martedì 7 gennaio 2014

Passion


  • Sempre domenica 5 gennaio 2014, però dopo cena.
  • Film scaricato da Internet, comodamente in poltrona con un plaid IKEA e una ciotolina con gocce di cioccolato miste, al latte e fondenti a darmi conforto. E dio se ce n'è stato bisogno.




Passion. Qui giace Brian De Palma, acclamato regista di alcune tra le pellicole che hanno fatto la storia del cinema tra gli anni 80 e 90.

Che beffa procurarsi illegalmente Passion, pregustare il piacere della visione di un'opera che mai uscirà in Italia pronta a intravedere sfumature se non di grigio di grande cinema e trovarsi di fronte ad una soap opera de quarta categoria girata con ventiqattromila lire.
Senza quindi impegnarmi troppo quindi nella stesura in prosa, riassumo in punti l'orrenditudo di Passion:
  • Regia imbarazzante che spazia dallo spot televisivo a centovetrine (che potrebbe addirittura essere un insulto per centovetrine).
  • Protagonisti allo sbaraglio, con sguardi che vorrebbero essere seducenti ma risultano da villa di scambisti a Frascati (che potrebbe addirittura essere un insulto per la villa de Frascati).
  • Un tocco di squallore distintivo del TV movie tedesco che da la misura di come si possa cadere in basso a livello di scelte personali e cinetelevisive.
  • Un florilegio di baci saffici posticci per creare il pruriginoso.
  • Abuso del kitch con premio personale all'insostenibilità dello schifo per la pseudo maschera veneziana imparruccata biondo platino.
  • Imperdonabili  autocitazioni a raffica, o meglio a cazzo, del regista, da pigliarlo a ceffoni a due a due, fino a che diventano dispari.
  • Un finale che è un pastrocchione senza senso come se si fossero messi tutti questi ingredienti in un frullatore.
Ed è da questi punti che
possiamo tristemente evincere
che Brian De Palma si è rincojonito a livelli astrali

Brutta anche la scelta dei protagonisti, il muso privo di appeal della Rapace e la recitazione tutta mossettine di Rachel McAdams, perfetta per commediole brillanti nelle vesti di una novella Doris Day ma per me totalmente fuori parte, finanche ridicola, nella veste di intrigante mangiauomini.
Inoltre per tutto il tempo mi sono pure detta... ma io sta storia l'ho già vista e dopo una fugace puntata su IMDB scopro con orrore e raccapriccio che si tratta del remake di Crime d'amour, scritto e diretto da Alain Corneau. Il ricordo della versione originale è vago ma di sicuro non mi ha scatenato la voglia di andare sotto casa del regista a tirargli sulle finestra pomodori e uova marce.
Stendo un velo pietoso sui protagonisti maschili che sembrano usciti da una fiction scandinava.
Eppure Passion è una coproduzione di Germania, Spagna, Francia, Gran Bretagna.... Limortacci loro ci si sono messi in ben quattro paesi per partorire questa schifezza.
Un film da dimenticare. Evitatelo come la peste nera e piuttosto ripiegate su Colpi di fortuna.
E' una mazzata pure questo e Neri Parenti non è mai stato considerato un grande maestro ma volendo due risate ve le fate.
Christian de Sica è sempre lui, Francesco Mandelli mettetela come volete ma è bravo.
E poi ci sono Greg & Lillo sempre superlativi.

Abbinamento imprescindibilmente cinematografico per riprendersi da questa mazzata.
E provocatoriamente abbinerò proprio a Colpi di Fortuna che con uno sforzo in più soto il profilo della sceneggiatura e meno pubblicità così platealmente spiattellata ad ogni inquadratura poteva essere molto meglio di quello che è. Insomma, per dire, vedetevi qualsiasi cosa, tutto tranne Passion.

4 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

..infatti me sa che me scarico Mandelli con lo straccio in bocca.. eh eh.. (per me rimane un piccolo genietto quando non stravacca in parolacce... )

Il cinefilante ha detto...

ai suoi esordi una ventina di anni fa non lo sopportavo. adesso non posso che riconoscere il suo talento, pure quando stravacca in parolacce!

Unknown ha detto...

E quindi ci siam giocati anche De Palma!

poison ha detto...

visto ieri pomeriggio.
che dire?
niente, hai già detto tutto tu.