domenica 22 giugno 2008

Il divo

  • Domenica 22 giugno 2008, Cinema Odeon a Piazza Jacini, 22
  • Siamo solo in due in sala perché c'è la partita dell'Italia!

Questa sera mi è toccato l'osannatissimo divo.
Mi reco quindi all'Odeon di Piazza Jacini che anni addietro si chiamava "Vigna Clara", dall'omonimo quartiere in cui si trova.
Lo scenario di questa domenica è simile a quello di "E venne il giorno"... desolazione, vuoto totale, nemmeno una macchina per strada... Altro che popolo di santi e navigatori... tutti di fronte ad uno schermo a vedere la partita...
Lo strappabiglietti ci guarda con una faccia agghiacciata, che sembra voler dire: ma che ce siete venute a fa'? Scopriamo infatti di essere solo noi due in sala... una di quelle sale a corridoio, con uno schermo infelice, sprofondate nel sottosuolo che ti sembra di andare nel locale caldaie di un condominio... Comunque ci sediamo e diciamo "ahhh che bello possiamo fare commenti ad alta voce tanto ci siamo solo noi"... un gran lusso! Solo che l'audio è molto alto e la conversazione disagevole.
Vabbè dicevo, i divo....

No cioè.. volevo dire il deevo... vabbè insomma si è capito...

L'impatto col divo è freddo, con queste inquadrature impostate su simmetrie, centralità, rigore un pelino virtuosistiche, iper raffinate, spesso sconfinanti nello spot di altissima qualità.
A poco a poco sfilano i protagonisti, con tanto di nomi e posizione politica/sociale a mo' di didascalia. E qui appare evidente il primo limite di questo film, si tratta di un film provinciale... che all'estero non si vende perché troppo incentrato su personaggi piuttosto che su fatti e situazioni. E infatti le lodi maggiori sono per gli attori ("fantastici!!!", "da urlooo", "meravigliosi", ecc. ecc.). I personaggi sono costruiti a partire da un'identificazione fisica che è un tributo ad Alighiero Noschese, pelate posticce, panze di gommapiuma, caratterizzazioni spinte affinché in un barlume di lucidità si possa riconoscere quel viso intravisto al telegiornale o sparato sul quotidiano preferito ma non c'è scavo, non c'è approfondimento. Servillo ha una gobbetta integrata nella giacca, i cerotti per le orecchie e una sorta di marchingegno, che potrebbe essere una scopa, infilato nel culo. Si muove un po' come il Nosferatu al quale assomiglia, con quella tipica andatura caratteristica di vampiri e body builder.
Adesso è inutile raccontare la trama... è un film su Andreotti, che non si sa se è romanzato, ironico, una presa per il culo o altro, di certo è un film, mi si passi l'ossimoro, profondamente superficiale e dunque per questo motivo piace a tutti. Praticamente non ti dice un cazzo di più di quello che già sai, di quello che sospetti, di quello che non saprai mai.
Mi comincio subito a sfastidiare perché Andreotti/Servillo parla per citazioni di sé stesso... già non è che Andreotti sia questo gran simpaticone, poi pensare che a ogni domanda risponde sempre così a cazzo, con la frase arguta ad hoc di chi conosce il mondo e ha il buon cuore di lanciarti briciole di saggezza da trasmettere ai posteri... mmhh te lo rende ancora più inviso.
Non è che il film in assoluto sia brutto è solo che non è sto capolavoro da rimanere estasiati... Incomprensibile a mio avviso quest'eccitazione quasi sessuale dal quale sono colti tutti gli spettatori del divo, sebbene a Sorrentino vada riconosciuto il merito di aver dato vita all'ennesimo luogo comune del tipo "Pippo Baudo è un professionista", ovvero "Servillo è bravissimo!". Ora io non dico che Servillo non sia bravissimo.. ma questa prova dove praticamente non cambia mai espressione e si muove rigido rigido, con gobbetta e scopa in culo non è che sia la sua prova più immensa. Come non mi sembra immensa la prova del Sorrentino regista, che ci restituisce un quadro poco graffiante, che avrebbe potuto essere più irriverente, provocatore, cattivello, insinuante e quant'altro invece è rassicurante ne più né meno come un telegiornale di Emilio Fede, che non sai se scherza o fa sul serio ma comunque non esce mai dal seminato di quello che gli impongono di fare.
L'unico guizzo è il monologo sul finire in cui Andreotti si lancia in una disquisizione sul bene, sul male, sul potere e sulla necessità di cose come il fine giustifica i mezzi.
Vabbè, vabbè.... non è male il divo, lo guardi, non ti annoi, poi ti da la possibilità di dire cose del tipo "uhhhma guarda Buccirosso che in genere fa le cazzate con Salemme... quant'è bravo!" oppure "mannaggia... pure Fanny Ardant ha ceduto al botulino.. ma come? aveva detto che voleva invecchiare con dignità???"
Certo di qualcosa bisogna pure ringraziarlo il sor Sorrentino.. non ha ci ha messo una partita di calcio, di bambini nemmeno l'ombra e ha risparmiato pure sulle tette (totalmente assenti). Insomma.. anche solo per questo che ne vuole di coraggio e di integrità morale... Certo poi si perde in una pubblicità all'aspirina che lasciamo perdere! Insomma nessuno è perfetto. Però alla fine io mi chiedo.. ma che ci avrà voluto dire su quest'uomo?
Sorrentino è bravo perché cinematograficamente capace ma manca il coraggio e manca il guizzo... è come un secchione che sa tutto a memoria... o forse, proprio come diceva la mia prof al liceo "un orbo in mezzo ai ciechi". Oh.. intendiamoci Sorrentino.. se mi leggi non te la prendere che io ho un po' questo gusto del dissacrare anche se il film non mi è dispiaciuto... E poi considera che ho fatto una scelta... il divo sì ma gomorra no, quindi alla fine ti ho privilegiato sulla fiducia... Però dai il prossimo film, fallo uno sforzo, costruiscila una storia, una sceneggiatura coi controcojoni e poi lasciati un po' andare perché tutti sti movimenti circolari della telecamera, sti piani sequenza un po' forzati fanno un po' pensare che tu con Andreotti abbia qualcosa in comune... la scopa....

