- Mercoledì 1° ottobre 2014, Casa del Cinema a Villa Borghese, con il regista in sala
Un bel film prodotto da Spielberg e Ophra Winfrey che, per andare sul sicuro, affidano il progetto a Lasse Hallström. Regista esperto di sentimenti e col talento della commedia che diventa favola, che già aveva avuto a che fare con sapori e gusto in Chocolat, Hallström prende l'amore, la cucina e il curry e li mescola ottenendo un risultato decisamente piacevole.
Con l'ausilio di una sempre perfetta Helen Mirren, unica star a fare da traino, ci si appassiona, ci si diverte e volendo ci si commuove anche un po'.
Per chi come me poi è appassionata di cucina è anche un gran piacere perdersi tra i colori delle spezie, del mercato e i tra i fumi della cucina.
Bravi gli attori indiani, leggermente posticcia Charlotte Le bon (che non è la figlia di Simon, per chi se lo chiedesse), tutta una spettinatura ad arte e uno sgranare di occhioni.
Messaggio di integrazione, di importanza della memoria ma anche di saper lasciare andare ma soprattutto di vivere seguendo il cuore.
Un film per tutti (da non leggere in senso negativo) che praticamente non ha punti deboli per lo spettatore che voglia godersi una bella storia, senza stare troppo a fare i conti con la realtà. E direi che almeno al cinema ogni tanto ce n'è bisogno.
Nell'intervista dopo la proiezione in anteprima scopriamo che Lasse Hallström da 3 anni è vegano e che è poco interessato al cibo e che inoltre tutti i manicaretti preparati nel film hanno fatto una brutta fine dopo ore e ore sotto i riflettori. Che gran peccato, visto che oltretutto si esce dalla sala con la voglia di un ristorante indiano per stordirsi di profumi e sapori...
Con l'ausilio di una sempre perfetta Helen Mirren, unica star a fare da traino, ci si appassiona, ci si diverte e volendo ci si commuove anche un po'.
Per chi come me poi è appassionata di cucina è anche un gran piacere perdersi tra i colori delle spezie, del mercato e i tra i fumi della cucina.
Bravi gli attori indiani, leggermente posticcia Charlotte Le bon (che non è la figlia di Simon, per chi se lo chiedesse), tutta una spettinatura ad arte e uno sgranare di occhioni.
Messaggio di integrazione, di importanza della memoria ma anche di saper lasciare andare ma soprattutto di vivere seguendo il cuore.
Un film per tutti (da non leggere in senso negativo) che praticamente non ha punti deboli per lo spettatore che voglia godersi una bella storia, senza stare troppo a fare i conti con la realtà. E direi che almeno al cinema ogni tanto ce n'è bisogno.
Nell'intervista dopo la proiezione in anteprima scopriamo che Lasse Hallström da 3 anni è vegano e che è poco interessato al cibo e che inoltre tutti i manicaretti preparati nel film hanno fatto una brutta fine dopo ore e ore sotto i riflettori. Che gran peccato, visto che oltretutto si esce dalla sala con la voglia di un ristorante indiano per stordirsi di profumi e sapori...
Associo a questa visione il ristorante indiano Bombay Palace dove ultimamente mi sono trovata piuttosto bene. In via Cerveteri, 25 tel. 067001945, vicino Piazza dei Re di Roma. Io non vedo l'ora di tornarci!
4 commenti:
Di indiano può piacermi The millionaire, al massimo.
Oltretutto sono a dieta e di ristoranti non se ne parla.
Indiani poi... ;)
ma il film si svolge in francia... abbi fede lampur!
Amore, cucina e curry, titolo ideato apposta per richiamare un'audience di signore in libera uscita la domenica pomeriggio ma il tuo commento mi lascia ben sperare.
B.
Appreciate this blog post
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