domenica 26 agosto 2018

The Post, La la land e Ocean 8

Quest'estate ho visto solo tre film.
Tre film che insieme non ne fanno uno.



The post
Arena estiva di Marina Velca

Mea culpa, mea culpa, mea culpa.
Lo sapevo che era brutto ma di certo non immaginavo quanto.
Tom Hanks reduce da una recente imbalsamazione, Meryl Streep che gigioneggia in maniera ignobile.
Doppiato peggio di una telenovelas argentina dei primi anni Ottanta.

Perché continuare a parlarne quando si può sintetizzare una tale miriade di concetti in una sola parola?
Non ci spreco altro tempo: una merda!

Oltretutto si vedeva pure male.
Al momento di andare via, nella mia sconfinata ingenuità,  chiedo all'operatore: "Scusi... ma perché si vedeva così male?"
Risposta "Perché non era messo a fuoco e non ho voluto interrompere la visione per sistemarlo".



La la land
Arena estiva di Marina Velca

Non ricordo se ho già parlato di quanto non mi piaccia Ryan Goslin, di come i suoi occhietti piccoli e il suo perenne sorrisetto a mezza bocca non mi facciano pensare ad una simpatica faccia da schiaffi bensì ad una faccia di cazzo da prendere a legnate.
Questo per introdurre La la land, un brutto film che in molti hanno adorato.

Non ci vogliono poteri extra sensoriali per comprendere immediatamente che l'incipit posticcio, molto Grease, non porterà a niente di buono.

Ma la serata è fresca, siamo all'aperto in una bella arena estiva e la visione è pure gratis, decido di restare contro ogni buon senso. Qualcuno, giorni dopo, commenterà "alcune persone hanno proprio un feeling con il masochismo".

Dicevo, lui con quegli occhietti piccoli piccoli, lei invece con degli occhi sproporzionatamente grandi. Si conoscono, stanno insieme per un po', si lasciano, si rivedono per caso anni dopo e si lanciano uno sguardo che potrebbe dire;
a) è stato bello ma non avrebbe funzionato, è andata bene così..
b) abbiamo fatto male a lasciarci ma ormai è troppo tardi per noi...
Finito. Tutto qui. Canzoni decenti ma che di certo non mi compro il vinile.
Colori sgagianti.

Occhietti piccoli e occhioni grandi, ugualmente insopportabili.

Tornando a piedi verso casa, ascolto i commenti degli spetattori:
"Bellissimo! mi  è piaciuto davvero tanto!"
"Straordinario, loro sono bravissimi!"
"Bello veramente!"
"Oddio quanto m'è piaciuto..."

E niente, c'è da prendere in considerazione che sia io a non capirci un cazzo.


Ocean 8
Cinema Etrusco di Tarquinia

Praticamente hanno sbagliato a scrivere sulla locandina il film quindi il film francese previsto viene sostituito da Ocean 8.
OK, va bene, l'importante è che non sia diretto da Steven Soderbergh.
Si tratta di una rapina fatta da tutte donne.
Patinato, inverosimile e inconsistente che nemmeno la carta velina.
Dialoghi imbarazzanti e sceneggiatura che necessita di uno spiegone finale lungo metà film.
A distanza di nemmeno due settimane già non mi ricordo più nulla. E infatti è un film da dimenticare.
Esci dal cinema e azzardi anche che sia stata una visione piacevole.
Poi ritorni in te.



Abbinamenti cinematografici, parlando di rapine, solo per citarne uno a caso;
Uno splendido Jéan Pierre Melville con Le cercle rouge (titolo italiano I senza nome), con Alain Delon al massimo del suo fascino e l'immenso Yves Montand. Ciao Ocean, ciao proprio...

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