giovedì 30 dicembre 2010
Sogno di un prigioniero
giovedì 23 dicembre 2010
The tourist

Non sapremo mai come è andata veramente la storia delle torri gemelle ma di certo alla radice dell’arruolamento di bravi registi europei negli Stati Uniti c’è un complotto.
E infatti nel passato il Cinema ha conosciuto artisti, esseri eccezionali che hanno innescato scintille dai poteri immensi… il potere di pensare ma forse e soprattutto il potere di sognare.
Cinema come arte e quindi potenzialmente eversivo e pericoloso. Si decide quindi di sabotarlo e le strade sono varie…. Ne segnalo tre:
- Mettere sul mercato film sempre più brutti e inutili in modo da abbassare le aspettative e ridurre l’esperienza della visione a puro passatempo (spostando l’attenzione sul luogo, la multisala, il centro commerciale come orrido luogo di aggregazione sociale)
- Cambiare i parametri di godibilità di un film spostando l’attenzione dalla storia (elemento vitale e vivido) di un film alla messa in scena, gli effetti speciali, la velocità forsennata, l’inseguimento, la violenza, la distruzione
- Offrire parecchi soldi a registi europei bravi per farli lavorare nella Mecca del cinema e stritolarli nel sistema di cui sopra per annullare ogni velleità artistico/sociale.
martedì 14 dicembre 2010
Cyrus
Da parecchi anni il cinema Usa ha diffuso la moda di un cinema antiamericanata che sforna tutta una serie di pellicole dalla maschera indipendente ma che di indipendente non hanno nulla.
C'è un tipo di pubblico però che potremmo definire antiswarzenegheriano o più sul pezzo antiavatariano che si va a vedere tutti questi filmetti trovandoli gradevoli.
Ma il Sundance, ormai privo di qualsiasi mordente, si è trasformato nell'ennesima fucina di prodotti in serie con storie che sono esclusivamente frammenti di vita per lo più inconcludente. Lo stato di questo "cinema" è deprimente...
Cyrus era candidato a emblema del nulla di cui sopra ma i due fratelli Duplass sono riusciti a farne un film degno di questo nome. Dov'è la differenza tra Cyrus e gli epigoni di uno sbiadito Sundance?
Apparentemente siamo sempre su una sottile linea rossa... Abbiamo un paio di attori conosciuti per interpretazioni "comiche" che si reinventano in una parte da commedia sempre sull'orlo di un qulacosa di più.. c'è Marisa Tomei che appone la sua interpretazione come una madrina capace di dare lustro a qualsiasi boiata...
Non ci sono grandi set... ma allora cos'è che distingue Cyrus dalla marea di insulsaggine fotocopiata che ormai da una quindicina di anni invade i nostri schermi?
Punterei sullo studio dei personaggi che appaiono molto veri anche nelle loro stranezze e ossessioni, sul lavoro di analisi dei sentimenti, sulla mano leggera nel raccontare la storia e anche, perché no, in un finale lieto e conclusivo invece del solito sguardo fisso nel vuoto che lascia presagire l'immobilismo del cineasta prima ancora che dei protagonisti.
Un buon ritmo, l'incursione nelle problematiche delle relazioni tra le persone e la possinilità del loro degenarare, la quasi inevitabilità oggiggiorno della famiglia allargata fanno di questo film tutto un po' marroncino un buon prodotto. Se proprio gli volessi trovare un difetto legato esclusivamente all'aspetto tecnico è la regia à la The Office in cui ogni tanto la telecamera zoomma con un piccolo scatto su un primo piano ma considerato tutto si può passare sopra questo inutile virtuosismo...
Come finisce Cyrus
Se lo vuoi sapere seleziona il seguente testo da qui:
Cyrus dopo aver messo in crisi il rapporto tra sua madre e John si pente e troverà il modo di farli riavvicinare, con la consueta e inquietante capacità manipolatrice. Ma tutto è bene ciò che finisce bene...
fino a qui!
venerdì 10 dicembre 2010
Potiche
- Cinema Fiamma, svariati giorni fa....
lunedì 6 dicembre 2010
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni
- Folgorata sulla via di Damasco da questo orrido Woody Allen che sconsiglio apertamente posticipo la recensione di Potiche che per altro è un film gradevole e carino!
- Cinema Embassy di Via Stoppani, pubblico d'età alle sei del pomeriggio
Uno dei punti più bassi toccati da Woody Allen da quando ha perso totalmente la sua vena creativa e si esprime esclusivamente attraverso una mera ripetizione di schemi, cast calibrati e inutilità varia.
