martedì 30 dicembre 2008

The millionaire

  • 30 dicembre 2008, Cinema Admiral di Piazza Verbano (un tempo si chiamava Cinema Verbano) uno dei pochi monosala rimasti in zona.

  • Attenzione che svelo il finale... oppure no? Boh non si sa...
Questa sera a cena mio fratello ha cominciato a raccontarci The millionare, sapendo che io e Fulvio stavamo per andare a vederlo.
"Non è niente di che... che ci andate a fare..."
Noi facciamo finta di non sentire e continuiamo a mangiare la splendida pasta e ceci di cinefilantiana fattura. Una pasta e ceci gentile, delicata, dalla cremosità vellutata, gli aromi armoniosi eppure di sostanza, che da conforto e scalda il cuore in una fredda serata di fine anno.
Continua... "E poi il finale... ti lascia senza parole... che dici ma non è possibile... non c'entra niente il finale... insomma tutto il film non è male.. ma poi alla fine di botto, che proprio non te lo aspetti.. a lui lo ammazzano e pure alla ragazza..."
"ma sei uno stronzo... - dico io - non ci puoi dire come va a finire...."
Niente.. continua imperterrito e racconta altri particolari...
Alle dieci meno un quarto siamo ancora a casa tentennanti... io dico "Andiamo?" e Fulvio un po' stizzito risponde ".. a dire il vero tuo fratello mi ha fatto pasare un po' la voglia..."
"Ma lo sai che mio fratello racconta sempre un mare di cazzate...."
Insomma come dio vuole andiamo e ci troviamo nel bel mezzo dell'uscita dello spettacolo di prima serata... una cifra di gente. Prevalentemente mezza età... loden verdi, capelli brizzolatissimi, scarpe di camoscio, signore con le meches e classici maglioncini gialli, di un giallo che può essere solo di cachemire. Vedo facce tutto sommato soddisfatte.. incontro anche due amiche della piscina che mi dicono "è carino il film!".
Inizia il film e si riconosce la mano di Danny Boyle col suo talento nel puntare la macchina con un gusto dell'inquadratura fotografica. Ogni scena è un vortice, contiene una spirale, una visione sghemba e il tutto si interseca con colori, facce, suoni e movimento. Uno stile videoclipparo ma di una certa classe.
Tutto molto studiato, pensato e realizzato alla perfezione.... registicamente ineccepibile. Ed è forse questo il imite del milionario.. è perfetto pure lo squallore e la povertà dell'India, pure le atrocità più inaccettabili sono abbinate a colori suggestivi...
Il labirinto di una fetida baraccopoli diventa il pretesto per una ripresa dall'alto che trasforma lamiere e cartoni in un artistico puzzle... Tutto assume un'aria sterilizzata ad arte.
La storia, seppur forzata e pretestuosa, è avvincente e il film non conosce momenti di noia o cedimenti, il ritmo non si discute! Trovo un po' triste che qualcuno abbia scritto un libro e che qualcun altro ne abbia tratto un film partendo da un programma televisivo, ovvero da "Chi vuole essere milionario".
A vedere il film si comprende che un'intera nazione (e l'India è grande) si rincoglionisce quotidianamente a guardare l'edizione indiana del programma, qui da noi presentato da Gerry Scotti. Effetti della globalizzazione che come molti sapranno non è solo questione di McDonald's...
Insomma tutto gira intorno a sto programma... le persone ma soprattutto i soldi. Appare infatti evidente che la bella e desiderata Latika non ha nessuna intenzione di vivere d'amore ma che non ha dubbi a scappare col novello milionario, vincitore del gioco.
Peccato che poi alla fine muoiano tutti e due...
Ma su... se avete letto la recensione di "Piacere Dave" saprete anche che mio fratello è solito inventarsi un sacco di cazzate sui film che ha visto... e quindi i due protagonisti non muoiono.. bensì vivono per sempre felici e contenti e pure con venti milioni di rupie che, se non mi sono rincoglionita del tutto, fanno poco meno di 300mila euri. Voglio dire... ma milionario de che?
Che ce fai co trecentomila euri? in zona mia a malapena un bicamere....
Insomma Danny Boyle volendo poteva fare scempio della nostra sfera emotiva invece è tutto un po' leccatino (e nessuno poi ci spiega come è arrivato il ragazzetto a partecipare al gioco televisivo) e nella nostra testa tende a rimanere più impresso lo studio televisivo che tristemente ben conosciamo piuttosto che l'orda di bambini mutilati costretti a chiedere l'elemosina. Cosa dire di questo film? Ipocrita o solo volutamente superficiale? Di pugni nello stomaco nemmeno un accenno, lo schermo è tale.. scherma.. si dice "vince ma non convince"...
Avrei potuto usare una chiave di lettura diversa.. parlare del destino, del senso della vita... ma in questo momento io e il destino ci siamo un po' accapigliati quindi salto a piè pari tutte le implicazioni sugli eventi e sul loro significato...
e ora la domanda di rigore: ma tu cinefilante.. lo consiglieresti questo film?
Cosa rispondere.. in tutta sincerità direi... non è male ma non ti aspettare nulla di eccezionale.
La accendiamo?
Mah.. boh.. non so... mi viene un dubbio... che a poco a poco dievnta certezza... io preferisco il treno per darjeeling!

Abbinamento obbligatoriamente mangereccio con il fast food indiano in Via Mamiani,11 tel. 06 4460792. Sarà come varcare un piccolo stargate che, dal caos di piazza vittorio, vi trasporterà in un secondo in un localino indiano. Poca scelta e piatti semplicissimi... prezzi politici ma atmosfera impagabile...

1 commento:

Anonimo ha detto...

La recensione è sempre bella e simpatica, però devo ammettere che forse non è il genere di film che sarei andato a vedere. Mi sembra di quel genere di storie che piacciono a Valerio (exist). Però mi sono fatto belle risate sulle cazzate di tuo fratello!