giovedì 15 luglio 2010

Cold souls


Il tentativo di cogliere l’ineffabile sempre in bilico tra ironia e dramma, quei “21 grammi” che nel caso di Paul Giamatti assumono grottescamente la forma di un cecio... Un film di una giovane e sconosciuta regista cosmopolita che alle piroette visionarie di un Michel Gondry predilige la risultante labirintica di una vita che fatica a trovare una ragion d’essere.

Un “being Paul Giamatti”, in una grigia San Pietroburgo, che offre un attore in crisi e oberato da un’anima talmente contorta e pesante che gli impedisce anche di essere veramente sé stesso.

La via di uscita si presenta sotto forma di un’impresa che estrae l’anima dal corpo e permette di sperimentare la vita senza di essa e addirittura di impiantare altre anime allo scopo di sperimentare nuove sensazioni. Ma la soluzione sarà peggiore del male…

Nei dintorni Philip K. Dick per arrivare ad una sequenza sicuramente debitrice a quella onirica di 2001 Odissea nello spazio. Ed è forse proprio questa sequenza che risolve tutto il film, nel suo invito a guardarsi dentro, ad affrontare i mostri dentro (quelli nel libro sfogliato da Giamatti sono di Odilon Redon) ma anche a riappropriarsi della propria identità. Resta insoluto ovviamente il grande quesito… cosa sia l’anima, cosa definisca e come ci definisca… dove vada dopo la morte e, a volte, dove vada mentre si è ancora in vita…

Finale che si stempera tra solitudini, destini che si sfiorano e struggenti inesplicabilità…

Colonna sonora suggestiva, che include alcuni suggestivi brani di Lhasa De Sela, scomparsa quest’anno a soli 37 anni.

Un film che riesce a instillare una forma sottile di malinconia e che necessita di un’attenzione profonda nella visione per essere apprezzato pienamente… Per me… da vedere…


Non è propriamente un abbinamento mangereccio, più bevereccio direi ma è l'unica cosa che mi sento di consigliare con il caldo di questa estate 2010... In Via Della Madonna Dei Monti 18/19 a Roma (e dove se no? :)) c'è l'Ice Club cocktail bar. Qui è tutto fatto di ghiaccio e si garantisce una temepratura quantomeno piacevole! Che ne dite?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il film si chiude in maniera repentina e con la sensazione di un regista incapace di mantenere la surreale emotivita'creata in precedenza..la mia curiosita' e': quanto distanza c'e' tra il Paul Giammatti reale e quello che vediamo nello schermo...??

nickoftime

Il cinefilante ha detto...

una volta tanto io, che sono sempre molto esigente con i finali, ho trovato suggestive quelle immagini così poco esplicative... sul personaggio e la sua reale essenza.. spero per Paul Giamatti che sia meno irrisolto del proagonista!