mercoledì 30 luglio 2008

Transformer




La visione è nata da un misunderstanding... pensavo durasse meno di un'ora e mezzo e quindi mi sono detta "vabbè ogni tanto si può anche affrontare consapevolmente la visione di un film idiota..". Nel giro di qualche minuto una processione di familiari e amici mi hanno cominciato a chiedere spiegazioni: "ma che stai vedendo????", "ma che stai a guarda'???".
Facce attonite e incredule mi hanno tormentato per un po'... io per difendermi ho risposto che il film era prodotto da Spielberg... e Spielberg nemmeno mi piace!
La verità è che non si vive di solo Bergman e che ogni tanto una cazzatina ci vuole.
Certo questa è più "ona" che "ina" ma mi riesce sempre difficile abbandonare a metà un film, quindi ho resistito fino alla fine, pure dopo aver spinto il testo "i" sul telecomando di Sky e aver scoperto con orrore e raccapriccio che i transformer duravano ben 124 minuti.
In questi casi ringrazio il cielo di avere tanti cuscini sul divano, me li sistemo bene e mi metto comoda comoda lasciando che il sonno faccia il suo corso. Il problema è stato che sti transformer fanno un casino da paura e i sette ottavi del film sono stati uno stridio di lamiere e di spari di mitragliatrice... quindi la pennichella è andata a farsi benedire!
Protagonista di questa cacofonica pellicola è Shia LaBeouf e qui aprirei una parentesi.
Parechi anni fa il George Clooney dell'epoca nasceva con il nome di Archibald Alexander Leach. Gli dissero: "sei un gran figo.. ma con questo nome non vai da nessuna parte!" e lo chiamarono Cary Grant.
A Shia LaBeouf (che non è nemmeno un gran figo ma bisogna ammettere che è bravino e simpatico) invece gli hanno fatto tenere questo nome orrendo che per di più finisce con "A", quindi sembra pure da donna. Misteri dei tempi che cambiano!
Comunque con Shia (sia d'estate che d'inverno) c'è Megan Fox che invece ha un nome da star di film porno e nella vita reale è la fidanzata di Brian Austin Green.
Ora voi direte.. e chi cazz'è Brian Austin Green...?
Eh ragazzi... ma queste sono cose che bisognerebbe sapere...
Brian è uno dei protagonisti di Beverly Hills 90210 ed esattamente David, quello che faceva il DJ e che stava con Donna (Tory Spelling figlia di Aaron Spelling, il produttore della serie).
Insomma il ragazzo ora è protagonista di "Terminator: the Sarah Connor chronicles" una serie che mi piacerebbe vedere al più presto vista la mia passione per Terminator (altro che transformer.. ma fatemi il piacere!).
Brian era uno dei più sfigati Beverly Hills.. era impaccato di soldi ma gli toccava la parte di questo ragazzo fidanzato con Donna che voleva arrivare vergine al matrimonio. Nel telefilm tutti si davano alla pazza gioia in un vorticoso mix di inciuci pazzeschi e lui era l'unico che gli toccava l'astinenza. Donna poi era pure bruttina e nel corso della serie si fece una serie infinita di plastiche (tra cui i classici due siluri al posto delle tette inesistenti e parecchie sfinate al naso che era "importante"). Venne fuori da Beverly Hills con qualche pretesa di cinema indipendente (ne resta traccia ne "La casa del sì") e ora è avvistata in un o dei punti più bassi della carriera televisivo/cinematografica ovvero il reality sulla sua vita. Nel frattempo Aaron è morto e le ha lasciato milioni e milioni di dollari. Se avrò altre notizie vi aggiornerò...

Detto questo non ho molto da dire sui transformer tranne che alla fine erano simpatici però il film... proprio una rottura di scatole.

