Presentato a Locarno nel 2010 Womb aveva tutte le carte in regola per essere la consueta mattonata, col marchio del rinomato festival elvetico, celebre per la sezione di punta "Ernia di Marmo".
E' un piacere scoprire inaspettatamente, invece, un film dal soggetto intrigante, visivamente interessante e con due protagonisti decisamente affiatati.
Womb rapisce per una prima parte incentrata su un amore preadolescenziale raccontato in maniera delicata e spontanea, con tutta una gamma di sentimenti e di emozioni.
Protagonisti perfetti... Matt Smith, undicesima incarnazione del Dottor Who, con la sua aria un po' bizzarra e la splendida Eva Green, come sempre di una bellezza disarmante.
Tra panorami di mari nordici in cui l'elemento umano sembra essere una presenza del tutto marginale e quasi primitiva, Rebecca (Eva Green) ritorna nei luoghi della sua infanzia per ritrovare il suo Tommy ma il destino ci mette pochissimo a toglierlo di scena con un incidente stradale..
La ragazza incapace di accettare la perdita deciderà di dare vita ad un piccolo e nuovo Tommy, clonando i resti del ragazzo morto.
Le conseguenze del gesto prima o poi irromperanno nelle loro vite senza che nessuno possa farci nulla .
Le implicazioni etiche sulla clonazione, che già erano emerse in "Non lasciarmi", devono farei conti con la perdita dell'identità e si concentrano sulle persone coinvolte, sui loro sentimenti.
Amore, egoismo, senso di colpa, verità e menzogna devono fare i conti con mille perché e con l'incapacità di trovare una risposta alla domanda "Chi sono?".
Un film con pochi dialoghi che lascia molto spazio alle immagini e agli sguardi e che emoziona come quando si guarda un vecchio album di fotografie di giorni che si credevano dimenticati.Vuoi sapere come finisce Womb? seleziona il seguente testo da qui Dopo la toccante visita della madre genetica del Tommy morto anni prima, Rebecca decide di raccontare la verità al Tommy clonato che scopre così di essere una "copia". Sconvolto, arrabbiato e soprattutto impaurito Tommy, in un impeto incontrollabile e tutto sommato non certo rifiutato finisce per farsi Rebecca, in quello che è un incesto più che altro psicologico, visto che i due non condividono lo stesso patrimonio genetico.
Dopo, se andrà per la sua strada, in cerca di un diverso destino lasciando Rebecca sola con i suoi fantasmi... a qui!
Abbinamento con i fiori, ho scoperto questo fioraio che ha una selezione di orchidee bellissime... entrando sembra di trovarsi in un bellissimo giardino esotico. Garden Myosotis, Via Zanardini 115 tel 86894952
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