martedì 8 settembre 2009

Un amore di testimone


Qualche sera fa su Sky (che ancora non sono riuscita a disdire ma ce la farò... oh se ce la farò...) passavano questo film... E io mi sono detta perché no? (tutto sommato in fondo un animo romantico ce l'ho pure io)...
Ma a volte l'animo romantico ti fa commettere dei passi falsi clamorosi perché un amore di testimone in realtà è una cazzata di film.
Praticamente hanno preso il pregevole "Il matromonio del mio migliore amico".. un film adorabile, senza una sbavatura, che quasi potrebbe competere con gli anni d'oro della commedia hollywodiana, hanno invertito le parti e ci hanno piazzato un lieto fine.
A dire così sembra niente eppure... eppure siamo veramente dalle parti della fregnaccia peggiore dell'anno.
Ma ora voglio parlare un po' di Patrick Dempsey che è la star di Grey's Anatomy, ennesimo telefilm di medici che sta spopolando da un quattro/cinque anni a questa parte.
Patrick ha una di quelle facce ambivalenti che a secondo di come viene inquadrata passa dal sembrare un bel fico ad avere una delle espressioni più ottuse che si siano viste nella storia del cinema. Fatto sta che dopo anni e anni di gavetta il ruolo del tormentato dottore in Gray's Anatomy l'ha lanciato nell'olimpo degli uomini più desiderati dalle casalinghe disperate.
Per tutte le fans del toy boy sappiate che a 21 anni si è sposato con una donna di 48 anni per poi divorziare, ovviamente, qualche anno più tardi.
La star femminile invece è Michelle Monaghan che con la mia consueta abilità di talent scout tenevo d'occhio dai tempi di Kiss kiss bang bang.
Insomma il film è il nulla totale, privo di un qualsiasi spessore e con con punte quasi irritanti.
Come spesso accade nei film americani uno dei protagonisti è ricchissimo grazie ad un'idea di quelle che sembrano non valere nulla e invece rendono miliardi. In questo caso Tom/Patrick ha ideato l'anello di cartone da mettere intorno al bicchiere di carta del caffè Starbucks.
La celebrazione del consumismo spurio... milioni di persone che ogni giorni bevono un indegno bibitone ch poco ha a che vedere con il caffè ma che ormai nell'immaginario del mondo occidentale ha sostituito il prodotto originario. Il tutto con un consumo di carta veramente indegno (compreso l'anello di cartone che rende miliardario il protagonista).
Ora la cosa che mi sorprende di più è come i tipi di Starbucks propongono le quantità:
Tall, Grande e Venti
dove tall è il più piccolo e corrisponde forse ad un quarto di litro e gli altri a seguire, sempre più grandi, solo che Venti è più grande di grande (che però si pronuncia grandi).
Io alla fine in Inghilterra sto starbucks me lo sono bevuto ma prendevo sempre il tall. Una volta avevano finito gli anelli di cartone e per portarlo via mi sono ustionata una mano.
Devo dire che Patrick Dempsey ha avuto proprio una bella idea, anche se il caffè fa schifo...
Il film però lasciatelo perdere....

Abbinamento cinematografico con il piccolo masterpiece: Il matrimonio del mio migliore amico. Una Julia Robert strepitosa, un rupert Everett in stato di grazia e la colonna sonora di Burth Bacharach... un copione che centra ogni singola battuta per una storia dolce/amara che è un gioiello...

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