L'abbinamento di oggi lo faccio, per forza di cose, con il bar pasticceria "Andreotti" in Via Ostiense 54b Tel. 065750773 di recente completamente rinnovato. Cornetti buonini e particolare cura nel farti un cappuccino soprattutto se glielo chiedi con la mano sul cuore, tipo "La prego.. mi fa un cappuccino VERAMENTE buono???". Veramente devo dire che se fai così anche il barista più scalcagnato ci mette un po' più di impegno, è un trucco che funziona sempre! Comunque dai, una pasticceria di buon livello da tenere presente se si è in zona per una pausa sia dolce che salata (niente male le pizzette di pasta sfoglia).

giovedì 19 giugno 2008

Go go tales

  • Mercoledì 18 giugno, Cinema Adriano, Piazza Cavour 22
  • Visto in Sala 4 l’unica a Roma con sedili parzialmente reclinabili!




Ieri grazie all’immensa considerazione di cui godo come cinefilante sono stata invitata all’anteprima di “Go go tales” di Abel Ferrara, anteprima con una buona parte del cast presente (compreso il buon Abel all’apparenza ubriaco fracico) e un po’ di vippetti di seconda categoria, tanto che ho detto al Ballestrero: “Ballestre’… so più vip io di questi qua…!”.
C’era infatti Marina Occhiena, colei che fu cacciata da “i ricchi e poveri” svariati decenni fa con la contessa de Blank, al che io ho detto: “Ah… ma sono amiche...” e il Ballestrero, che è uomo di mondo ma soprattutto essere di rara saggezza, ha detto: “Eh mia cara altro che amicizia… uniscono le loro miserie!”.
Detto ciò abbiamo appizzato ancora un po’ lo sguardo e abbiamo visto Scamarcio, Willem Dafoe, Stefania Rocca… Justine Mattera…. Boh.. e un po’ di altri che al momento non mi ricordo. So solo che le “mise” delle signore erano niente di che, senza personalità alcuna e non mi hanno dato nessuna soddisfazione.
Nonostante io non sia una fan di Ferrara il film mi è piaciuto parecchio, trasuda “cinema” da ogni fotogramma e nel suo essere apparentemente un po’ sconclusionato e approssimato (ma in questi due epiteti c’è “tutto” Abel Ferrara…) scorre bene e diverte (anche).
A Ferrara come a Tinto Brass evidentemente piace il culo perché la maggior parte delle inquadrature delle girls si concentrano su questo aspetto… tanto che solo alla fine dici: ah ma quella era Stefania Rocca… (tanto per dirne una che recita col culo...).
Insomma invece di “Go go tales” io direi “Culi a go-go (tales)”, vi assicuro che è molto più corretto ed esplicativo.
Comunque la storia tratta di Willem Dafoe che gestisce un locale, il Paradise, ma non cià na lira e spende tutto per giocare al lotto ma sotto sotto, pure se un grande egoista, è un pezzo di pane, un sognatore…. E non può fare a meno di questo palco dove fa quello che vuole, canta, fa il patron e presenta sta banda di ragazzette sculettanti. Ogni volta le presenta dicendo “Questa è la ragazza più sexy del mondoooooooo!
A dire il vero non c’è niente di meno sexy di queste invasate che si agitano senza nessuna grazia… in particolare Asia Argento…. la più sexy del mondo… cazzo ce ne vuole.. smagrita, con la pelle appesa, spettinata e con quella soave vocina che proprio non aiuta. E non vi dico quando dialoga con Justine Mattera che ha la voce come paperino. Sembra un scherzo.
Ecco se c’è una cosa allucinante in questo film è il doppiaggio… fa veraemnte schifo. Mi piacerebbe vedere in lingua originale com’era perché è doppiato peggio di una fiction di canale 5.
I dialoghi invece li ho trovati fantastici, un flusso continuo di ironia, surrealità, nonsense ma totalmente perfetti. Tornando alla “sexy” Asia, questo è il famoso film dove c’è la famigerata scena in un cui sleccazza in bocca il suo rottweiler. Polemiche a non finire. Mah.. sinceramente non fa né caldo né freddo. Poi vabbè qualche tempo fa approfittando che stavo dormento dul divano la mia cagnetta mi ha dato una bella leccata sulla faccia… io semplicemente le ho spiegato: mia dolce cagnolina non si danno i baci in bocca alla padroncina! Tutto qui.. non è che ho chiamato i giornalisti!
Vabbè alla fine è sempre divertente andare alle anteprime anche se poi non posso fare a scansione del biglietto chemi piace tanto!

