- Locarno 7 agosto 2011, Festival
Primo giorno a Locarno, gli eventi naturali si scatenano. Mai vista così tanta acqua, con così tanta violenza.
Acquisto una mantella con cappuccio per soli 8 franchi, una manna dal cielo.
La Piazza Grande ci è preclusa ma riusciamo a guadagnare il Fevi, mega struttura alternativa alla piazza dove in sequenza ci vediamo L'arte di amare di Emmanuel Mouret e Red State di Kevin Smith.
L'arte di amare, leggerissimo film francese, quasi impercettibile nel suo dipanarsi per momenti paralleli, personaggi magri e vestiti bene, tutti assennati e contenuti anche quando parecchio stralunati. Un film sbrodolato che non riesce a coinvolgere più di tanto ma si lascia vedere come tanti film francesi ricalcati su questo genere, l'eterno conflitto uomo/donna alla ricerca se non dell'amore almeno di un buon sesso.
Il regista che è anche attore si ritaglia un piccolo ruolo.
Voce fuori campo a filosofeggiare, commenti a margine e morale senza un vero perché. Nulla toglie e nulla aggiunge. Vabbè... la prima proiezione è andata, siamo nelle primissime file e la maggior parte del cast è salita sul palco a presentare il film.
Le attrici con poca cura nel vestire, è evidente come nessuna si sia fatta prestare un Valentino vintage o abbia chiesto a Giorgio Armani di disegnarle al volo un abitino per l'occasione.
La fame è nera, sfido la pioggia per trovare qualcosa da mangiare.
Il bar offre degli orridi panini di pane stantio con un formaggio appena un po' più spesso di una sottiletta . 10 euri due panini, gli pijasse un colpo.
Il masticare pane del giorno prima ci fa giungere ancora viventi ma comunque già sullo zombie andante alla proiezione di Red State... cioè... voglio dire... stiamo parlando di kevin Smith, quello di Clerks.
Il film si apre con una patina anni Settanta che mi fa girare immediatamente i coglioni, pretese tarantinesche trasudano da tutti i pori. Che palle. Nel giro di pochi minuti la trama è in caduta verticale. Monologhi assurdamente lunghi che fanno meditare risoluzioni punitive.
Chissà magari Kevin Smith è tra il pubblico come prima Emmanuel Mouret... Si potrebbe andare a chiedergli il perché di questo scempio.
Ma io sono un'intuitiva e ci vedo tutta la sua mancanza di idee che si concretizza in un riciclo di "genere" per conquistare almeno quel pubblico malato di mente che così tanto apprezza squartamenti e pseudo horror, soprattutto se B-movie.
John Goodman sempre bravissimo, alto livello, ma la storia è un qualcosa di così già visto da essere quasi inguardabile. Un film parecchio brutto anche se a onor del vero sarà iniziato all'una del mattino, in lingua originale con sottotitoli in tedesco. Cazzo ma si possono mettere i sottotitoli in tedesco?
Io il tedesco lo vieterei come lingua figuriamoci i sottotitoli....
Insomma sicuramente mi sarà sfuggito qualcosa ma in definitiva il film è di una noia mortale, privo di una qualsiasi ironia e con un finale degno del nulla che lo ha preceduto. Da dimenticare, da lamentarsi nella notte come se si fosse mangiato un intero pollo coi peperoni.
Per arrivare a casa 25 euro di taxi, limortacci.
5 commenti:
..siamo solo all'inizio e il tuo reportage incomincia a demolire alcuni luoghi comuni di questo festival a cominciare dalla qualità dei suoi film..confermo che i 2 film in questione sono un'assoluta ciofeca e che l'aspetto logistico, e nella fattispecie alimentare, appartiene ad una dimensione assolutamente di 2 livello...Kevin Smith si è fumato il cervello mentre Mouret è entrato in una dimensione autocitazionista con qualche anno di anticipo, manco fosse Woody Allen..grande delusione per due titoli da cui invece mi aspettavo buone cose...
nickoftime
Eh eh! Te l'avevo detto... a Locarno la pioggia è 'compresa nel servizio' ;-) a casa possiedo ancora un paio di mantelline leopardate nuove nuove, comprate negli anni passati: possono sempre servire!
