martedì 5 dicembre 2017

Riccardo va all'inferno


Giovedì 16 novembre, ore 21.00
Casa del Cinema a Villa Borghese, proiezione di cortesia con embargo


 

Divertente questa cosa dell'embargo, vedi il film ma non ne puoi parlare ufficialmente sui social media fino al 27 novembre.
Firmi una liberatoria che se vieni meno all'impegno Roberta Torre in persona viene sotto casa tua e sotto la finestra del salotto ti urla li meglio mortacci tua.
Prendo molto seriamente la cosa ma il giorno dopo c'è un articolo di tipo 76 pagine su La Repubblica.
Non oso immaginare le rimostranze.
Fatto sta che poi io il 27 avevo parecchie cose da fare e mi sono ritrovata oggi che è il 5 dicembre, che ancora non ne avevo parlato.
Vengo al film, dunque!
...Piaciuto moltissimo, visionario, struggente come solo Shakespeare sa essere, onirico e psichedelico e che Massimo Ranieri si sentisse a suo agio con la psichedelia lo sapevamo, visto che già nel 1971 cantava Erba di casa mia. Volto meraviglioso che si da completamente alla macchina da presa e non da meno sono tutti altri, Sonia Bergamasco e Silvia Gallerano, fantastiche, fantasmagoriche.
Splendide anche le musiche, non a caso di Mauro Pagani, ma quello che colpisce veramente lo sguardo dello spettatore è la capacità della regista di fare un gran cinema con trovate sfavillanti, eccessive e affascinanti. La luce è grande protagonista di questo film, dove ogni sfaccettatura brilla e si riflette, creando un mondo a sè stante. Poco importa se distrattamente si cita il Tiburtino Terzo, non c'è una vera romanità a caratterizzare la storia, anzi direi che fortunatamente si va oltre oltre qualsiasi provincialismo per entrare in una dimensione universale.
Un corpo di ballo strepitoso, aggiunge lustro e decoro a molte sequenze.
Si pensa a Jeunet e Caro e al Rocky Horror, a certe cose di Julie Taymor e inevitabilmente anche a Baz Luhrmann (e anche alle differenze di budget che però non penalizzano questo Riccardo).
Roberta Torre dirige con grande personalità la piece shakesperiana, la veste e  la sveste, si diverte, ci ricama sopra, scova e scava i volti ma predilige le maschere.
Un film magari non per tutti ma per chiunque voglia ancora godere della magia del grande schermo e di tuffarsi in un cinema di grande potenza evocativa.
Grande dispendio di costumi, cerone, manicure e smalto per le unghie.
Io lo do come privilegiatissimo per rappresentare l'Italia agli Oscar. Vediamo un po'....

Oggi abbino a questo bel film un posto che ho scoperto poco tempo fa a Trastevere. Un posto che defiire una bottega di ceramiche sarebbe veramente riduttivo e erroneo perché si tratta di molto altro.
Fatevi un gitro da Studio Forme.



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