Ora però a cosa posso abbinare go go tales? Ho trovato! Segnalo un negozietto che frequento da oltre vent’anni proprio vicino all’Adriano, si chiama La Taste, in via Marianna Dionigi, 49, tel. 06 3204675 qui potrete trovare dell’ottimo tè sfuso, confetture particolari e tante raffinatezze direttamente dalla Francia, il tutto in un’atmosfera raffinata e con la grande gentilezza della proprietaria.
Voi direte.. ma che c’entra tutta sta cosa frou-frou con un film su un night-club pieno di ballerine che sculettano a go-go?
Bè vabbè… ve lo spiego un’altra volta….

venerdì 13 giugno 2008

E venne il giorno

  • Giovedì 12 giugno 2008, Cinema Savoy, Via Bergamo, 25
  • Su un totale di una cinquantina di persone ero l’unica donna presente in sala…

Visto nella sala 2 del Savoy che per arrivarci devi fare 5 o 6 chilometri di strade e cunicoli però alla fine sei felice perché ha uno schermo bello grande e la struttura ad anfiteatro di largo respiro.

M. Night Shyamalan continua con strabiliante coerenza a farsi portavoce di forze che poco hanno a che fare con la fisica tradizionale. E già solo per questo io l’adoro.
Le sue storie ci mostrano supereroi quotidiani, sirene rivelatrici, alieni che si annunciano tra cerchi nel grano, fantasmi che convinono con noi senza che li vediamo… fioche voci nella tempesta di una Cassandra che viene bollata come favolistica, inspiegabile e per molti insopportabile.
E venne il giorno, titolo orrendo da spaghetti western degli anni 70, si gioca subito il nodo centrale: ci sono eventi della natura che non riusciremo mai a spiegare.

Chi si aspetta un thriller, un film di azione rimarrà deluso prché questi elementi sono presenti ma stranianti e fuorvianti, tenedenti a generare un malinteso nei confronti dell’avventore che reclama un catastrofico all star dal consolatorio lieto fine.
Non ci troviamo di fronte ad uno di quei film che quando esci non vedi l’ora di chiamare gli amici per dirgli “non puoi capire che ficata! Vai a vederlo subito perché è fantastico!”, si rimane con un vago senso di disagio provocato dal fatto che le “regole” sono sovvertite… Non ci sono nemici da combattere a parte noi stessi... e gli esseri umani sono solo sgraditi ospiti che vengono messi alla porta.
Non posso dire che sia il masterpiece nella produzione di M. Night ma mi allineo alla sua visione e comprendo la strada impegnativa che ha imbroccato… ad iniziare dalla scelta di usare un’unica star di richiamo (che per me poteva restare a fare il modello per Calvin Klein) più tutta una serie di facce che potrebbero essere quelle che incontri quando vai a fare la spesa al supermercato… fino alla necesstità di spogliarsi da ogni elemento di distrazione a livello di intrattenimento classico.
Per i telefilm dipendenti di vecchia data come me, segnalo la presenza della madre adottiva della Famiglia Bradford "Abby" nel ruolo della vecchia pazza. Porca miseria gli anni passano senza pietà!
Vabbè ma alla fine cosa ci vuoi dire? Direte voi… A' Cinefila' sto film ti è piaciuto o no?
Dai sì, mi è piaciuto ma senza esagerazioni e lo consiglierei solo a pochissime persone tra quelle che conosco.