Rispolveriamo l'opera di Allen dagli esordi fino al suo ultimo film alleniano "Harry a pezzi".. tutto il resto si può dimenticare in quanto già visto, stantio, ripetitivo e inconcludente....
lunedì 29 novembre 2010
Maschi contro femmine
- Qualche giorno fa al cinema Antares di Viale Adriatico, di pomeriggio, almeno pagati solo 10 euri in due.
- In sala 4 persone totali
giovedì 11 novembre 2010
The social Network
La storia di Facebook secondo David Fincher che secondo me ha fatto un unico bel film ovvero Seven e con tutti gli altri ha vissuto di rendita.
La nuova opera, con un cast inutile nel quale spicca per consueta inettitudine Justin Timberlake, poco ha da offrire a livello cinematografico. Si cavalca l'onda del successo del social network e se ne racconta la storia, romanzata oppure no ma comunque come se fosse un TVmovie qualsiasi.
E' quasi fastidioso come veniamo proiettati nella Facoltà di Harward ocn questa massa di nerds di cui non sappiamo nulla a parte il fatto che sono dei disadattati. Il protagonista, che programma da dio ma sembra lobotomizzato, ispira un'antipatia irresistibile e gli altri non sono da meno, tanto che alla fine ti viene una voglia quasi incontenibile di cancellare l'account FB al solo pensiero di arricchire un cretino del genere.
Visto un paio di giorni fa già scemano i ricordi. Non dico non si possa guardare ma è di un piattume fastidioso. Le vicende sono telefonate e dopo un po' non se può più di questi idiot savant che comunicano tra loro per equazioni e algoritmi ma sono totalmente incapaci di relazionarsi ad una ragazza.
The social network non diverte, non incuriosisce, non aggiunge, non toglie se ne sta solo lì in attesa di passare su Italia 1.
Molto meglio perdere tempo su Facebook che vedendo il film.
martedì 9 novembre 2010
The killer inside me
![]() |
Sconsigliatissimo.
lunedì 8 novembre 2010
L'illusionista
- Domenica 7 novembre 2010, Cinema Mignon di Via Velletri
- Sala piccola discretamente piena
Un film del tutto visivo al quale si assiste affascinati da quadri che scorrono restituendo immagini suggestive e malinconiche, capaci di restituire ambienti, paesaggi e personaggi senza bisogno di parole.
Lasciate i bambini a casa però, che di certo rimarranno delusi, abituati come sono a ben altri ritmi frenetici.
Il soggetto di Jacques Tati (e io sono dell'opinione che c'è sempre un motivo se non è stato portato in scena all'epoca) è piuttosto tristo e lungi dall'essere delicato come potrebbe apparire ad un primo sguardo.
Artista squattrinato si ritrova a prendersi cura di ragazzetta incapace di comprendere le difficoltà materiali ma bravissima a pretendere abiti e accessori all'ultima moda. Io l'avrei presa a sberle.
Quando finalmente troverà l'amore questo paterno pigmalione la lascerà al suo destino, non senza, secondo me, aver tirato un sospiro di sollievo.
Di contorno personaggi sul baratro tra chi tenta il suicidio e chi si riduce all'accattonaggio.
Non ci si annoia ma nemmeno si esulta per il risultato complessivo.
Il cinema deve funzionare come tale e non solo per le immagini o per il ricordo di Tati.
domenica 31 ottobre 2010
Salt
Seguo Angelina Jolie dai tempi di Hackers, ai suoi esordi cinematografici.
Avevo previsto il suo successo che però si è concretizzato più sul gossip che sul lato artistico, se non fosse per la benedizione impartitale da Clint Eastwood...
Salt comunque non è poi così indegno e va premiata almeno l'idea di giustificare l'espressione monolitica di Angelina con il fatto che è una spia russa super addestrata. L'impeto patriottico e spionistico non tiene conto della perestrojka ma tant'è e noi ci becchiamo il film così come arriva sugli schermi.
Il nodo della trama non è malvagio ma l'infarcitura posticcia e vista milioni di volte di inseguimenti, combattimenti e esplosioni ripiombano inesorabilmente il film nel genere à la mission impossible ma totalmente spogliato da una qualasisi, seppur finta, ironia.
Insomma ordinaria amministrazione in cui nemmeno si gode appieno della bellezza della protagonista, sempre con tailleur sciatti e gualciti o stare ore qui a parlare del perché Angelina sceglie dei copioni uno più sgangherato dell'altro o del perché non riesce a trovare una pettinatura che valorizzi il suo viso, cosa che invece è perfettamente riuscita a Jennifer Aniston.... Ma si sa.. non si può avere tutto dalla vita....
