispiaciuto... due palle un po' me le sono fatte... Insomma come dico spesso.. fate un po' voi... ma una raccomandazione... abbiate cura di non fidarvi di chi grida al capolavoro...
Abbinamento per vicinanza con ottimo forno Palombi in Via Veneto, 114 tel. 064885817 che ora è diventato anche un caffè con qualche tavolino. Il pane è piuttosto buono ma sono due i motivi per andarci... il primo è che si tratta forse dell'unico posto a Roma dove potete trovare dei croissant... il secondo sono le splendide fette biscottate che preparano giornalmente, in particolare quelle all'uvetta. Praticamente sono una droga.. inizi e non sai quando smetti e provocano anche crisi di astinenza quando non ce le hai a portata di mano. Ah poi c'è una terza cosa che a me piace molto e cioè comprare il pane in cassetta integrale che te lo tagliano a fette perfette con una macchina apposita e ci vengono dei toast sfiziosissimi... Insomma impossibile entrare e uscire a mani vuote da Palombi...
1 commento:
Sono contento che hai posto l'accento sulla figura della madre del bambino che io, preso da altre tematiche sul mio commento, ho dimenticato di citare. Anch'io ho un dubbio: sto forse perdendo il cervello? ehehehe!!!
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