- Martedì 9 febbraio 2010, Cinema King di Via Fogliano
- Dopo una serie di sale a corridoio mi godo finalmente uno schermo degno di questo nome in una confortevole sala ad anfiteatro!
- Ricordarsi di prediligere il King per le prossime visioni!
Il film è divertente con la sua galleria di personaggi appena un tono sotto ai limiti del grottesco, vizi e virtù dei russi sono fotografati tra l’arroganza delle nuove generazioni, sottomesse ad un lusso sfrenato e cafone, e l’arte di arrangiarsi di quelle vecchie che sopravvivono attraverso una serie di espedienti al pari di un Totò oltre cortina. Un gruppo di disperati in cerca di un riscatto umano e politico… caciaroni, indisciplinati, beoni con altre mille priorità al posto della musica riescono a compiere il miracolo dell’armonia e della bellezza recuperando la loro cultura e la loro grandezza attraverso le note di Cajkovskij. Repressi, umiliati e offesi sono sopravvissuti conservando dentro di loro il codice genetico di un’armonia universale che per il tempo del concerto li rende parte del tutto.
Attori sconosciuti se si eccettua Melanie Laurent di nuovo alle prese con un personaggio scampato alla persecuzione ebrea, con la differenza che in Bastardi senza Gloria eravamo in pieno nazismo mentre nel concerto la persecuzione ha luogo a metà degli anni ’70. E sicuramente questo dovrebbe far riflettere sulla capacità dell’essere umano di continuare a perpetrare gli stessi orrendi crimini mettendosi a posto la coscienza con manifestazioni e slogan del tipo “per non dimenticare”.. quando poi il problema è l’incapacità di vedere.
Il regista trascina lo spettatore in una fascinazione musicale attraverso un finale per musica e immagini che non ha bisogno di parole. Le note non si possono vedere o toccare ma si sentono generando tutta una serie di emozioni incontenibili. Ed è grande cinema quello che ti fa dimenticare che è tutto finto, che Andreï Semoinovitch Filipov è solo un attore, un personaggio e non un direttore d’orchestra ossessionato dalla perfezione.
Il concerto centra tutti gli obiettivi, non tralascia nessun particolare, non ha una sbavatura, riesce con grazia a parlare di cose terribili mantenendosi sul filo della grazie e dell’ironia, denunciando senza la pesantezza della denuncia e restituendo all’arte della musica il suo immenso potere catartico e liberatorio. Cosa aggiungere… da non perdere una volta tanto, da gustare, da ascoltare, da gioire e da farsi uscire qualche lacrima per la meraviglia del concerto…
Mi concedo finalmente l'abbinamento mangereccio con il Pizzarium, tempio della pizza al taglio (immagine riduttiva) romana per opera di Gabriele Bonci, amico, chef e genio dei fermenti... la sua ricerca della perfezione è portata avanti con la stessa passione del protagonista del film e con risultati altrettanto lusinghieri. Quando un impasto diventa arte ci si commuove come ascoltando la musica... Pizzarium, Via della meloria, 34 tel 0639745416
6 commenti:
Ma ma ma ma...Train de Vie, dello stesso regista, non l'hai visto? Fila immediatamente a noleggiarlo! :-)
lo vedetti all'epoca, mi piacque ma non mi entusiasmò come il concerto.. ma qui indubbiamente gioca un ruolo fondamentale la mia anima musicale...
Permettimi, Train de Vie è - più che un capolavoro - sorprendente. Ha una trovata geniale che regge il film. Forse il limite è proprio quello, ma resta molto, molto interessante.
Gabriele poi è un amico, sta bene con tutto, anche Bombolo, Cannavale e un Mariano Laurenti d'annata...!
in ritardissimo ma finalmente ho visto il concerto in un sala parrocchiale di tutto rispetto che proietta sempre film molto interessant il giorvedì e il venerdì..A me il film è piaciuto pià il secondo tempo..una battuta du tutte quella non mi ricordo se Igor o ivan il comunista che alla fine credo in Dio...
godibile ma train de vie molto meglio
WW la Pizza di Bonci un capolavoro
ma niente lacrimuccia?
si si lacrimuccia ovvio!!! come dici tu la pizza di Chef Bonci commuove
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