Abbinamento televisivo con l'ormai terminata serie Battlestar Galactica, che ha completamente rivoluzionato le mie classifiche personali dei serial di fantascienza, sbaragliando Star Trek The Next Generation dal primo posto. Sono solo 4 stagioni quindi, su, non è proprio difficile spararsela in queste prime sere piovose dell'autunno. Personaggi con in fiocchi e capovolgimenti psicologici da paura! Datemi retta.....
martedì 19 ottobre 2010
Passione
- Cinema Fiamma in Via Bissolati, lunedì 18 ottobre 2010
Anteprima capitolina per Passione di John Turturro. Il cinema Fiamma è pieno di giornalisti che origliare è un piacere… “Tesoro… sei bellissima… Ti sei truccata???”, “Incredibile... Ci sta tanta gente, ci sono proprio tutti…”.
E in effetti c’ero anche io, grazie all’anteprima FilmTV!
John, in persona, gessato da guappo e cravatta dell’Upim, presenta il film con un italiano da studente volenteroso e una valanga interminabile di ringraziamenti.
La Passione si respira immediatamente ed è un filo conduttore emotivo trascinante. La musica di Napoli scorre insieme alle immagini senza soluzione di continuità in un vortice di interpretazioni fatte col cuore e con la carne. Scelta interessante quella di guardare alla città senza nessuna retorica e tralasciando volutamente ogni immagine da cartolina per tratteggiarne più che i contorni le pieghe nascoste, sempre in bilico tra Ciprì e Maresco.
Si susseguono tanti artisti, gli Avion Travel, Massimo Ranieri, Lina Sastri, Fiorello, Pietra Montercorvino, James Senese e Beppe Barra in una performance della Tamurriata nera entusiasmante. E, pure senza essere appassionata di musica napoletana, il primo pensiero è l’acquisto della colonna sonora.
Un bel documentario capace di fotografare l’anima e il corpo ma soprattutto il cuore pagano e pulsante della città che scandisce il ritmo, esorcizza tutti i mali e aiuta a vivere.
Un’occasione per sbirciare al di là del luogo comune, per abbandonarsi alla malìa di Napoli… capace di farti venire la voglia di cantare e di ballare.
Se volete sapere come finisce Passione selezionate il seguente testo in bianco da qui:
Ma dico? Siete strani eh?! E' un documentario... come volete che finisca????
Fino a qui!
Abbinamento
Senza alcun dubbio si corra a comprare la colonna sonora del film!
lunedì 18 ottobre 2010
Adèle e l’enigma del faraone
- Domenica 17 ottobre 2010 in buona compagnia! :-)
- Cinema Doria, Via Andrea Doria, 52 - Tel. 0639 721 446
E così ho ripercorso tutta la carriera di Besson che negli anni 80 fu una fulgida stella oserei dire quasi pretarantiniana per quel gusto tutto suo di stravolgere i canoni precostituiti...
Ho ricordato con affetto il debutto in bianco e nero con il suo feticcio Jean Reno…. La celebrazione di Greystoke in Subway, la visione de Le grand bleu al Gaumont Parnasse di Parigi… Nikita e il suo prequel ideale Lèon… insomma come si fa a dire di no a Luc Besson?
venerdì 15 ottobre 2010
Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives
- Ripubblico la pregevole rece di questo film orrendo visto in anteprima, rileggendola credo di essere stata troppo buona....
- Lunedì 7 giugno 2010 Cinema Nuovo Sacher, Rassegna "Canne a Roma" (magari..)

Non so se si è capito… ma questo film è di una bruttezza indicibile, noioso all’inverosimile… io quando mi trovo in queste situazioni mi concentro su pensieri concreti per non precipitare nella vacua inconcludenza dei premi festivalieri. Dietro a noi una signora si lascia andare ad un commento: “Nessun senso alcuno…”.
Avrei voglia di girarmi e dire la mia… lo faccio ora:
Da dove inizio?
Questo film è brutto… ma come cazzo hanno anche solo pensato di selezionarlo a Cannes, figuriamoci di premiarlo… Vado oltre… mi chiedo a questo punto se ha un qualche senso che a giudicare i film in concorso siano addetti ai lavori, registi e attori in particolare. Siamo nella follia… Impossibile trovare una sola qualità per cui Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives abbia vinto la sessantatreesima edizione del Festival di Cannes.
martedì 12 ottobre 2010
The Town
L’eclettico Ben Affleck, attore, regista e sceneggiatore alla sua seconda regia non ci regala niente di eclatante.
Qui a onor del vero potrebbe concludersi la recensione… perché sprecare tempo per parlare di the town? Storia trita e ritrita, personaggi da anello mancante tra uomo e scimmia che riscoprono i sentimenti, una direttrice di banca bona che lascia il lavoro per piantare bulbi.
