domenica 12 febbraio 2012

Albert Nobbs





Attenzione SPOILER
Difficilmente potrà capitare di vedere in questo 2012  un film più brutto di Albert Nobbs. Un immane spreco di energie e di talenti come raramente si è visto.
Inguardabile Glenn Close nel suo travestimento maschile basato sull'essere al naturale come quando si sveglia la mattina e sul essersi infilata una scopa nel culo, tanto è imbalsamata e rigida.
La gamma di espressioni poi sembra ispirarsi alle celebri due espressioni di Derek Zoolander: la Magnum e la Blue Steel (per altro assolutamente identiche), occhi splancati e bocca leggermente socchiusa o in alternativa faccia atona, con accenno di occhio leggermente umido.
Insomma già è abbastanza fastidioso l'impatto visivo con questo personaggio e lo svolgersi della storia certo non aiuta...
Glenn Close nella veste di Albert Nobbs, cameriere in un albergo, vorrebbe aprire una tabaccheria (ma manco s'è mai accesa/o una sigaretta), nella sua mente si fa strada l'idea che che necessiti di una moglie per poter dar vita al progetto. Non tiene conto che potrebbe assumere una commessa forse perché indossando da troppo tempo i panni maschili ragiona proprio come quell'uomo che si sposa per avere una cameriera a gratis.
Si viene poi a scoprire che Dublino è piena di donne "en travesti" visto che Mr. Paige è pure lui una donna.
Momento di involontaria comicità la corsa sulla spiaggia vestite da donna in cui la totale assenza di grazia ricorda gli splendidi Matt Lucas e David Walliams nello sketch "We are ladies" in Little Britain.

Se all'inizio il film qualche piccola curiosità la suscita, nel suo svolgersi si incarta sull'inutilità più evidente...  fino a che Albert Nobbs muore senza neanche un perché.
Ma che cagata di film. E pensare che Glenn Close l'ha pure mezzo scritto e prodotto, insomma l'ha voluto con tutte le sue forze.
Diretto da Rodrigo Garcia, figlio di cent'anni di solitudine, che aveva già lavorato con la Close nel delicatissimo "Le cose che so di lei", Albert Nobbs è uno scivolone senza senso in cui si affida tutto il clamore alla mascherata della protagonista. Piccola apparizione di Jonhatan Rys Meyers che non mantenne ciò che promise in Velvet goldmine, ruolo secondario per Aaron Johnson, smagrito ma sempre bello polposo e come oggetto del contendere l'incolore Mia Wasikoska, una brutta copia di Gwyneth Paltrow che già non è proprio una Marylin Monroe.
Sì, sì... Glenn Close è bravissima lo sappiamo ma non cambia la realtà di questo film confezionato appositamente per gratificare l'Academy Awards.
Insomma non credo di dover dire molto altro per dissuaservi dalla visione di Albert Nobbs, film di una freddezza glaciale e di nessun interesse...
Victor Victoria è un'altra cosa...

E l'abbinamento cinematografico lo faccio proprio con Victor Victoria, uno dei tanti capolavori di Blake Edwards, uscito esattamente trenta anni fa. Un film da recuperare per passare una piacevole serata!



6 commenti:

veri paccheri ha detto...

in effetti sebbene mi abbia strappato qualche sorriso il film non è niente di che, ma ho avuto il coraggio di giudicarlo migliore di iron lady...mah, cavolo, pessimi film che ho visto in questo periodo ;-) la close per quanto brava come attrice è qui davvero rigida, come ben descrivi tu :-)
senti, ma la scena della passeggiata in riva al mare con abiti di donna?... a me è sembrata l'unica buona, molto grottesca: due donne abituate a camminare rigide come uomini che non riescono più ad essere donne, un bel mescolone di cose... :-)
ciao!

Il cinefilante ha detto...

...come hai potuto notare lei inciampa... ma mica perché non è più abituata a camminare da donna... è perché deve essere molto difficile correre sulla spiaggia con la scopa... :-)

Annachiara ha detto...

non posso leggere. volevo vederlo a tutti i costi. fa così cagare???

Il cinefilante ha detto...

no... fa cagare molto di più di quanto si spossa sospettare! :-D

Anonimo ha detto...

Diffidavo di questo filmaccio fin dai trailer, sono contento di non essermi sbagliato. E il tuo commento, oltre che giusto, è davvero spassoso! Mi ha fatto rotolare dalle risate leggere che Glenn Close recita con una scopa in culo e che nella Dublino dell'epoca tirava molto andarsene in giro "en travesti". :-)

veri paccheri ha detto...

sì, l'immagine della scopa è il massimo!:-)