venerdì 25 maggio 2012

La fine del Dottor House


Quando poco più di otto anni fa lanciarono la serie del Dottor House mi imposi di starne lontana per la pericolosa dipendenza che nutro per i telefilm di stampo medico (con l'eccezione di E.R. di cui non ho mai visto nemmeno un episodio).
In qualche vita precedente sono stata sicuramente un medico, uno di quelli bravi, che sa sempre cosa fare e che ha salvato un mucchio di vite. L'avrei fatto anche in questa vita il medico se non fosse che sono una pippa nelle materie scientifiche e tutte le mie abilità, a parte quelle manuali, si espletano nel ramo umanistico. Mi consolo guardando telefilm dove ci sono ospedali e affini.
Ma il Dottor House no, se non altro perché Hugh Laurie per me era il papà adottivo di Stuart Little e poco altro.
Poi sai come va a finire... una sera magari non si ha nulla di meglio da fare, tutti ne parlano e dicono "è fichissimo!" e allora ci butti un occhio.
Vidi dunque qualche episodio della prima serie e devo dire che mi piacque abbastanza... decisi di dare una possibilità pure a lui, perché fondamentalmente una serie se la deve meritare la mia attenzione, non è che posso guardare tutto...
Dopo qualche settimana però fu chiaro che l'impianto degli episodi era sempre e irrimediabilmente lo stesso:

  1. Inizio: Manifestazione del malanno con sintomi incomprensibili.
  2. Consulto del Dottor House con il suo staff.... Ipotesi, illazioni, i sintomi scritti su una lavagna con il pennarello. Nessuno che riesce a capire quale possa essere la causa che sta portando il paziente alla morte.
  3. Diagnosi quasi certa che poi si dimostra errata e peggioramento del paziente.
  4. Illuminazione del Dottor House che riesce a restringere le ipotesi a due, una salverà il moribondo e l'altra lo porterà nella tomba.
  5. Contrasti con la direzione dell'Ospedale che non vuole dare l'autorizzazione a cure sperimentali e ardite.
  6. Risoluzione del caso, House trionfa.

Per quasi tutte le otto stagioni dal 2004 al 2012 non c'è quasi mai stata nessuna variazione a questo canovaccio, condito da tensione sessuale tra i personaggi, i problemi causati dalla tossicodipendenza di House e dai suoi modi cinici e sarcastici.
Varie donne hanno suscitato l'interesse dello scorbutico dottore, tra cui la Dottoressa Cuddy, direttrice dell'ospedale ma alla fine nessuna è definitiva. I suoi collaboratori si succedono con le stagioni, l'unico a restare sempre al suo fianco è il migliore amico il Dott. James Wilson (uno dei pochi superstiti attorialmente parlando de "L'attimo fuggente").
Ebbene il Dottor House ha chiuso definitivamente i battenti dopo otto stagioni, cosa che non è riuscita a fare Grey's Anatomy che continuerà anche per la nona.
Volete sapere come è finito?
E' d'uopo il finale nascosto! Se volete saperlo selezinate il seguente testo da qui: Le cure ardite al quale si è sottoposto Wilson non hanno avuto i risultati sperati quindi il suo destino è segnato, gli restano solo 5 mesi di vita. Il Dottor House si trova all'interno di un edificio in fiamme dove in uno stato allucinatorio ha a che fare con molti dei suoi ex-collaboratori. Il tetto dell'edificio gli crolla addosso proprio sotto gli occhi di Foreman e di Wilson. L'autopsia conferma che si tratta di lui. AL funerale partecipano un po' tutti e ognuno dice una parola buona su du lui nonostante in vita gli avesse fatto vedere i sorci verdi, Ma si sa quando uno muore improvvisamente diventa buono! Solo Wilson ha il coraggio di dire a chiare lettere quanto fosse stronzo House.
Stai pensando che un po' ti dispiace... che era quasi come se lo conoscessi, peccato che sia morto, che eccolo apparire come niente fosse davanti al suo amico WIlson. Ma come... non era morto?
No... si era solo rotto i coglioni... ha scambiato i dati delle radiografie dentali facendosi passare per il morto e lui è vivo e vegeto, pronto a rinunciare alla sua vita per dedicarsi all'amico morente e ad asisterlo per gli ultimi 5 mesi di vita. Insieme partono in moto per un viaggio on the road non si sa dove...
Ora mi sa pure che ho capito perché House non ha mai trovato in otto stagioni la donna giusta per lui... 

 a qui!