E poi c'è un problema a monte in questo film... la faccia da scemo di Ben Affleck... Pensate che per non metterla sui cartelloni gli hanno fatto mettere una maschera come in Point Break...
martedì 5 ottobre 2010
La solitudine dei numeri primi
- Cinema Admiral o King... nemmeno me lo ricordo...
Visto qualche settimana e mentre il ricordo già sta svanendo mi accingo a parlarne…
lunedì 4 ottobre 2010
The last air bender
- Cinema Arlecchino di Trapani... Via Marconi, 12 Telefono 0923 554 520
per arrivarci dal centro.. chilometri a piedi...
Delusione annunciata per questo film tratto dall'ennesimo videogioco, questa volta con spunti New-age.
In the last air bender c'è tutto quello che non si vorrebbe mai vedere sullo schermo... bambini saggi come il Dalai Lama, arti marziali a profusione e le scene raccontate da una voce narrante e didascalica che tradisce l'incapacità di conferire fluidità e senso compiuto alla storia. 3D non pervenuto ma questa ormai sembra la regola oltre che la trovata più remunerativa del decennio!
Dio santo, poi mi sono detta quando ho visto la creatura pelosa.... Allora non è passato un solo giorno dalla Storia Infinita... Il terribile cagnone di pezza che vola torna a distanza di vent'anni come se niente fosse... Altro segno tristemente premonitore di un revival degli anni Ottanta che sembra approssimarsi sempre più inesorabilmente.
Interpreti multi etnici e costumi che se la giocano tra l'estremo oriente e Venezia fanno da sfondo alla dominazione dei quattro elementi. E ad un certo punto ci sono anche i pesci come nello Zio che ricorda le vite precedenti...
Il film alla fine risulta essere un primo puntatone per un pubblico preadolescenziale in crisi da astinenza da Harry Potter e Il Signore degli Anelli...
Non appassiona, non crea tensione ma magari sti ragazzi impareranno che cosa è la meditazione...
M'hai detto gnente!
Per riprendersi da una tale visione un buon ristorante nel centro storico di Trapani, la Bettolaccia via gen. Enrico Fardella, 23/25 Trapani tel 0923 21695. Cucina sincera, ingredienti freschi e gustosi, ambiente informale con stile, grande disponibilità del proprietario... Non rimarrete delusi, nemmeno sui dolci!
domenica 3 ottobre 2010
La passione
- Ancora Cinema Diana a Trapani, questa volta grande affluenza di pubblico per l'ultimo film di Mazzacurati....
Spunti affastellati malamente, personaggi caricaturali abozzati con l'accetta.
Sceneggiatura incerta e zoppicante, incapace di tirare le fila di un mosaico disordinato e inconcludente.
Teatrino senza senso che prelude ad una messa in scena della Passione senza il necessario spessore.
Cast stratosferico sotto utilizzato e allo sbaraglio.
Orlando che rifà per l'ennesima volta sé stesso in un'interpretazione totalmente mancante di empatia...
Gli attori sembrano tutti lasciati liberi di impersonare il loro aspetti peggiori e stereotipati... La Paiato fa teatro, Guzzanti fa sempre "Avanzi", Messeri il solito toscanaccio perennemente incazzato.
Un film inutile di cui non si sentiva la mancanza o la necessità. Un'evidente involuzione registica.
E poi basta con il cinema nel cinema...
Ma è proprio così difficile trovare una storia decente???
giovedì 30 settembre 2010
Somewhere
- Cinema Royal di Trapani
Via Giovanni Battista Fardella, 116 Telefono: 092 329 221

Somewhere è noioso e senza brio ad iniziare dai due protagonisti, un redidivo Stephen Dorf, di cui si ricorda solo la performance come Beatles sfigato e perduto e Elle Fanning, sorella minore dell'ormai cresciuta Dakota che altrimenti si sarebbe accaparrata il ruolo...
Sono fantastiche queste famiglie americane che sfornano intere generazioni di mini divi con la data di scadenza adolescenziale da sostituire all'abbisogna!
Lo spunto è presto detto: divo privo di senso ultimo si trascina (ma nemmeno poi troppo) in una routine di superficialità. Gli capita tra capo e collo la figlia, vanno in Italia a ritirare un premio, l'accompagna al campeggio e e ne va non si sa dove.
Emozioni raggelate e meglio ancora non pervenute, non generate, manca l'"inception" dello stato emotivo.
Non scopriamo nulla, non ci sono sviluppi, rivelazioni, non c'è nulla di nulla.
