- Visto su Sky il 2 gennaio 2008 nella speranza di esorcizzare "Scusa se ti chiamo amore"...
Quattro minuti me lo ero perso al cinema un po' di proposito... A volte mi sento intrappolata dalla programmazione dei cinema d'essai romani dove si incontra un genere di persone che sembra andare a vedere sempre un solo genere di film e per di più se lo fa piacere.
Gli utlimi due anni poi hanno visto la rinascita di un cinema tedesco che languiva da tempo e ora tutto ciò che arriva da là sembra dover essere bello per forza.. un po' come è accaduto per un certo periodo per tutto ciò che arriva dalla Cina, Hong Kong o Taiwan e successivamente per tutto ciò che arrivava dal medioriente. Insomma ora tocca alla Germania che devo dire a me non è mai stata gran che simpatica.
Poi c'è un fatto... stiamo parlando di paesi che hanno produzioni cinematografiche consistenti e qui in Italia ci eccitiamo per quei 4 o 5 film l'anno che sono decenti...
Ora se proprio controlliamo bene pure noi, se scremiamo tutta la monnezza che sono capaci di scaricare in sala i registi nostrani magari un paio di chicche l'anno riusciamo a tirarle fuori... Insomma per dire che la cinematografia di un paese sta risorgendo o che ci regala grandi capolavori forse bisognerebbe valutare un campione un po' più consistente de "Le vite degli altri", "Il falsario" e "Quattro minuti"... ma vabbè non voglio andare troppo per il sottile.
Il film non mi è dispiaciuto anche se non gli avrebbero nuociuto atmosfere più torbide e un montaggio meno pretenzioso... sostanzialmente è un film del filone carcerario e non tanto perché si svolge in una prigione ma per la gabbia in cui si rinchiudono i protagonisti... gabbie di odio, di dolore, di rimpianto... serrature mentali che cozzano l'una con l'altra e che, nel caso delle due protagoniste, riescono a trovare una chiave per comunicare solo attraverso l'arte della musica. Per l'insegnante tutto è disciplina e studio, per l'allieva è libertà... dovranno incontrarsi a metà strada e necessariamente ammorbidirsi nei confronti l'una dell'altra per riuscire a realizzare il loro progetto. Sebbene in questi cuori non ci sia più spazio per il sentimento c'è una speranza che prende vita dal potere catartico della musica sulla vita.
Purtroppo anche questo film non è esente dall'accenno al nazismo e allo scempo della seconda guerra mondiale.. Ora io comprendo che sia stata una cosa immonda e che non bisogna dimenticare ma francamente comincio a pensare che i tedeschi ci giochino un po' su sto fatto e che il richiamo a quei fatti non sia differente da una partita di calcio in un film di Salvatores...
E questo detto da una che non andrà a vedere il film del ragazzino col pigiama a righe per incapacità emotiva di guardare da vicino certi orrori dell'essere umano.. quindi una volta tanto non sto facendo dell'ironia bensì mi chiedo proprio se non sia il caso di tirar fuori un film tedesco che non abbia accenni alla questione e vedere cosa succede....
Ma niente.. ora ci si metterà anche Tom Cruise col film su Hitler quindi mi sa che il tutto dovrà essere rimandato a chissà quando.
Torno ai quattro minuti... sono quelli finali in cui avviene una liberazione e contemporaneamente l'accettazione, la concretizzazione di un filo di speranza che per tutto il film sembrava non poter trovare la sua strada tra violenza e vendetta...
Non lo metto tra i capolavori dell'anno (ma ce ne sono stati?) però le due interpreti principali restituiscono una storia e un'interpretazione notevole, la musica e l'atmosfera fa il resto.
Una bella storia al femminile come da un po' non se ne vedevano....
Non poteva mancare l'abbinamento musicale visto l'argomento... su www.lastfm.it troverete radio tematiche on line... basterà inserire il nome del vostro gruppo preferito e andrà in onda per voi una selezione di artisti sulla stessa lunghezza d'onda... buon ascolto!
Nessun commento:
Posta un commento