- Domenica 17 gennaio 2020, Cinema Uci Cinema Marconi di Via Enrico Fermi
- Dietro di noi una signora all'abbassarsi delle luci cheide: ma de che parla sto film?

Milioni di persone convinte di aver visto uno spettacolo che supera i limiti del cinema, milioni di persone che guardano senza vedere...
C’è un’idea…. Ed è quella scaturita da James Cameron.
L’idea è raccontare un mondo diverso da quello che conosciamo e l’abilità consiste nell’aver saputo tradurre la fantasia, il pensiero, lo squarcio su un’altra realtà, in immagini condivisibili dal resto dell’umanità.
C’è una tecnologia… che bene conosciamo, solo che è applicata ad una popolazione bluastra e ad una foresta tropicale con montagne sospese… ma tutti gridano al miracolo, anche se il pianeta alieno l’avevamo già visto nel giardino di Coraline.
Le montagne sospese hanno il loro fascino ma non sono una novità, così come non è una novità la traslazione della coscienza in altri corpi…
Indubbiamente la creazione di un mondo immaginario è un’impresa meravigliosa e titanica ma il suo valore sta più nell’idea che nella sua realizzazione
Tutti a dire che il film ti trascina dentro di sé, che il 3D è da paura.
Mi dispiace… non pervenuto.
Il 3D di Avatar è quanto di meno spettacolare io abbia mai visto nel mio mini curriculum 3D, quasi non riuscivo a credere… non un singolo oggetto che uscisse dallo schermo, il tutto si riduceva ad una profondità che francamente al giorno d’oggi ritrovi quasi in ogni televisore HD.
La storia purtroppo è quanto di più convenzionale si sia mai visto (e rivisto)… un passo indietro rispetto al Titanic che ci ha straziato i cuori, perché Di Caprio moriva e l’amore tra i protagonisti restava un sogno struggente, sfociando nella pornografia dei sentimenti.
Il film è prevedibile in ogni sua sequenza e anche un filino didascalico nella parte iniziale dove tutto è ben spiegato senza lasciare il minimo dubbio.
Detto questo Avatar te lo guardi, non ti annoi ma dura troppo, è un film che non contiene veramente nulla di nuovo sotto nessun aspetto perché anche l’aspetto ecologico è qualcosa di trito e ritrito.
E ora azzardo… se non fosse per l’impiego eccessivo di mezzi e per il digitale sopraffino…
Immaginate di girarlo in una foresta tipo Lost (Haway)… immaginate un bel fondotinta blu.. qualche animale in cartapesta e stop motion… e Avatar diventa il B movie del secolo. Quello che va in onda senza sosta a notte fonda su Odeon TV…
Non vorrei essere ripetitiva ma l’intera serie di Battlestar galactica gli fa un furto col botto.
Comunque Avatar contiene almeno un mistero… Uomini e donne sono coperti da un perizoma… non è dato sapere cosa ci sia sotto… di certo la coda però ha capacità particolari e infatti scopriamo che la maggior parte dei rapporti tra esseri e natura e/o animali avvengono per “incodatura”…
E da quel che ho sentito molti si sarebbero incodati la protagonista…
Dunque… è un buon film? Una cagata o una figata?
Per me si tratta di un film più che sufficiente, carino… nulla di più…
Che cosa meravigliosa l’allucinazione di massa…
All’uscita el cinema un gruppo di ragazzi:
“Oh… rega’…. Sono rimasti i biglietti solo per Avatar dueddì… che facciamo?”
intervengo… “Ragazzi… andate pure.. non è che ci sia sta grossa differenza con il treddì…”
- “Ma a noi ci hanno detto che in treddì t’arriva l’acqua addosso..”
- “Ehhh?”
- “Perché? Non t’arrivano gli schizzi d’acqua?”
- “Ma no…”
- “Allora mi sa che ci hanno detto ‘na cazzata…”
- “E pure grossa…
Abbinamento di luoghi... a volte per vedere mondi altri non serve fare tanta strada provate a fare un giro all'orto Botanico di Roma, in Largo Cristina di Svezia 2 a trastevere... scoprirete che molte specie botaniche di Avatar non sono poi tanto diverse da piante tropicali... ma soprattutto vi immergerete in un angolo di paradiso in pieno centro a Roma... non è cosa da poco.
Poi magari portatevi un bel libro da leggere, magari di fantascienza... suggerisco Paradosso cosmico di Charles Harness e create nella vostra mente il vostro piccolo Avatar... vedrete come sarà bello...