Dissento invece sul commento di nickoftime: non posso ovviamente esprimermi sui film (che non ho visto, anche se c'è da considerare che i titoli proiettati in Piazza Grande sono tutti fuori concorso e perlopiù abbastanza 'commerciali'. Servono principalmente da richiamo per il grande pubblico. La qualità del festival si misura sul Concorso) ma per quanto riguarda il 'cibo' e il servizio, secondo me il livello è più che soddisfacente.
E' ovvio che bisogna andare nei posti 'giusti': sottoscrivo che il panino acquistato nel bar 'ufficiale' del festival è tremendo, praticamente immangiabile. Ma basta organizzarsi un po' e tutto si risolve: in Piazza Grande i ristoranti sotto i portici (numerosissimi) sono tutti dignitosi, e prenotando per tempo (conviene andarci la mattina presto, per colazione) ci si può far riservare ad un prezzo normale un bel tavolo 'vista schermo' e mangiare discretamente (perfino la pizza non è male!). In questo modo si risolvono in un colpo solo i problemi dello stomaco e della pioggia, senza bisogno di andare al FEVI e affogare nel pantano.
Se invece si decide di optare per un menu 'da asporto', ci sono innumerevoli bar e fast food dove ci si possono far preparare panini e pizze da portar via, anche nella bellissima 'città vecchia' di Locarno, che dista qualche centinaio di metri da Piazza Grande. Tra l'altro, si possono tranquillamente portare le vivande all'interno della Piazza senza che nessuno ti dica qualcosa. Non è obbligatorio 'consumare' all'interno. Se volete posso anche consigliarvi un ottimo bar (faccio pubblicità, ma sì...) proprio sotto i portici: si chiama 'Al Boecc', dove fanno dei panini sfiziosissimi!
Per il resto... beh, a Locarno secondo me l'organizzazione del festival è eccellente, tipicamente 'svizzera': non si fanno quasi mai code, i biglietti si acquistano comodamente in Piazza Grande oppure on-line, il posto è sempre assicurato e, cosa non secondaria, si possono comprare tessere giornaliere ad un prezzo ragionevole che ti danno la possibilità di entrare a tutti gli spettacoli. Non mi sembra poco.
Provate ad andare alla Mostra di Venezia e poi vedrete che rimpiangerete Locarno... come organizzazione intendo!
Ecco, invece una critica giusta da rivolgere alla direzione del festival è proprio quella relativa ai sottotitoli... questione annosa e che io, nel mio piccolo, ogni volta che ci sono stato ho sempre fatto presente:
non si capisce infatti perchè un festival ospitato in un cantone di lingua ufficiale ITALIANA, bisogna assistere a film sottotitolati in francese e tedesco! E per giunta con il francese 'lingua ufficiale del festival'... proprio il francese, che nel Ticino è la lingua meno diffusa!
Ora, è vero che i Ticinesi sono i più feroci 'anti-italiani' di tutta la Svizzera (il loro razzismo nei nostri confronti è quasi grottesco), ma è pur vero che gli italiani restano comunque la fetta più consistente di pubblico presente... e questa scelta di sicuro non li invoglia a tornarci!
..lungi dall'aprire una polemica su Locarno che non ne ha bisogno e certamente se e infischia del mio giudizio ( ed a proposito del quale i giornali parlano addirittura di film qualitativamente eccellenti) intervengo solamente per alcune precisazioni: ovviamente ero a conoscenza delle differenze tra i film presentati in Piazza grande e quelli invece in concorso, ma questo non cambia il mio giudizio sulla scarsa qualità di entrambe le categorie. Sul cibo non aggiungo altro se non che le mie parole tengono anche conto del festival di Venezia che ho frequentato più volte e la cui debolezza non riesce a rendere quello di Locarno più forte...
Nelle prossime recensioni l'evoluzione delle cibarie.... :-)
i film invece si sono discostati poco l'uno dall'altro... quasi indifferentemente tutti erano una mattonata non dico dove...
Leggo che ha vinto Abrir puertas y ventanas. Noi non l'abbiamo visto ma abbiamo sentito dei giurati che sentenziavano: Vorrei uccidere la regista, anzi vorrei seppellirla viva per poi dissotterrarla e prenderla a calci fino a farla morire...
altri hanno detto. imbarazzante, inguardabile...
eppure ha vinto... boh!
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