Ah dimenticavo lui è veramente un pezzo di ragazzo per cui valeva la pena di dare uno sguardo!

9 commenti:

Tazio Ponte ha detto...

Un pezzo di ragazzo ? D'accordo, può essere, ma che cravatta de merda !!
Ciao cinefilante, sarò pure di gusti difficili ma insomma c'è sempre un limite a tutto....:)

Il cinefilante ha detto...

E chi l'aveva vista la cravatta? E' vero... è di merda! ma la cravatta al dunque non serve..... ;-)

Tazio Ponte ha detto...

Cinefilante, andiamo su, anche la camicia celestina è proprio de merda ! Questo è da rivedere completamente, immagino pure stivaletti neri con fibbia e pantaloni leggermente svasati in fondo.
Al dunque cose del genere non contano, è vero, ma che fatica, a volte, arrivarci....
:)

Il cinefilante ha detto...

Tazio... mi stai dando grandi soddisfazioni e per questo motivo ti segnalo un blog che ti piacera: http://scarpedemerda.tumblr.com/

Tazio Ponte ha detto...

Ahahah troppo forte !
A proposito : " Nell'estate del 72
certe donne hanno cominciato a portare gli zoccoli olandesi, quelli bianchi. Erano state in Olanda ? Non lo so, però un paio d'anni dopo già non c'erano altro che imitazioni, il tacco più alto, delle orribili borchie di metallo..."
Ti ricordi, cinefilante ?
Ecco, d'estate invece a me piacciono molto le Clarks, portate senza calzini, magari con pantaloni di lino chiaro. Non bianco però, ma quei bei colori come il giallo senape, quella specie di color nocciola......
Purtroppo certi tessuti non si trovano più.
Hai presente ad esempio il gabardine di Mastroianni nell'ultimo episodio di "Ieri, oggi, domani" ?
Da urlo, altro che lo spogliarello della Loren.
Ormai è introvabile, se non in qualche imitazione di scarsa consistenza. Perchè ?

Il cinefilante ha detto...

e certo che mi ricordo... come non potrei? imparai a fare la sachertorte in suo onore!
Le clarks sono sempre un grande classico anche se a me piacciono quelle chiare... nuovissime, dopo un po' di usura si appagnottano troppo. il pantalone di lino invece è un capo che non tutti si possono permettere. per approvare dovrei vedere coi miei occhi.
il gabardine lo trovo troppo demodé. allora preferisco i pantaloni i pantaloni dockers (quelli che non si stirano) e allora lì approvo il colore caki... scicchissimo!
Sul perché dell'introvabilità e sul cambiamento dei tessuti si potrebbe scrivere un trattato... c'è lo zampino della Cina e degli imprenditori italiani comunque...

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Per le serie tv, a mio avviso, ne mancano due belle toste e che ti tengono attaccato allo schermo: una è Prison Break e l'altra, italianissima, è Romanzo criminale, la serie.
Roba notevole :-)
Susanna.

Il cinefilante ha detto...

Prison break mi manca! dovrò colmare la lacuna, ne ho sempre sentito parlare benissimo anche se mi pare diaver sentito che nelle ultime serie era un po' calato. ma ha una fine o viene interrotto a tradimento?
Romanzo criminale invece, avendo visto il film (che mi piacque parecchio) non riesco a trovare lo stimolo, se conosco già la storia. comunque ho intenzione di intensificare sul cinefilante la recensione di serie TV!