Un arco di tempo in cui si susseguono degli avvenimenti di nessun interesse durante i quali la Coppola ne approfitta per indugiare con la telecamera sulla ragazzina bionda, cogliendone, rapita, ogni spontaneità.
Alla bambina andrebbe insegnata l'educazione che non si sta con i piedi sul divano ma del resto si capisce che, tra la madre e il padre, non deve aver ricevuto grandi stimoli.
La parentesi italiana è un siparietto indecente e inaccettabile in cui la necessità di dar da mangiare ad un manipolo di macchiette nostrane si comcretizza in un circo di periferia.
Quello che spiace è che la partecipazione seppur fortuita ad un film del genere leggittima la dicitura di "attore/attrice" a personaggi come Simona Ventura, Valeria Marini, Giorgia Surina ecc.
Somewhere ha vinto a Venezia. Ci si chiedeva il perché.... Beh... un festival del cinema fatto da cineasti per i cineasti... come non dar seguito alla pippa mentale registica così incoraggiata da uno dei suoi più grandi teorici e sostenitori: Mr. Quentin Tarantino.
Cosa ci si poteva aspettare di diverso?
Che ci fosse una storia? Una sceneggiatura addirittura? Una grande prova attoriale?
Ma scherziamo?
Vuoi mettere come è più comoda e discreta la pippa?
tel 092327465
martedì 28 settembre 2010
Inception
- Trapani, Cinema Diana, Via dei Mille.
- Il cinefilante in vacanza sicula Vi prospetta ben 4 stroncature di cui Inception e solo la prima... seguiranno Somewhere, La passione (ohibò!), L'ultimo dominatore dell'aria.
- Rimanete sintonizzati!
Il sogno è materia delicata, impalpabile eppur possente nella sua capacità di ri/sorgere dai meandri più oscuri della nostra essenza portando con sé dubbi e certezze più reali che nello stato di veglia.
Argomento affascinante, immenso e dalle infinite spire che Nolan aggredisce esclusivamente dal punto di vista tecnico, senza minimamente penetrare il mistero della dimensione onirica.

Inception arriva sugli schermi corredato da un manualetto esplicativo dei vari livelli, ad uso e consumo dello spettatore medio... Colui che concepisce il fantastico solo come inseguimento rocambolesco o esplosione apocalittica....
Lo spettatore da centro commerciale, con il secchiello maxi di pop-corn e il cellulare rigorosamente acceso durante la proiezione.
Ebbene questo spettatore sarà soddisfatto, ritroverà tutto ciò che ha visto negli ultimi 10 anni, ad iniziare dall'insuperato Matrix con tutte le successive involuzioni.
Non c'è teoria in Inception, non c'è dubbio, non c'è INCEPTION... Ed è pure mendace perché vuole farci credere che per instillare un'idea sia necessario penetrare tre (o quattro) livelli di sogno, quando invece basta passare un paio d'ore al giorno davanti alla TV.
Cast arraffazzonato e per lo più già dimenticato...

Di Caprio insiste nel mal riuscito tentativo di dimostrare l'età che ha... Juno, peggio mi sento, è una nana che difficilmente potrà interpretare ruoli da adulta... Tutti gli altri ridotti a camei di nessuna importanza.
Grande occasione mancata ma soprattutto grande mistificazione del genere.
Spogliato totalmente del fantastico in realtà Inception si spaccia per tale.
Allora Mr. Nobody è un capolavoro e forse la sua colpa è solo quella di non avere il manualetto....
Abbianmento ad un luogo... San Giuliano, bella spiaggia trapanese dove c'è il chiosco di Nino, ex campione di palla a mano e punto di riferimento della movida marina estiva. Saprà deliziarvi con i suoi panini i suoi cocktail ma soprattutto con la sua simpatia e il suo straripante entusiasmo!
domenica 19 settembre 2010
L'americano
- Cinema Admiral di PIazza Verbano, in sala poche file dietro di noi dopo dieci minuti di film si sente un'esclamazione: "Ahhhh ma questo è George Clooney!"...
Bravo! L'hai riconosciuto!
mercoledì 18 agosto 2010
Splice

Un’accozzaglia di stereotipi mescolati alla rinfusa con elementi involontariamente ridicoli, a partire dalla maschera da perenne Pierrot sconsolato di Adrien Brody, dominato da quella scialba gatta morta di Sarah Polley.
L’improbabile coppia, due biochimici con delle T-shirt deliziose (una delle poche cose da salvare del film), giocando agli OGM, danno vita all’ultima generazione di freak, una creatura problematica e pericolosa che si rivelerà un mix tra Alien, una trans come piacerebbe ai nostri politici e un irrefrenabile Edipo che si farà la madre e ucciderà il padre .
