giovedì 4 febbraio 2010

Soul Kitchen

  • Sabato 30 gennaio 2010, Cinema Giulio Cesare nel Viale omonimo, non si capisce quale antica maledizione gravi sul luogo... bar di uno squallore mai visto che ti fanno passare la voglia anche solo di prenere un caffè...
  • Quasi 40 minuti per trovare un parcheggio…
  • Sala 3.. sedili macchiati e strappati, tutto sporco… uno schifo... mi chiedo perché si debbano pagare 7 euri e 50 per stare seduti su dei sedili che sembra che qualcuno ci abbia cagato sopra...
  • Mi devo ricordare che non ci devo andare più, checcazzo!

Divertente, direi carino senza troppi eccessi di entusiasmo. Qualche anno fa Soul Kitchen sarebbe uscito in un paio di sale d’essai, avrebbe avuto nel suo pubblico uomini di mezza età che credono di restare giovani indossando pantaloni rossi e donne con lunghe collane etniche. Oggi Soul Kitchen scuote gli animi, scuote il gusto della platea che grida al miracolo. Vengo a scoprire che non è solo Avatar a creare l’allucinazione di massa…
La storia è caruccia, la forza del film (o meglio il suo successo) sta nella galleria di personaggi un po’ freak, nelle magliette sdrucite e i capelli spettinati, nel suo collocarsi in bilico tra una società integrata e opulenta e un’altra ai margini. Il nostro simpatico protagonista, un Jhonny Depp dei poveri, balzella infatti tra una fidanzata rompicoglioni e troia ma miliardaria e un fratello carcerato, le tasse da pagare, la mancanza dell’assicurazione sanitaria e la gestione di un ristorante fatiscente come i sedili del Cinema Giulio Cesare.
In molti (a causa dell’allucinazione) hanno detto che è un film sulla cucina e sui sapori…
Io onestamente comincio a pensare che sia necessario trovare un antidoto…
Di cucina e sapori c’è un accenno, del resto siamo in ristorante ma siamo ben lontani da atmosfere babettiane. Però oggi il cibo va di moda e quindi perché no… si usi anche per richiamare pubblico….
Detto ciò, il cuoco (che tra l’altro scompare senza una ragione precisa tradendo una delle tante sbavature della sceneggiatura) è il personaggio chiave, col suo integralismo gastronomico e la sua malcelata esasperazione nei confronti del cattivo gusto dilagante.
A voler ben guardare le risate di Soul Kitchen sono provocate da situazioni da “oggi le comiche”… la web cam che si stacca dal computer creando incidenti a catena, l’afrodisiaco che scioglie la gelida agente del fisco, la necessità di correre nonostante il mal di schiena… insomma una serie di pantomime riuscite che non vengono eguagliate né dai dialoghi né dalla sceneggiatura.
Fate quest’esercizio… portate il film nella provincia americana sostituite il protagonista con un faccione tipo Aron Eckart e via di seguito (abbiamo anche la contrapposizione tra biona e bruna, così cara alla tradizione delle veline), ebbene il film vi apparirà come un’americanata non degna nemmeno dell’uscita per il mercato video. Il lieto fine vi varà sospirare a denti stretti “che cazzata..” e dopo qualche giorno ve lo sarete bello che dimenticato.
Ebbene Soul Kitchen è solo più sporco, spettinato e con della musica pompata… è un film carino ma nulla di più.
Cercate di fare qualcosa per quel problemino dell’allucinazione perché sta diventando una cosa veramente inquietante…

Dopo il cinema una piacevola sosta presso lo Zen-0 di via Santamaura, 60 tel 0639750827, dove gustare tè prelibati ma soprattutto una cioccolata calda come dio comanda, fatta con il cioccolato Valhrona... una vera sciccheria! Ci sono anche proposte mangerecce interesanti e a pranzo business lunch. Se siete da quelle parti fateci un salto!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Recensione bella e mordace come sempre! Direi che il vero Soul Kitchen quella sera l'abbiamo fatto noi andando da Zen-o. Mi rivenderò quel bistrot con tutto il mondo, è davvero di alta qualità! Il sapore della crêpe al valrhona mi è entrato in circolo sanguigno :-)

paolo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
paolo ha detto...

hai ragione di cuicna niente...io mi aspettavo tutt'altro film.

Alessandra ha detto...

io ho visto, l'ammetto non al cinema, come als olito sono in ritardo. Mi fa piacere leggere la tua recensione perchè sono pienamente in linea con il tuo pensiero. Io fidanzata da un quasi chef di cucina mi aspettavo molto di più..carino ma non troppo...contenta di non averlo visto al cinema ti dirò!

Il cinefilante ha detto...

un quasi chef???? dove dove????

Alessandra ha detto...

scusa mi ero persa il commento,quando tornerà a roma te lo farò sapere...
grazie :)