giovedì 15 gennaio 2009

Lasciami entrare

  • Mercoledì 14 gennaio 2009, al cinema Lux in Via Massaciuccoli in sala 3, praticamente un corridoio.
Sono settimane che sentiamo dire grandi cose di questo film... ogni giorno sempre di più.... "bello", "vale la pena...", "da non perdere", "capolavoro...", "tensione e atmosfere...", "ricorda the others.."... Insomma alla fine decidiamo di andare... Per l'occasione si scomoda anche mio fratello... colui che non ha mai avuto paura al cinema e che ardentemente cerca un film che possa farlo sussultare...
Il suo pre-giudizio è il solito "Me sa che è una cazzata.. comunque... dai... andiamo...".
Devo dire che a parte il fatto che si trattasse di vampiri non ne sapevo nulla... a parte il fatto che era danese, infatti poi era svedese ma praticamente è la stessa cosa....
Tutto il primo tempo scorre liscio... senza che il minimo accenno di tensione o di suspance faccia la sua comparsa...
Ci guardiamo un po' dubbiosi e io esclamo un mio classico: "vediamo un po' dove va a parare...". Sperando che da qualche parte ci vada davvero a parare...
Insomma tutti questi antefatti per dire che se siete esseri pensanti troverete un bel film, interessante ma che niente ha a che vedere né con l'horror nè con la tensione (la tensione e questo film sono due rette parallele destinate a non incontrasi, nemmeno all'infinito).
E ora arriviamo a "Lasciami entrare" che alla fine siamo qui per questo...
Un film bianco e marrone con infiniti toni di beige, e la peppa che cura nel non uscire mai da questa gamma di neve, terra, alberi spogli e pantaloni di velluto a coste!
Fotografia molto curata con accenni di suggestiva atmosfera satinata, bella regia di carattere, elegante, mai invadente anzi radente, che tocca e fugge con mano lieve.
La storia... la storia ognuno la vede come crede... tendenzialmente un bambino molto solo (e molto lasciato solo) conosce una vicina di casa coetanea e vampira. Diventano amici, si difendono a vicenda, fino a che lui deciderà di fuggire con lei per prendersene cura.
Solo che c'è dell'altro... la vampirina in realtà i suoi 12 ce li ha probabilmente da sempre ma nonostante i secoli di esperienza resta sempre una bambina che necessita di qualcuno che si occupi di lei... di un protettore affettuoso che le procuri cibo e riparo... e poi c'è il fatto che questa vampirina in realtà non è una bambina ma un bambino mutilato degli attributi maschili.
La storia della tenera amicizia tra i due allora assume aspetti ben più loschi... Ci assale il dubbio sulla buona fede della bimba che, avendo appena perso il suo protettore (ormai vecchio e stanco, inutile e di conseguenza sacrificabile...), esercita tutto il suo fascino di creatura misteri0sa e ambigua per stregare il povero Oscar. Oscar non sembra essere scelto a caso... o forse è solo un incredibile scherzo del destino che coltivi desideri omicidi nei confronti dei gradassi che lo scherniscono e lo torturano... e che suo padre (separato e che vive lontano dalla famiglia), inequivocabilmente omosessuale, preferisce di gran lunga dedicarsi al suo amante che occuparsi del figlio...
Ne escono vari ritratti... una/la donna aggredita e azzannata che rendendosi conto di essere diventata a sua volta una vampira sceglie la morte piuttosto che la nuova condizione...
Il bimbo vampiro nel suo passato ha scelto di mutilarsi perché probabilmente l'aspetto femminile gli consente di poter attrarre uomini in grado provvedere al nutrimento... Sceglie di vivere un'esistenza ambiguità... di continuare a uccidere per sopravvivere... Proclamando un po' che il fine giutifica i mezzi...
Oscar il biondino, bimbo solo e destabilizzato da una famiglia un po' sui generis ante litteram (siamo nei primi anni Ottanta), sceglie di farsi carico della strana creatura, facendole da mamma e da papà e forse un giorno anche da amante. Pare infatti che nel libro la componente pedofila (nel film saltata a pie' pari) sia un tema chiave della relazione tra la vampira e il suo anziano protettore.
Detto questo si tratta sicuramente di un bel film che in realtà ha veramente poco di horror nel suo impianto... di sicuro ci sono alcune scene interessanti sotto questo punto di vista, l'aggressione dei gatti e il massacro della piscina ma per il resto è più un film sulla solitudine e probabilmente sulle devastanti conseguenze dei rapporti simbiotici... rapporti in cui non si cresce e non ci evolve ma si sopravvive e basta, conservando sottotraccia tutte le proprie paure.
Il finale con i due bimbi in fuga infatti non è un lieto fine di cui siamo felici e/o partecipiamo... qualcosa (anche se non sappiamo bene cosa) ci fa comprenere che non ci sarà nessuna felicità per questa coppia bizzarra ma solo una morbosità dalla quale si libereranno nel momento in cui Oscar non sarà, come il precedente simbionte, più in grado di ottemperare alla sua mansione di protettore...
La personalità della bimba vampira è sfaccetata... vive di solitudine, isolata, disinteressata della realtà... non può mangiare né bere, non prova dolore e quindi forse nemmeno piacere, non ha affetti eppure è vitale e non rinuncia a quell'esistenza agghiacciante...
Forse la forza di "Lasciami entrare", un titolo che è un paradigma del rapporto simbiotico in cui non ci sono vittime o carnefici ma un consenso solenne dei due coinvolti, è proprio in questo finale destabilizzante che vorrebbe sembare l'inizio di una nuova vita invece è solo la sua rinuncia...
Dunque il mio consiglio è andatelo pure a vedere ma come andreste a vedere un film nordico di persone che si guardano negli occhi senza dire nulla.. non vi aspettate horror o suspance e magari evitate di andare al cinema Lux.. che ti fanno sempre uscire dall'uscita posteriore che sembra che ti stiano deportando in un campo di concentramento... scalone in ferro, chiazze di umidità, muri altissimi con l'intonaco che si stacca... e che pure se ti sei appena visto L'aereo più pazzo del mondo ti viene una botta di depressione!

Abbinamento acquisti per lasciami entrare.. e state tranquilli non vi proporrò IKEA! Vi consiglio invece di andare da Spazio7 in Via de' Barbieri, 7 tel. 066869708, proprio dietro Largo Argentina... un posto meraviglioso ad iniziare dal palazzo in cui è ospitato, decorato da affreschi e colonne in marmo. Da Spazio 7 potrete trovare la summa del design e dell'arredamento europeo... Da andarci anche solo per dare un'occhiata, in particolare se non ci siete mai stati.. 3 piani di esposizione e vendita che sono una boccata di aria fresca per l'arredatore che sonnecchia dentro di voi! Allez, allez! Vite!

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