L’abbinamento di oggi lo faccio con il mio vivaio di piante grasse preferito: Si chiama CACTUS si trova in Via Appia Antica, 27 tel. 065138544 ed è curato da un esperto conoscitore siculo, il Sig. Gaetano Palisano. Potrete trovare cactus rari tra cui splendidi esemplari di Euphorbia Obesa. E e le tratterete bene queste piante non vi faranno alcun male!

domenica 8 giugno 2008

Saturno contro

  • Visto su Sky nonostante lo stessi accuratemente evitando da mesi... mi sa che ciavevo saturno contro...




Caro Optzetek io capisco che la signora turca è amica tua e che ti fa piacere farle guadagnare due soldini... però lei e la recitazione sono due rette parallele che non si incontreranno mai.
E la colpa è pure tua.. perché un bravo regista dovrebbe essere capace di far recitare pure i sassi.. di cavare il sangue da una rapa… invece qui è tutto lasciato al caso.
Una cosa te la devo riconoscere, una volta tanto non hai fatto fare la parte dell’isterica a Margherita Buy e hai optato per farle fare la parte di una lobotomizzata… di un imbecille che non vorrebbe separarsi da un uomo che non ama più (e lui non ama più lei).
Cioè va bene la coppia gay ma guai a toccare la famiglia tradizionale.. quella fatta di noia e di corna. È tutta qui la modernità?
Non basta fare film sui gay (anzi sui froci come di dice un Fantastichini “all’antica”) per fare i moderni. Non basta l’anoressica Ambra che si droga (ma per carità.. non di eroina, perché l’eroina non fa chic, tutto il resto invece… WOW!)… Decisamente tutto ciò non è sufficiente. Non so magari avresti potuto osare di più… Accorsi che perde la testa per un trans, Favino indagato per pedofilia, il padre di Argentero che invece di “comprendere” gli svuotava la casa di tutte le proprietà del figlio morto.
Ma soprattutto avresti potuto mostrare la falsità di ognuno dei personaggi e puntare un po’ di più su quella disgustosa necessità di stare sempre tutti insieme, in quella miserabile visione del “mal comune mezzo gaudio”. Gente che non si sopporta ma che forsa sopporta ancora meno la solitudine e si convince di far parte di una famiglia allargata.. dove c’è spazio per tutti vigliacchi, insoddisfatti, gelosi…
E poi veramente, basta con queste scene di gente che fa discorsi insulsi intorno ad una tavola imbandita in stile barilla.
È raccapricciante! Non se ne può più!
Ma credo che a te prema troppo il successo del botteghino e che quindi il ritratto di questa nuova borghesia un po’ decadente, da salotto bene di una Roma ricca e puttana, ti conviene isolarlo con una bella patina di coppale, altrimenti te li sogni i premi e i soldi.
In quest’ottica cosa ti devo dire.. hai ragione tu… Però lasciami dire che... È insopportabile l’ambientazione da case ristrutturate tutte dallo stesso architetto ripulito, convinto che per essere bella una casa debba avere la stessa illuminazione di un locale in via veneto.
Insopportabile la totale mancanza di spessore di ogni personaggio… La faccia di gomma e inespressiva di Maxi-bon, l’inutilità di Isabella Ferrari. Tutto è cartolinato, soffuso, finto. Per fino i ragazzini sono privi di qualsiasi talento. Tutto sembra uno spot pubblicitario, le inquadrature, le espressioni…
Eppure sti film cianno successo… e questo stile almodovariano edulcorato, copiato, leziosizzato agli italiani piace. Buon per te! Io devo dire che i coglioni me li hai rotti da tempo e che al cinema non mi ci vedi più manco col binocolo.
Ovviamente non mi ci spreco nemmeno a fare il consueto abbinamento! Non se lo merita...

mercoledì 4 giugno 2008

Antonio Rezza "Io"

Principalmente dovrei parlar di cinema ma per Antonio Rezza rompo gli schemi, allargo gli orizzonti e faccio un’eccezione… mi faccio portavoce dell’annuncio del suo spettacolo “Io” a Roma, venerdì 6 giugno 2008