Ai giorni nostri o in quelli futuri Frankestein non necessita più di dissotterrare cadaveri o trafugare cervelli… basta un filamento di DNA ed è fatta.
Si potrebbe inserire Splice nel filone di quei film al femminile che si muovono sulla psicopatia della maternità temuta/desiderata/negata. La protagonista umana si scopre a rimettere in scena le stesse persecuzioni subite dalla madre senza dubbi di sorta, esercita il controllo della creatura come una Misery mutilatrice ed esclude il compagno dall’educazione della prole.
Si mettono in scena tutte le fasi della difficile missione genitoriale, dai problemi con la pappa alle prime turbe adolescenziale fino agli incesti finali con una superficialità da rotocalco.
Tutto è portato alle estreme conseguenze ma con una leggerezza da filmetto estivo adolescenziale, con una rapidità che non lascia alcuno spazio all’introspezione. Troppe parole, troppe spiegazioni, personaggi di contorno assolutamente inutili (il fratello parruccone senza mento di Brody)… poteva/doveva essere un film malato… chissà… se lo avesse diretto Brian Yuzna o David Cronenberg sarebbe stato un rivoltante capolavoro invece Splice forse si ricorderà solo per la fisicità della creatura, un Orlando che si adatta alla nostra epoca. Si teme seguito.
Abbinamento cinematografico col sempre ottimo Rocky Horror Picture show... pensate che esiste ancora qualcuno che non l'ha visto... In ogni caso una visione che rimette in pace con l'ironia, l'entuasiasmo e la sessualità incerta (o certissima?), con i figli che si ribellano ai genitori e con la libertà... da rivedere almeno una volta l'anno!
mercoledì 11 agosto 2010
Waiting for Inception: Following

Pochissimi personaggi, nessuna introspezione psicologica a favore, invece, di una accurata analisi dei rapporti tra i personaggi , ambientazione ai limiti della sussistenza ma ben mascherata da riprese e contrasti alquanto furbi...
Un film decisamente intrigante che pur non mantenendo del tutto le aspettative a livello di sceneggiatura, contiene già tutti gli elementi della "visione" del regista, inclusa quella profetica di un logo Batman sulla porta di casa del giovane protagonista.
In attesa di Inception che si preannuncia come opera cardine...altro che Avatar...
Segnalo "Imprevisti e Probabilità" un negozio, in zona Pineta Sacchetti/Battistini, dove, oltre a libri e fumetti, nuovi e usati, potrete trovare una vastissima scelta di Dvd e CD... Giochi da tavolo e di società trai più svariati e innovativi di cui Roberto è sempre disponibile a spiegarvi le regole! Si possono prenotare anche testi scolastici e/o passarci un po' di tempo per curiosare tra mille proposte...
Una vera chicca per curiosi, appassionati, accumulatori...
In Via Clemente XII, 35 - 00167 Roma tel. 0664563460
Fino al 23 agosto chiuso per ferie ma dopo a Vostra disposizione!
martedì 3 agosto 2010
The box

In una profusione di carte da parati optical in tutti i toni del marroncino si stagliano le facce di una Cameron Diaz visibilmente appassita e di un James Marsden più bamboccione che mai alle prese con una scatola misteriosa.
La stessa scatola che molti anni fa era stata protagonista di un episodio ai confini della realtà.
Le due scatole per la prima mezz'ora seguono più o meno lo stesso schema, poi il film prende le distanze e si tramuta in un farraginoso episodione di X-files, ma non di un X-files di quelli fichi... che erano meglio della produzione cinematografica... bensì di un X-files di quando, ormai alle ultime stagioni, gli autori avevano già da tempo raschiato il fondo del barile.
Alieni che controllano la popolazione, prove da superare, ipotesi complottistiche e una miriade di implicazioni morali non del tutto banali.
Kelly però, nonostante le buone intenzioni, non centra il bersaglio e resta avviluppato nel tentativo di realizzare un film per il grande pubblico, snellisce situazioni potenzialmente disturbanti e concede troppo al "visivo", mettendo in scena situazioni fantascientifiche che non si fondono con l'atmosfera Seventy .
Non si tratta di un film orrendo e nonostante alcune cose veramente bruttarelle si può vedere affinché ognuno ne tragga le sue conclusioni...
Del resto una cosa è veramente innegabile... la profonda verità della citazione di Arthur C. Clarke, papà di 2001 Odissea nello spazio, che più volte viene citata in The box:
Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia
O dalla fantascienza dire io....
Meditate gente...
In occasione di questa box recuperiamoentrambi i cicli di "Ai confini della realtà" (ben cinque stagioni negli anni '60 e tre stagioni negli anni '80, a colori)...
