venerdì 11 luglio 2008

Redacted

  • Sempre a casuccia su Sky

Ieri sera con grande fatica e malavoglia ho affrontato la visione di Redacted.
Devo ringraziare la mia buna stella che sempre mi protegge per averlo scampato al cinema. Redacted è irritante, il flm è pseudorecitato urlando e capirete che visto dopo una giornata in cui nel giro di 12 ore mi sono fatta circa 700 chilometri alla guida non è il massimo.
Ma nonostante tutto quando ho cominciato a rendermi conto della pesantezza di questo film ho inforcato un taccuino e una matita mezza spuntata e mi sono segnata delle cose salienti per non dimenticare nulla. Redacted era l’attesissimo punto di vista di Brian De Palma sull’esercito americano in Iraq. Fin qui niente di nuovo… il film sulla guerra è una bestia nera che a un certo punto della vita un regista deve affrontare per dare spessore e profondità alla sua opera… Cimino, Kubrick, Malick, Spielberg e molti altri hanno preceduto De Palma…
Devo premettere che, esattamente come i western, i film di guerra hanno su di me un effetto lassativo molto potente…. Quindi sarò assolutamente sbilanciata verso un giudizio negativissimo.
Girato in digitale in Giordania Redacted simula di essere, invece di essere un filmino amatoriale di un militare stupido con la telecamerina in mano invece di un’opera di Brian De Palma.
La telecamerina è un’aggeggio infernale che in quest’epoca caotica e distorta ha permesso a milioni di imbecilli di credere di essere registi, esattamente come Internet ha messo in testa ad altrettanti imbecilli di essere scrittori…
Il tizio comunque interroga i compagni e chiede loro: “Lo sapete chi sarà la prima vittima di questa guerra?”… tutti ridono per sdrammatizzare, cominciano a grattarsi gli attributi e a pensare “mortacci tua ma so’ domande da farsi?”… nel didascalismo più conclamato è il soldato stesso a rispondere “La verità sarà la prima vittima…”.
Ed ecco la rivelazione! Qualcosa che non abbiamo mai saputo ci sconvolge… che cosa terribile! Nessuno ne aveva idea…
Il film procede con un malato di mente che gioca con lo zippo… apri, chiudi, apri, chudi, apri, chiudi. Io li ricovererei tutti quelli che hanno sta mania dello zippo.
Poi c’è un soldato di colore che zompa per aria e viene accuratamente smembrato, questo provoca un po’ di shock ai suoi compagni che credevano di essere lì per l’inaugurazione di un nuovo Club Med… Si continua con l’inutile uccisone di una donna incinta il cui fratello non aveva idea di cosa fosse un posto di blocco… Dialoghi a base di cazzo e di culo (si sa che la maggior parte dei militari sono omosessuali repressi), dove escono fuori cose del tipo “uccidere un beduino è come sventrare un pesce”… ma la cosa più divertente è che il soldato che virtualmente gira il film racconta la celebre canzone di Roberto Vecchioni “Samarcanda”… sarà profetico e farà una finaccia.
Gli altri invece decidono così, allo stesso modo in cui io posso decidere di farmi un tè o di scenderea portare fuori il cane, di stuprare e uccidere una ragazza di 15 anni ma si lasciano prendere la mano e sterminano anche il resto della famiglia e danno fuoco a tutto. Sensi di colpa: chi sì e chi no… chi dice “Amo fatto bene se lo meritano sti stronzi che cianno buttato giù le torri!” chi dice “sniff sniff avrei potuto intervenire ma non l’ho fatto… .come mi sento male…”.
Bè dai che esagerazione… si sente male.. sicuramente sta molto meglio della ragazza e della sua famiglia…
Conclusione su una serie di immagini di morti iracheni, bambini, donne ecc. ecc.
Il tutto supportato da nenie orientalie brani di musica classica per sottolineare in modo chic il contrastro tra le somme vette dell’animo umano che creano suoni sublimi e le profondità infernali dei rozzi omaccioni americani. Che dire? Tutto già visto? Irritante perché urlato dall’inizio alla fine? Che hanno detto cazzo almeno un paio di migliaio di volte? Boh non lo so… ma secondo me questa tipologia di film non rivela più nulla, si è avvoltolata su se stessa e dalla denuncia è passata alla consacrazione del sistema, se un Brian De Palma se la cava così.
Statene lontani, non è cinema, non è denuncia, non è nulla… è solo compiacimento.

Mi riesce molto difficile trovare un abbinamento romano con questa merdata di film… e quindi mi limiterò a segnale questo negozio dove si possono trovare articoli militari e contemporaneamente oggetti che normalmente si troverebbero di un sexy-shop (le manette per esempio): ARTICOLI MILITARI Via Angelo Brunetti, 4 Tel/Fax 063214565 00186 Roma. Anche se non siete interessati a questo tipo di articoli a scopo di puro divertimento vi consiglio di dare un’occhiata a questa sezione con gli orsetti in divisa…. Una delle cose più gay che abbia mai visto!

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