lunedì 17 novembre 2008

Changeling

  • Sabato 15 novembre 2008, Cinema Barberini nell'omonima piazza
Sabato io e il Ballestrero decidiamo di recarci all’Odeon, nostro cinema di riferimento, per vedere l’ultimo film di Clint Eastwood “Changeling”.
Arrivati al cinema ci dicono: “Fate un po voi…la sala è priva di riscaldamento…”.
Mi pongo il problema visto che sono vestita come se fosse settembre… indaghiamo e scopriamo con orrore, grazie a chi era entrato prima di noi, che non solo fa freddo ma c’è anche la puzza di muffa.
La puzza di muffa no….
Memore della serata Tropic Thunder grazie ad un veloce consulto con l’89 24 24 delle pagine gialle decidiamo di correre al Barberini per non rinunciare alla visione.
Arrivati a Via Veneto.. il panico.. casino per la strada, mignotte a destra e a manca, macchinoni in doppia fila… “Che è sta caciara?” si interroga il Ballestrero…
- Ma è sabato dico io… cerca di capire… tutti gli imbecilli sentono l’esigenza di venire in centro…
- - Considera che siamo qui anche noi…
- Sì… ma noi avevamo pianificato di stare lontani dal centro… poi a mali estremi estremi rimedi…
Come dio vuole troviamo anche il parcheggio e abbiamo anche il tempo per un caffè.
La sala 1 è praticamente piena e stranamente non è presa d’assalto dai soliti pischelli “aho’, namo, famo, dimo” in libera uscita.
Inizia il film e già le prime scene riconducono a quel rigore eastwodiano al quale siamo abituati. Una perfezione stilistica fatta di sintesi, di sostanza… niente voli pindarici che si avviatno su se stessi, niente colpi di scena ruffiani, nessuna necessità di indugiare su particolari cruenti o scabrosi.
What a man! Mi ricordo tanti anni fa a spasso per Carmel (di cui per qualche anno fu sindaco) passavo e ripassavo davanti al suo ristorante The Hog Breath e pensavo: “ma pensa che ficata se lo incontro…”. Purtroppo non lo incontrai ma mi mostrarono da lontano la sua casa con tantissime vetrate a strapiombo sul mare.
Clint in questo film prende Angelina Jolie, una delle fiche più pazzesche che abbia mai calcato il suolo di questa terra, e finalmente la sdogana dagli inutili ruoli precedenti.
Le da la possibilità di essere un’attrice e non solo una bocca (nonostante la bocca ci sia e anche eccessivamente appesantita da un rossetto rosso cupo).
Devo dire che Angelina l’avevo talentscoutata all’epoca di Hacker, uno dei suoi primi film… dissi: “Ma questa è veramente stupenda… di certo farà strada…”. Poi scomparve nel nulla fino a che non rividi il suo nome sui cartelloni de “Il collezionista di ossa”.
Mi ricordai immediatamente di lei e mi compiacqui per la mia lungimiranza! Son soddisfazioni eh?!
Ma torno al film che, al di là dell’esplicita presa di coscienza sugli ingranaggi e i meccanismi di una società corrotta e becera, è un impietoso scandaglio nei meandri dell’essere umano ed è per questo che l’unico attimo di “luce” è quando veniamo a sapere dell’atto di coraggio del bambino che aiuta il suo compagno di prigionia. In quel gesto c’è tutta l’anima che manca a tutti coloro che sono invischiatio nella storia… Personaggi che agiscono ognuno in nome di un tornaconto personale.. dalla sete di denuncia di un John Malcovich dal capello frisè a quella di potere del tentacolare ”organismo polizia”, per arrivare all’egoismo di un bambino impostore che vuole salire sul cavallo di Tom Mix.
La fotografia della vicenda (sapere che si tratta di una storia vera rende ancora più agghiacciante ogni singola scena) è lucida, ci mostra un paese che già nel 1928 è afflitto da aberrazioni sociali e calpestamento dei diritti umani oltre che da un efferato serial killer ante litteram che agisce indisturbato e che quasi si sente leggittimato ad agire visto che nessuno lo cerca. E poi c’è la pena di morte… che lungi dall’essere consolatoria sembra essere solo l’espediente finale di una società incapace di affrontare la realtà di individui che per i motivi più disparati scelgono di fare del male agli altri. Gli stessi individui che mette al mondo, alleva e rende tali.
Insomma si esce dalla sala soddisfatti, abbiamo visto un “filmone”.. Clint ancora una volta non si smentisce! Again… What a man!


Abbinamento mangereccio e disimpegnato, per bialnciare una serata cinematograficamente impegnativa, con il Bistrot/Bottiglieria "il Tiepolo" in Via Giovanni Battista Tiepolo, 3/5 tel 063227449 (consiglio sempre di prenotare perché è sempre pieno di gente).
Colori caldi, servizio informale ma sempre attento, piatti sempre gustosi (vari dolci niente male oltre alle celebri jacked potatoes) ne fanno un posto dove si torna sempre volentieri.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Se la recensione è bella, il prologo su come siamo arrivati al Barberini ed i commenti scambiati è stato di uno spasso unico! Ancora sto ridendo! Chapeau!

Anonimo ha detto...

ho letto molte recensioni in merito a questa pellicola, essendo anch'io un ammiratore del vecchio clint: devo riconoscere che le tue osservazioni sono come sempre limpide, attente, puntuali e mai pretenziose (ballestrero ha ragione: il prologo è proprio uno spasso...)
un abbraccio, bedlam

Lucien ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Lucien ha detto...

Anch'io sono stato da quelle parti della California nel 2001 (Monterey). Mi è rimasto il rimpianto di di non essere andato anche a Carmel, era dall'altra parte del promontorio e avevamo poco tempo. Accolta la richiesta di Ivan Graziani nella top 100. Bella recensione, non vedo l'ora.

Anonimo ha detto...

benissimo lo vado a vedere stasera..grazie

@ndre@