“Io” di Antonio Rezza e Flavia Mastrella
Centro sociale “VILLAGGIO GLOBALE”
Lungotevere Testaccio
Via Monte dei Cocci, 22
infoline 0681103180

Ingresso 7 euri, che nulla sono per l’immensità che vi attende qualora decidiate di rinunciare all’ennesima stronzata che generalmente negate di guardare in televisione…

Or bene a questo punto ci sono tre possibilità…

La prima è che conosciate Antonio Rezza, siate già informati dello spettacolo e nonostante l’abbiate già visto una decina di volte ci andiate di buona lena…

La seconda è che ce l’abbiate solo vagamente presente, che siate diffidenti perché non è vostra abitudine recarvi a spettacoli dal vivo e per di più c'è una vaga possibilità che apra la vostra mente…

La terza è che non abbiate idea di chi sia…

Questo post è rivolto a quelli della seconda e della terza possibilità, mi rivolgo a voi come nell’introduzione di un libro sulla crescita personale che vi dice “Se vi trovate qui non è per caso…”. Ebbene fatevi un regalo e andate, non ve ne pentirete… anzi avrete anche la possibilità di essermi eternamente grati per avervi dato questo suggerimento…

L'abbinamento di oggi:
Se dunque vi recate da quelle parti, mi raccomando non perdetevi un pezzetto di pizza nella nuova creatura di "Sforno", la migliore pizzeria di Roma... 00100 Pizza a taglio e altri sfizi in Via Giovanni Branca, angolo Piazza S. Maria Liberatrice... Mi ringrazierete anche per questo...

lunedì 2 giugno 2008

Be kind rewind

  • Sabato 1° giugno 2008, Cinema Fiamma, Via Bissolati, 47
  • Sala non proprio profumata di rosa e discretamente affollata



Visto al Fiamma in sala 3 con una puzza allucinante. Cioè a dire il vero era l’odore che senti in una selleria… grasso, cuoio e sudore di cavallo che, per chi come me è ippofila (oltre che cinofila e cinefila), è un odore che ti riempie i polmoni di soddisfazione, però inaccettabile al cinema.
I motivi di interesse di questo film erano almeno un paio… il regista del capolavoro “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” e poi uno dei miei amori… Jack Black. Un tenero cucciolone capace di sguardi che ispirano cose del tipo “mamma.. mi ha seguito fino a casa.. lo posso tenere?”.
Mi aspettavo dunque un film comico, magari pure un po’ greve e eccessivo come si confà all’incontenibile Jack Black invece mi trovo a fare i conti con una poetica delicata e malinconica. Elucubrazioni sfaccettate che ci riportano ad un’idea di cinema ormai perduta e che ci proiettano fiduciosamente nella speranza di poter fare la differenza… Iniziamo da un cast sui generis composto dai due protagonosti (Jack Black e Mos Def), un disicancanto Danny Glover, una stralunata Mia Farrow e una girl che a tratti mostra una certa somiglianza con Mariangela, la figlia di Fantozzi.. per il resto tutti gli altri potrebbero essere vecchi compagni di scuola d Gondry o i veri abitanti del block. Quindi nessun nome altisonante e tutto sommato un atteggiamento corale, attorialmente dimesso in favore del cinema con la C maiuscola come unico e vero protagonista.
L’espediente di fare i remake di film celebri diventa ben presto un gioco che coinvolge un intereo quartiere in un crescendo irresistibile e contagioso. E dunque un grande messaggio sulla necessità di riscoprire la propria creatività come forza ispiratrice e innovatrice. Le scene dei remake sono piccoli capolavori di inventiva tenerissima e fantasiosa ma la vera perla è il film “originale “ sulla vita del jazzista... È la seconda parte del film quella che ci incanta come bimbi al Luna park, divertiti, sorpresi e finalmente disposti a lasciarci trasportare dalle immagini con un’innocenza e un entusiasmo tutti da riscoprire e da coltivare. Una vera arte del sogno finalmente…
Ah... Roberto... a te piacerà da matti...!

L’abbinamento a questo film lo faccio a questi stupendi deodoranti spagnoli per ambienti. Ora voi direte.. ma scusa che c'entrano i deodoranti spagnoli? non era un blog sul cinema connotato da una forte identità romana?
Ma certo! Infatti queste essenze profumate le acquisto da anni nei vari mercatini che si trovano sparsi nella città… abbinamento dedicato, ovviamente, ai gestori del Fiamma… Vi consiglio quello all’eucalipto, balsamico e fresco. Io ormai non potrei più dormire senza…