- Mercoledì 13 giugno 2012 Cinema Giulio Cesare nell'omonima via nell'ambìto ambito di Canne a Roma. Ore 20,15 ma siamo rimasti inzona dalle 17....
- Avvistate in sala le sorelle De Sio, Giuliana e Teresa.
In un mercoledì di un giugno romano che sembra un mercoledì di un agosto africano come pellegrini ad un santuario di una madonna che non apparirà mai se non allo stadio Olimpico ci rechiamo al Giulio Cesare per comprare con ben 3 ore di anticipo i biglietti per il film di Jaques Audiard.
La fila si dipana biforcuta con freak a destra e freak a sinistra, il sole è cocente tanto da fare rimpiangere la neve che bloccò la città pochi mesi or sono.
Come dio vuole ci accaparriamo sti biglietti, che non basta la fila, c'è pure la stampante lenta.
Odio il Giulio Cesare, uno dei cinema più sporchi di Roma che ogni volta gli lancio delle maledizioni per lo squallore in cui versa senza speranza. Mi chiedo perché i NAS non facciano dei controlli nei cinema visto che c'è il rischio di prendersi il colera.
Il film viene preceduto dall'introduzione della giornalista Gloria Satta. Pregasi radiare dall'albo.
Inizia con una considerazione "Il film è bello". Un moto dal profondo sta per articolarsi in un mortaccitua d'ordinanza ma poi mi trattengo. Il film è bello... che profondità critica.
E nel mentre faccio questi pensieri l'orrore prende forma ignobilmente... Gloria Satta inizia a raccontare la trama con una dovizia di particolari imbarazzante... Il mormorio in sala è crescente, arrivano i primi fischi, gli applausi, le intimidazioni a smettere. Niente lei tutta fiera di quel microfono che le permette di raccontarci il film togliendoci ogni sorpresa, continua imperterrita: e poi succede questo.. e poi quest'altro e dopo ancora...
Come una borgatara del Tufello, per altro attiguo al mio quartiere, comincio a urlare "Bastaaaaaaaa! Basta...!" più che altro per evitare di sentire come va a finire.
Poi come un dono del cielo un'altra chicca, la giornalista, parlando di Audiard ricorda il successo di UN prophet, sì proprio UN prophet, pronunciato come UN chilo di rosette...
La platea ormai è in subbuglio i fischi a due dita fanno a gara, la Satta stizzita non molla ma ormai nessuno la può sentire sovrastata com'è dalle proteste.
Finalmente se ne va chiedendosi perché non l'abbiamo fatta parlare.
Chissà... forse non è avvezza al cinema, ci piacerebbe pensare. E invece è spesso ospite del Cinematografo Marzulliano e stava pure a Cannes, pardon a Canne.
Il film è interessante anche se con qualche compiacimento di troppo, accenni di maniera e snodi narrativi alla volemose bene. Non siamo di fronte alla prorompente energia di UN prophet e la storia è decisamente un po' forzata. Si conferma la tendenza francese a parlare di tragedie con una certa grazia anche se siamo ovviamente lontani dai toni della commedia di Quasi Amici e dal nuvelvaghesco La guerra è dichiarata.
Bravi i due protagonista, la nuova stella Cotillard e il consistente Mattias Schoenaerts, da tenere d'occhio, soprattutto nella modalità "opè".
E se volete sapere cos'è la modalità opè andate a vedere il film oppure chiedetelo a Gloria Satta!
Vuoi sapere come finisce De Rouilles et d'os? Seleziona il seguente testo da qui: Ali dopo aver involontariamente fatto licenziare la sorella si dilegua senza dire a nessuno dove va. Sthepanie è costernata. Alcuni mesi dopo lo ritroviamo che sia allena per un incontro di pugilato. Il cognato gli porta il figlioletto per una visita ma in un momento di distrazione il bambino cade in un lago ghiacciato.
Ali disperato riesce a salvarlo a spese delle sue mani che si fratturano per rompere la coltre di ghiaccio.
L'incidente però lo farà riavvicinare a Stephanie e probabilmente per loro ci sarà un futuro... a qui!
Abbinamento con Castroni in Via Cola di Rienzo dove siamo andati a fare un giro in attesa dell'inizio del film. Castroni si conferma il tempio di tutto ciò che possa servire in cucina, dalle spezie alle farine, mieli, frutta secca, prodotti esteri, tè, caffè.... e potrei continuare per ore. Se manca qualcosa in dispensa si può andare sul sicuro!
Castroni, Via Cola di Rienzo, 196 tel.066874382
4 commenti:
promette bene. il cinema francese ormai è (quasi) sempre una garanzia..
Audiard è da vedere a scatola chiusa ma adesso mi hai incuriosito su questa Gloria Satta...bello il racconto!
mitica cinefilante! che risate :-) qesta satta è proprio da radiare!!!
spero di vederlo.
colgo l'occasione per chiederti se hai visto per caso "la guerra è dichiarata" e cosa ne pensi.
Forse mi sono persa la tua rece e perciò mi scuso :-)
Sono contenta che vi sia piaciuto il racconto anche se è solo una fedele cronaca dell'accaduto!
per Veri: sì vista anche la guerra è dichiarata, mi è piaciuto molto, prima o poi ne faro anche una recensione!
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