Pregevoli spaccati di mondi altri condensati in una mezzora che si chiudeva con l'indimenticabile sigla...
venerdì 30 luglio 2010
Mr. Nobody
A quasi vent’anni da Toto le héros, visto con soddisfazione al Labirinto, glorioso e mai dimenticato cineclub romano, Jaco van Dormael sembra riprendere le fila di un discorso che aveva interrotto con lavori come L’ottavo giorno.
Mr. Nobody è un’opera talmente complessa da vedersi affibbiare tout-court l’etichetta di fantascienza quando invece è un meraviglioso puzzle dell’essere umano, della sua mente e forse della sua anima.
Trovati punti cardine attorno ai quali si dipana un’esistenza (qualcuno li potrebbe definire nodi karmici) si snodano infiniti sentieri da percorrere. Non sempre le scelte si rivelano giuste… ma giuste per cosa?
Esiste uno scopo per ognuno di noi, un faro nella nebbia di cui solo ogni tanto riusciamo a cogliere un bagliore nella notte? Una luce che ci dia anche solo una vaghissima sensazione che, senza un vero perché, stiamo navigando in acque senza porti…?
Mr. Nobody nel suo groviglio di possibili alternative derivanti da scelte differenti, riuscirà a ricongiungersi con il senso della sua essenza (il coronamento dell’amore) quando ormai sembrava essere tutto perduto. La quantità di spunti, di trovate geniali o anche solo affascinanti è talmente vasta da rendere un’impresa ardua parlare di questo film… La “costruzione” fisica della propria realtà personale con blocchi di mare solido che riempiono un fondo marino in via di completamento, i momenti squisitamente psicanalitici con elementi simbolici e stranianti, la voce fuori campo che si interroga sul perché sia possibile ricordare il passato ma non il futuro, il tempo che scorre indifferentemente in avanti e all’indietro per dare la possibilità a due anime di riincontrarsi… Sono solo alcuni degli aspetti che costituiscono una fitta trama di possibilità. Aggiungiamo una direzione degli attori a dir poco fantastica con un Jared Leto protagonista e il suo alter ego in versione adolescente, entrambi stupefacenti… Rhys Ifans in continuo stato di grazia così come Natasha Little e Diane Kruger…e per me siamo davanti ad un piccolo grande capolavoro che gioca con la mente e con l’importanza della scelta.
Mr. Nobody indubbiamente pone delle domande alle quali non necessariamente da una risposta ma lungi dal porsi con autorevole e algida spocchia ci offre tutta una serie di situazioni con cui entrare in empatia… il dramma del bambino piccolo che compie i primi passi nella vita, le delusioni, il dolore, la felicità, l’amore, la noia… tutto con una delicatezza ed una grazia che trascolora anche in una fotografia nitida, come spesso vediamo nei sogni…
Mr. Nobody è accompagnato anche da una bella colonna sonora su cui spiccano alcuni brani di Eric Satie... quale migliore occasione per dedicarsi all'ascolto di questo suadente compositore francese?
giovedì 29 luglio 2010
Fish tank

La prima cosa che ho pensato guardando Fish tank è che si era ispirato al personaggio di Vicky Pollard, yes but, no but, di Little Britain. Stessa "grazia" e stesso contesto sociale... solo che non fa ridere.
Poi mi sono detta... mmmh qui va a finire che si tratta di un The dark side of Juno... e invece no praticamente si tratta della versione proletaria e un po' più diretta di An education.
Vabbè si dice che non ci si inventa più nulla al giorno d'oggi, forse è vero...
Il regista è quello di Red road, che doveva essere una trilogia di cui stiamo ancora aspettando gli altri due episodi. Non che Red road avesse un'aura da Star Wars (uno dei capostipiti delle trilogie in generale) e chissà... forse Fish Tank fa parte del progetto... francamente non lo so. Potrei farmi un giro su google e dare una serie di informazioni ma perché dovrei competere con IMDB?
Vi dirò invece quel che c'è da sapere su questo film... ovvero parliamo di Michael Fassbender un intrigante mix di elementi stinghiani con accenni alla helmut berger.
Nonostante sia tedesco (nazionalità che poco ha a che fare col fascino maschile) è uno di quei tipi che... che... mmmhh.... chi vuol capir capisca...
Un culo stratosferico, tra l'altro, che fa capolino da un paio di jeans che glieli strapperesti di dosso. Adesso pure chi non voleva capire, ha capito...

In parole povere un buon prodotto e una visione che rende partecipi... interessante!
