lunedì 21 marzo 2016

Lo chiamavano Jeeg Robot

  • Sabato 19 marzo 2015, Cinema Odeon di Piazza Jacini, spettacolo delle 20 e 15


Dire che ero scettica è un eufemismo. Diffido decisamente di quei film che piacciono a tutti e Jeeg Robot è tra questi, piace trasversalmente a chi ha vent'anni e a chi ne ha 70... vabbè, sarà una cazzatina, ho pensato e incredibilmente ho deciso di andarci lo stesso.
E sono rimasta folgorata, come tutti. Quando un film è bello va detto ma qui siamo di fronte a qualcosa di più... un caso isolato di stato di grazia in cui soggetto, sceneggiatura, regia e prove attoriali si fondono alla perfezione, regalando allo spettatore le sensazioni più svariate.
Si ride, anche, ma non è certo un film comico. C'è il dramma, c'è il messaggio sociale, la storia d'amore, la musica... Insomma... bello? Geniale? Fichissimo!
Come al solito sono andata all'oscuro di tutto e appena terminata la visione mi vado a cercare il regista, chi è, cosa ha fatto.... Gabriele Mainetti. Bene... già aspetto il prossimo film!
Bellissimi i personaggi... Luca Marinelli, lo Zingaro, una performance eccezionale.. resto basita quando scopro che aveva interpretato i numeri primi. Se anche non ci fosse nient'altro vale la visione del film ma di altro ce n'è tanto e niente va sprecato.
Claudio Santamaria presta generosamente anima e corpo al suo Enzo Ceccotti e si conferma uno dei volti più intensi di questi anni.
Fantatstici anche i personaggi femminili... quello delicato e irresistibile di Alessia, interpretata da Ilenia Pastorelli, da cui prende spunto tutta la storia di Jeeg e quello spietato di Nunzia, napoletana tarantiniana. E infine non dimentichiamo una nota al merito anche a Marcellone!

Abbinamento con la catena di patate fritte olandesi Queen Chips che sta invadendo Roma. Noi dopo il film ci abbiamo affondato le fauci nella versione con salsa tartara, che stavamo morendo di fame.