martedì 28 ottobre 2008

Aguirre, furore di Dio

  • Martedì 28 ottobre 2008
  • In DVD, costretta dalla pressante richiesta di restituzione da parte del proprietario....

Qualche sera fa, in fretta e furia, mi sono costretta a guardare Aguirre Furore di Dio, primo film della premiata collaborazione tra Klaus Kinsky e Werner Herzog che metto al secondo posto tra le mie lacune sul cinema tedesco (la prima è Fassbinder).
Che ci posso fare? Devo aver vissuto una qualche vita precedente non troppo felice in quel paese là… perché tendo con una certa facilità ad aggirare tutto ciò che vi ha a che fare.
Ma avevo una scadenza da rispettare visto che il film me l’aveva prestato Roberto (detto Ingordigia), noto accumulatore di DVD (ne ha circa 6.000) e già da qualche giorno aveva cominciato l’inquisitoria…

- L’hai visto?
- No.. non l’ho visto…

Qulache giorno dopo:
- Bè…. E Aguirre?
- Oddio.. non l’ho ancora visto…

Qualche giorno dopo ancora:
- Insomma Herzog?
- È in lista d’attesa….

E così via… Insomma alla fine mi sono decisa ad affrontare questo blocco.
Ammetto che Aguirre ce l’avevo a casa da quasi 3 settimane ma niente… mi sono vista a raffica episodi di Sex and the City, Nip/Tuck e ho pure fatto un serio tentativo di rivedere la prima stagione di Heroes. Tutto fuorché Aguirre. Sapevo però che Roberto sarebbe venuto a casa mia per una delle nostre serate giocoliere quindi ho fatto sto sforzo immane e me lo sono visto.
Provo a cercare qualche informazione sul film per sembrare più colta di quello che sono in realtà… ecco le solite storie sulle liti tra primo attore e regista. Bla bla bla… Herzog minaccia Kinsky con un fucile perché vuole abbandonare la produzione a metà delle riprese….
E te credo! Deve essere stato massacrante con tutto quel fango e quell’umidità… e alla fine pur le scimmie (una cercò di staccare un’orecchio a Klaus..)
Set improvvisati in situazioni di fortuna che fanno impallidire il Don Quichotte di Terry Gilliam e difficoltà immani di lavorazione oltretutto senza seguire nessuna sceneggiatura ma solo l’impeto del momento…
La grandezza di Aguirre non è in una rappresentazione à la “Mission”, nonostante vi siano scene di grande impatto cinematografico e soluzioni da fuoriclasse per essere un film del 1972, bensì nello sguardo che getta sulle follie in cui si gongola l’essere umano alle prese con il gruppo, una sterile sete di potere e le giustificazioni aberranti in nome della religione cattolica che, da che mondo è mondo, “deve stare dalla parte del più forte”.
Questo mi fa venire in mente una cosa… ci ricordano sempre cosa è stato il nazismo, ci dicono che non dobbiamo dimenticare. Ci dicono pure, con le dovute cautele, che non dobbiamo dimenticare lo sterminio degli indiani d’America… più tante altre cose… le stragi di stato, le lotte per la libertà eccetera eccetera… Non dimenticare…
Chissà perché nessuno fa mai riferimento al fatto che non dobbiamo dimenticare l’inquisizione, i conquistadores aguirriani, la caccia alle streghe e tutti i crimini che sono stati commessi in nome di un Dio che non si può nemmeno rivoltare nella tomba solo perché la sua condizione di immortale non glielo permette. Vabbè.. era solo una curiosità mica pretendo risposte.
Torno ad Aguirre che indubbiamente mi ha affascinato a livello empatico.
È una cosa mia.. tendo ad immedesimarmi in ciò che vedo e a percepire le sensazioni, quindi mi sono vissuta questo senso di angoscia, distruzione, paura, sofferenza e, cosa più triste di cupa desolazione.
Alla ricerca dell’Eldorado Aguirre, subentrato come capospedizione nella giungla amazzonica, dopo atti efferati si comporta come un qualsiasi cafone in vacanza per la prima volta in un club All Inclusive.
Diventa sempre più assatanato fino a portare alla distruzione totale (inclusa la figlia che però se la voleva sposare) tutti i partecipanti.
Nella sua follia resta da solo su una zattera alla deriva in attesa della finaccia che merita.
Devo ammettere che nel mio immaginario l’Eldorado resta, prima ancora della mitica città d’oro, la marca di gelati che all’epoca faceva il Cucciolone.
Due strati di biscotto con un ripieno a trittico di zabaione, fior di latte e cioccolato. Ci sono cresciuta coi cuccioloni!
L’Eldorado che cercava Aguirre invece è solo un mito.
Il film comunque ti entra dentro nonostante alcune inevitabili lentezze anche se non posso dire di aver visto la luce, di aver avuto rivelazioni e soprattutto non è che da ora Herzog diventerà il mio regista preferito.
Comunque mi vedrò gli altri film della collaborazione tra regista e attore, sempre che Roberto me li presti.
Nel frattempo mi dedico a Klaus Kinski per una cosa gustosa… parecchi anni fa fu sposato con Debora Caprioglio… una cosa un po’ inquietante vista la somiglianza della stessa con la figlia più famosa dell’attore (di cui metto un’immagine inquietante quasi più di quella del suo Nosferatu) ovvero Nastassia Kinsky, che a sua volta, giovanissima, direi bambina se la faceva con Roman Polansky, noto amante di giovani donzelle. Dunque Kinsky tendenzialmente come Aguirre... Che storie!
Va bene.. del film ho detto… di divagazioni ce ne sono a bizzeffe.. posso concludere con il solito abbinamento…

Visto che oggi ho abbondato con le frescacce vi do un suggerimento consistente per pareggiare un po’ conti…. La Libreria dello Spettacolo “Il Leuto” in di Via di Monte Brianzo 86 (a Roma ovviously) Tel 066869269 è aperta dal lunedì al venerdì dalla 10 alle 13 e dalle 16 alle19. Non fate come me che me ne scordo sempre e ci vado il sabato che è chiusa…
Comunque se siete interessati a cinema, teatro o danza qui potrete trovare veramente un po’ di tutto….

4 commenti:

veri paccheri ha detto...

caspita, che forza! e dire che ho scaricato tutta la filmografia di herzog con in mente di tuffarmici al più presto e mai sono riuscita a completarne la visione. credo riprenderò da aguirre, a questo punto, forte anche dei racconti su herzog e kinski rilasciati della cardinale, relativi alla loro avventura x fitzcarraldo. herzog è un genio, mi piace sempre, e kinski è invece un pazzo furioso di cui vale sempre ala pena seguire le interpretazioni..
ma davvero è stato marito della caprioglio?? ma che storia...!, è un teatrino degli orrori la vita sentimentale dell'attrice veneziana...
segnalo un libro molto interessante, "La conquista dell'inutile" di herzog

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

...in nome di un Dio che non si può nemmeno rivoltare nella tomba solo perché la sua condizione di immortale non glielo permette. Quest'aforisma dovrebbe essere scolpito a fuoco nella roccia! La recensione e il ragionamento estratto dal tema del film stesso sono squisiti come la tua citazione al Cucciolone Eldorado che ha accompagnato la mia infanzia di decine di estate al mare

Il cinefilante ha detto...

Grazie Veri Paccheri! E certo che è vero che è stato sposato con la Caprioglio! I miei gossip sono garantiti! interessante il titolo del libro di Herzog.. lo cercherò!

Ballestrero... grazie anche te! Addesso mi procuro la roccia e cominciò a scolpire la frase! eh ehe he!