Sebbene "abbia rinfrescato" fa ancora piuttosto caldo e allora propongo il Noio Juice. The first juice bar in Rome che, sempre in parole povere, vuol dire che fanno frullati e succhi da frutta fresca... Nelle due sedi di Corso Vittorio Emanuele II, 108 e di Via dei Baullari, 146... posti giusti per gustare qualcosa di fresco senza affaticare l'organismo e facendo il pieno di vitamine!
venerdì 23 luglio 2010
Solomon Kane

Un po' troppo cruento per i bambini, un po' troppo banale per gli adulti.
Solomon Kane, ripescato una volta tanto dalla letteratura invece che dall'inflazionata graphic novel poggia sul sempiterno tema della lottra tra bene e male.
Una lotta che almeno al cinema sembra essere vinta dal male vista la quantità di brutti film che vengono messi sul mercato e prima ancora concepiti da menti limitate e limitanti. Ma sto divagando come consueto perché tutto sommato Solomon non fa così schifo pur tuttavia senza presentare grandi attrattive.
Ambientazioni e fotografia sono veramente splendidi e fanno da sfondo ad un protagonista scialbo come pochi. Un pennellone inglese che a me sembra un po' un Wolverine dei poveri, per conferirgli un aspetto un po' più macho gli hanno messo i capelli lunghi e unti abbinati al trattamento "velo di fuliggine" che fa tanto uomo rude. Tutta questa profusione di muscoli, capelli e tatuaggi per un personaggio dèdito alla redenzione della sua anima (abbiamo anche un'irrealisticissima crocifissione) e che le donne nemmeno le guarda.
Sarò troppo romantica ma nel film manca una bella storia d'amore, magari sofferto, a renderlo un po' più interessante. Comunque magari ce ne sarà nel seguito...
Un film da inserire nella scia post Signore degli Anelli per tematica e ambientazione... uno dei tanti epigoni che non fanno la differenza (del resto per me non l'ha fatta nemmeno il capostipite, né letterariamente né cinematograficamente). Quel che so però è che se i politici invece di basare le proprie campagne elettorali su tasse, ambiente, pensioni e lavoro dicessero semplicemente che sono fan della Saga.... conquisterebbero una fetta di lettorato insospettata! Misteri della fede...
Abbinamento letterario per un libro dalle atmosfere avvolgenti e misteriose con al centro una storia d'amore che travalica i confini del tempo... proprio come piace a me. E chissà che prima o poi ci facciano un bel filmone... Verde oscurità di Anya Seton, scrittrice americana nata nei primi del Novecento...
giovedì 22 luglio 2010
Toy story 3D

Non sono un'appassionata di Toy Story però al cinema ci si va anche per rendere felice qualcuno, soprattutto se si tratta del bambino più fico dell'universo!
E beata innocenza... lui si divertiva come un matto io invece era colta da ansie incontenibili...
Toy story è un vero e proprio horror truccato da cartoon, un po' come la mia cagnolina che sembra una pastorina tedesca e in realtà cela una struttura da pit bull.
Insomma.. per mezzo film non ho fatto altro che sussultare e sussurrare "oddio questo me lo sogno stanotte!"... e non si trattava solo della scimmietta stridula (animaletto che vanta un curriculum orrorifico da Monkey Shines - Esperimento nel terrore a Phenomena) ma di tutto l'ambaradam emotivo che scava senza pietà nel dolore della separazione, nel terrore della reclusione, la prevaricazione, la fuga piena di pericoli...
Se poi ci mettiamo un'angosciosa sequenza finale a rischio incenerimento in una discarica, al confronto una fiaba di Hans Christian Andersen sembra un cartone animato di Hanna & Barbera.
Di fronte alle avventure dei giocattolini non ho potuto fare ameno di pensare all'epopea dello shrinking man di Radiazioni BX distruzione uomo. Ma almeno qui trattandosi di oggetti di plastica la "sopravvivenza" è meno a rischio.
Dunque un film che al di là dei prodigi della grafica che ormai non sorprendono più nessuno e sono diventati un'ovvietà scontata qui c'è una bella storia, densa di avvenimenti farciti con gli espedienti più subdoli per creare empatia con lo spettatore di tutte le età.
Fiore all'occhiello i personaggi secondari, la "partecipazione" di Barbie con un Ken molto effemminato che pensa solo ai vestiti e anche il telefono con le rotelle.
Il 3D, nonostante i fatidici occhialetti per i quali si esborsano quei due euri e cinquanta in più, non è pervenuto... bella profondità, colori definiti quasi a livello psichedelico ma che ci fosse stato un solo oggetto che "uscisse" dallo schermo, nemmeno l'ombra... mah!
Come abbinamento a Toy story segnalo la Citta' Del Sole in Via della Scrofa, 65