lunedì 10 maggio 2010

Cosa voglio di più

  • Domenica 9 maggio 2010 Cinema Savoy di Via Bergamo

Si è consumata domenica sera la visione dell’ultimo film di Soldini, dopo una merenda a base di tarte au fraises, crepes aux griottes e muffin al formaggio con pistacchio.
Sapete, non è un dettaglio da niente, perché per valutare un film al meglio bisogna che lo stomaco sia pieno.
Vengo a sapere (non sono un’esperta di Soldini) che il regista ha delle fasi altalenanti.
Pane e tulipani sì, Brucio nel vento no, Agata e la tempesta sì.
Mh… in che fase sarà ora?
Ebbene siamo in una fase con pretese autoriali da camera a mano, suono (fastidioso) in presa diretta, inquadrature di spalle e un montaggio tronco e abbastanza fastidioso, inframezzato da schermo nero.

La storia è presto detta, l’incontro di una donna e un uomo, entrambi impegnati, si evolve in una storia che non porterà da nessuna parte.

Un po’ Borotalco, un po’ Innamorarsi, un po’ Breve incontro, un po’ qualsiasi altro film che abbia trattato una delle questioni più abusate dagli sceneggiatori cinematografici: le corna.

Ovvero il fatto che la morale e la “società” ci obblighi ad una vetrina di monogamia quando sotto sotto l’uomo vorrebbe l’harem e la donna non disdegnerebbe di fare la maitresse in una casa di appuntamenti a Bangkok.

L’argomento è succoso, se è vero che le corna sono il passatempo preferito della maggior parte degli italiani, soprttutto da quelli che non te l'aspetteresti mai perché non sono il "tipo".
Un target bello consistente quindi!

Si ravana nei meandri di una socialità medio bassa, alle prese con la crisi economica e qui un bel “cheppalle” ci sta come il cacio sui maccheroni, prrché sono i personaggi ad essere tristi e squallidi e non è certo l’economia del paese a renderli così privi di interessi.
Non diversi dai personaggi di un qualsiasi “Natale a… “ dei Vanzini, ne rappresentano la parte più trista e noiosa, senza nemmeno l’ausilio di un Christian De sica che ci faccia un balletto vestito da donna o che inneggi un “malimortaccitua”,  con la mano a paletta e il gomito alzato.
Insomma… la Rotwailer, truccata come un panda e che al corso dizione sicuro l'hanno bocciata, incrocia Favino, si vedono e decidono di andare in un motel che per 4 ore costa 50 euri.
Il motel è tipo un bordello de quarta categoria, luci rosse e vasca idromassaggio.
In questo sfarzo scopano per circa 7 secondi.
La signorina Rottermeier penserà: “Ammazza che fregatura!”. E invece no!
Ecco insomma, questo mi sembra un fattore diseducativo… checcazzo.
Poi voglio dire, insistere a livello pubblicitario sul cotè erotico è abbastanza ridicolo.

Mi chiedono dall’estero: “Ma allora… i glutei di Favino?”
I glutei di Favino??? Per carità. bel culo… ma l’erotismo abita proprio da un’altra parte.
Non so, bisognerebbe fare dei corsi, mi sembra si sia deteriorato il concetto di erotismo.

Vabbè, poi tutta una serie di stereotipi che fanno abbastanza drizzare i capelli, dal pomeriggio della domenica a vedere la partita con il suocero coi bambini che fanno casino, all’incapacità di svincolarsi dai dettami imposti dal nucleo familiare che va preservato a scapito di qualsiasi realizzazione personale.
Conclusione con un viaggio in un posto che potrebbe essere Hammamet, su uno dei panorami più brutti mai visti.

In sala una signora mormora: Stupendoooooo!
La si vorrebbe “prendere per un’orecchia e dirgli” “Ah signo', ma che sta a scherza’ vero?”
Poi penso "ah ma questa fa parte del target",  te credo che glie piace sto panorama.
Cosa voglio di più, che cazzo di titolo. Si riesce a desiderare qualcosa meno di questo?

Sembrerebbe quasi che il regista voglia dirci che ci dobbiamo accontentare.
E di cosa? Del vivere nell’infelicità con l’unico coraggio di trascinarci a fondo anche la persona con cui in un determinato momento della vita abbiamo creduto che potesse alleviare il vuoto che noi stessi non siamo capaci di colmare?
A Soldi’… mo te lo dico io, come Christian De Sica…..
Concludendo, un film che la tira un po’ alle lunghe, magari con l’unico pregio di stimolare una discussione sui temi della coppia, della fedeltà, del tradimento ecc. ecc.
Fate un po’ voi….

Oggi non ciò voglia di cercare un abbinamento... oh... ogni tanto capita eh?!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Un sentito ringraziamento per muffin, crepes, torta e thè: il loro ricordo ha funzionato da farmaco salvavita durante la visione di questo film. :-)
Riccardo I.

Il cinefilante ha detto...

colgo l'occasione per riconoscere che l'ispirazione dello sproloquio odierno è scaturita dalla compagnia... :-)

veri ha detto...

"la Rotwailer"... eheheh :-) anch'io la chiamo sempre così, chè non riesco a pronunciare il suo congnome. il film ha lasciato male anche me, se avete di meglio da vedere non vi perdete niente di memorabile. ciao

Alessandra ha detto...

io ero incuriosita...ora lo sono ancora di più...ahahah per vedere se le nostre "recensioni" coincideranno"
;)