Avevo visto il trailer di In Bruges al cinema e mi ero detta: "Sto film.. nemmeno se mi pagano...".
Non mi ha pagato nessuno, anzi ho pagato io per il noleggio ma non c'era molto altro da noleggiare... e poi nel corso dei mesi i miei guru cinematografici mi avevano messo la pulce nell'orecchio... "guarda che non è male.. anzi...".
Dunque nella mia infinità apertura mentale mi ero già decisa a vederlo, solo che per mesi l'hanno fatto solo al Madison, un cinema che ha ricavato delle minisale pure dai cessi, con l'odore che è rimasto tale, mischiato a quello di muffa. Ora forse non tutti sanno che io sono puzzofoba e tendo ad evitare i posti puzzogeni, in alternativa sono capace di lamentarmi senza soluzione di continuità.
Quindi eccomi a casa sul divano a dire: "Che dio ce la mandi buona..." (che un po' di diffidenza nei confronti di In Bruges continuo ad avercela...).
E invece... La prima bella sorpresa una colonna sonora ammaliante, nostalgica del veterano Carter Burwell. La musica mi mette sull'attenti e prima ancora delle immagini mi trasporta in un viaggio sinestetico che cattura la mia attenzione. Bruges mi ha sempre affascinato come tutti i luoghi che mantengono intatto il loro passato e a poco a poco comincio a farmi piacere anche Colin Farrel che non ho mai sopportato... Mi avvinghio subito alla storia e la mente comincia a vagare su quelle che sono le sottotracce di un film che, all'epoca dell'uscita, in sala venne spacciato e liquidato come "tarantiniano"... Che poi bisognerebbe capire se "tarantiniano" sia un complimento o un'offesa...
Dunque in Bruges, scena dopo scena si rivela nel suo percorso catartico, nei suoi innumerevoli richiami a quello che sarà il suo epilogo... un finale che non risparmierà nessuno dei protagonisti, nonostante il tentativo di redenzione ed espiazione.
Ci mette sulla strada la visione del Giudizio Universale dell'immenso Hieronymus Bosch che nella sua dirompente visionarietà tocca le corde più profonde dei due protagonisti.
I due (Un ottimo Brendan Gleeson e il rivalutato Colin Farrel) intrattengono un rapporto che sembra trarre la sua energia da un gioco delle parti vecchio come il mondo, in cui i momenti "comici" si bilanciano e si rilanciano da una spalla all'altra, permettendo una caratterizzazone dei personaggi a tutto tondo. Si aggiunge nella seconda parte del film un Ralph Fiennes, duro ma con principi "morali" tutti suoi.
Per quanto la solita aggiunta italiana al sintetico titolo originale suoni orrenda as usual.. potrei quasi azzardare che sia esplicativa. "La coscienza dell'assassino" infatti viene messa a nudo nelle sue peculiarità e incongruenze fatte di codici di onore, regole e disperati tentativi di aggirare il tutto...
Surreali comprimari sono un nanetto, una ragazza un po' deliquente, un naziskin e la tenutaria di un albergo incinta e determinata.
I dialoghi sono divertenti, mai banali e fanno da contraltare all'aria rigorosa e severa di Bruges che non allenta mai la sua presa sui personaggi e pur caratterizzando la pellicola, al pari di una protagonista assoluta, assume i contorni di un "non luogo" e si tramuta in un crocevia del destino come un'inconsapevole Samarcanda. Mi piacerebbe lanciarmi in un'analisi di Bruges come catalizzatrice di vita e di morte e di come simbolicamente i tre protagonisti principali siano "vittime" del richiamo (o repulsione) per questo luogo ma lascio solo questo accenno... e lo stempero nella suggestiva e onirica scena finale...
Va bene... insomma si è capito che il film mi è piaciuto davvero molto tanto che nella mia personale classifica lo includo nei migliori del 2008.
Il noleggio in DVD presenta inoltre parecchie scene tagliate o estese e piacevoli gag dei protagonisti quindi tutto sommato aggiunge qualcosa alla visione cinematografica (una volta tanto). Buona visione!
Questa mattina una bella colazione al Gran Caffè Vescovio, nell'omonima piazza al numero 6/b, Tel. 0686211005 che cappucineggia piuttosto bene ma soprattutto ha i mgliori cornetti della zona, fragranti, saporiti con tanta crema.. è anche un ottimo catering sia per il dolce che per il salato e nel tardo pomeriggio si attrezza per un discreto aperitivo... Aperto la domenica ma chiuso il sabato.
Ora vi saluto che vado a fare una bella torta al cocco...
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