martedì 9 novembre 2010

The killer inside me




Film di rara bruttezza ma che suo malgrado troverà una schiera di estimatori soprattutto nel pubblico maschile. La presenza di Jessica Alba  e di una Kate Hudson in versione bruna e con le curve ammorbidite ma più che altro entrambi i loro fondoschiena più volte esibiti per offrirsi alla pratica dello spank, temo che faranno diventare questo orrido filmetto un piccolo cult nell’ambito del casalingo inquieto… colui che noiosamente ammogliato non ha nemmeno la chance di godersi un bel porno in santa pace e quindi deve accontentarsi di quelle pellicole che furbescamente concedono qualche trasgressione in più.
Inaccettabile Casey Affleck, doppiamente fastidioso nel suo biascicare incomprensibile e nell’essere fratello di Ben. Incomprensibile come una tale nullità possa fare colpo sulle due protagoniste… Psicologia totalmente vacante, personaggi ritagliati come figurine di carta totalmente privi di spessore: Ancora una volta dobbiamo accontentarci di vaghi accenni accenni ad un’infanzia di pseudo abusi sessuali, questa volta da parte di madre, per far quadrare il cerchio della follia omicida.
Ma questo sarebbe niente se l’epilogo non lasciasse lo spettatore nello sconcerto più totale…
Sconsigliatissimo.

Come finisce The Killer inside me
Se lo vuoi sapere seleziona il seguente testo da qui:
Dunque lo psicopatico protagonista  commette una serie di omicidi immotivati, lasciando una lunga scia di sangue dietro di sè. L'unica testimone che potrebbe inchiodarlo è morta.
Ed è grazie a questa morte che lui può perettersi di agire indusrbato e di continuare le sue malefatte, nonostante qualcuno cominci ad avere dei sospetti.
Alla fine però scopriamo che la testimone non è morta...
E allora mi chiedo... ma perché cazzo non l'hanno arrestato subito invece di fargli ammazzare tutta quella gente. E soprattutto perché gli avevano detto che era morta?
Ma che cazzo di film....
Fino qui!

Abbinamento
Abbinamento televisivo che sarà di gradimento a tutti coloro che hanno apprezzato oltremodo le scenette tra Affleck, Alba e Hudson... Guardatevi Nip/Tuck... I dottori Sean McNamara e Christian Troy ve ne faranno vedere delle belle per sette lunghe stagioni...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...mi appresto a vederlo ed a commentarlo..ma con che spirito...
nickoftime

Silvia Azzaroli ha detto...

Non mi toccare Casey^_^, che, citandoti le parole di un mio amico(etero giuro ^_^)"ha preso bellezza e talento e ha lasciato gli scarti al fratello, il quale se avesse un quarto del talento di Casey, sarebbe il migliore della sua generazione"...
Tralasciando questo discorso(dopotutto è sempre questione di gusti), ammetto che il sapere che ci sono la Alba e la Hudson mi attira poco e il tuo commento mi fa venire delle belle perplessità

Anonimo ha detto...

..visto,commentato e pure dimenticato...un film inguardabile...

nickoftime

Anonimo ha detto...

Non ho mai letto una recensione più superficiale di questa, non tanto per l'opinione in sé che, anche se di matrice di un frustrato sessuale, è pur sempre rispettabile.
A meno che non la si sappia motivare.

Considerato anche il basso livello di scrittura si evince che il recensore non è molto avvezzo né alla comunicazione, né all'arte cinematografica che si trovi al di fuori della sua veduta.

Ma tant'é.

Non sono un estimatore del film e non ho problemi di turbe di fronte alle curve già descritte con coinvolta e morbosa partecipazione del recensore (guardacaso l'unico aspetto su cui impernia il suo "pezzo").

Rimane il fatto che i contenuti psicologici che al recensore sfuggono totalmente sono di spessore rilevante e descrivono in modo accurato lo stato morale e mentale di un bipolare com'è il protagonista.

Ed è soprattutto questo lo scopo del film; descriverli e renderli palpabili anche a chi, come il recensore stesso, di fronte alla notizia della strage appresa in tv rimane sbigottito e si chieda come possano accadere, nella mente di alcune persone etichettate come "mostri", certe speculazioni stragiste ed assassine.

E' normale che a LUI rimanga solo la propria compulsività sessuale, perché è la stessa dell'italiano medio in questo caso nella variante del puro (o meglio puritano).

Le curve, in questo film, ed il porno sono soltanto negli occhi di chi li vuol vedere - ad esclusione, questo va concesso, della scena di sesso data in pasto al pubblico come da richiesta.

Il finale che lascia sbigottito solo chi non capisce è invece la sublimazione del significato stesso del film che è la perversione e la malattia mentale.
L'aiutino importante viene dato anche dal brano musicale ma doverlo spiegare qui a chi non ha saputo "vedere al di là" mi pare tempo sprecato.

Ho trovato buona la fotografia e vacuo Affleck (ed il suo doppiaggio).
Tutto sommato un film più che sufficiente, interessante nei significati anche se sorretti da una sceneggiatura troppo fragile.

Forse il film non è alla portata del 'Cinefilante' e forse il recensore non è affatto un cinefilante.

Questa è la mia opinione.
Con rispetto Roger