L'abbinamento quindi, ripensando a Beverly Hills 90210, lo farei con un posto parecchio fighettoso dove è carino andarsi a sorseggiare un cocktail... A Trinità dei Monti propro in cima alla scalinata c'è l'Imàgo una terrazza dove ci si può sedere comodamente, bere qualcosa e godere il panorama senza rimpiangere che non siamo a Hollywood!

sabato 26 luglio 2008

Il cavaliere oscuro

  • Venerdì 25 luglio, Cinema Barberini, Piazza Barberini
Visto al Barberini, un tempo storico cinema romano ed ora ridotto a multisala lercioso e con aria condizionata non funzionante. Quello che funziona (anche troppo) è l’impianto Dolby Surround che letteralmente ci ha fracassato i timpani.. I trailer e le pubblicità sono stati insopportabili e quando è iniziato il film ci siamo resi conto che la situazione non migliorava affatto… I roboanti motori della bat-moto e della bat-mobile sovrastavano qualsiasi discorso e spesso non si riuscivano a cogliere le battute. Inoltre la voce di Batman è distorta come quando in televisione fanno quelle interviste agli incappucciati.. Il tutto aggravato un folto gruppo di bori che, eccitati per la libera uscita del venerdì sera, ha aggravato il tutto con urletti, battutine e luci di telefonini. Insomma il Barberini di venerdì sera… BOCCIATO!
Partiamo male in tutti i sensi…
Quanto clamore per questo cavaliere oscuro, quanta pubblicità e quanta noia… ma soprattutto quanta freddezza, una totale mancanza di pathos. Se non fosse per l’interpretazione di Heat Ledger nessuno se ne ricorderebbe. E invece Ledger c’è, ruba la scena a Batman , è l’unico a mostrare un po’ di ironia, un vero “vilain” da manuale e questa resterà indiscutibilmente la sua prova migliore con buona pace di tutti i gay romanticoni che non potranno mai dimenticare Brokeback mountains. Dunque un film su Batman che ha come protagonista il suo nemico… e meno male direi! Perché Christian Bale ci restituisce un Batman monocorde, di cui vediamo solo la fredda corazza di superficie. Ora a me di batman non è che me ne freghi poi molto… anzi ho sempre guardato con sospetto la sua idolatrazione da parte di chi aveva superato i 12 anni di età o di chi fa l’integralista del fumetto (cheppalleeeee!). Sono andata a vedere questo film per via del regista Christopher Nolan che invece mi è sempre piaciucchiato abbastanza e nel corso di pochi anni ha sfornato chicche come The Prestige e Memento, senza dimenticare Batman begins che non è stato niente male… Insomma qui evidentemente, ormai consacrato a regista blockbuster, gli hanno dato dei mezzi pazzeschi e lui come l’ultimo dei cafoni arricchiti, coi soldi dell’eredità dello zio d’america, ha strafatto, prima di tutto con un cast in cui pure le parti da 3 minuti sono affidate ad attori del calibro di Morgan Freeman e Michael Caine… poi approvando una sceneggiatura che fa acqua da parecchie parti.
Infatti il dramma è che dopo circa un’ora di film ancora non si arriva al punto e la cosa diventa un cincinino snervante. Il tempo passa tra un inseguimento (in confesso di aver chiuso gli occhi e di essermi fatta una dormitina di qualche minuto) e una miriade di situazioni che oltre ad essere incasinatissime sono penalizzate da un montaggio piuttosto infelice. C’è il dimagritissimo Gary Oldman versione baffuta che sembra l’impiegato del catasto.. una cosa smunta e triste assolutamente non pregnante dal punto di vista scenico... poi c’è Maggy Gyllenhal che nonostante le ore di trucco a cui l'avranno sottoposta ha sempre quell’aria un po’ sciatta e i capelli in disordine, infine Aaron Eckart che ha la solita faccia da scemo.
Trama farraginosa e contorta, piena di buchi di sceneggiatura che dovremmo far finta di non vedere perché sarebbe meglio godersi lo spettacolo o forse perché di questo film si è iniziato a parlare bene (eccessivamente) ancor prima della sua iscita. Io non dico che sia brutto ma secondo me rasenta pelo pelo la sufficienza.
Mi resta una curiosità…. Sull’elenco del cast presente si IMDB trovo Cillian Murphy nella parte di Scarecrow… deve essere apparso mentre dormivo perché altrimenti proprio non lo ricordo in nessuna scena… Mistero…
Insomma Cinefilante.. alla fine che ci vuoi dire???
Ragazzi fate un po' come vi pare, andate ma non vi aspettate l'estasi, siamo dalle parti della convenzione, senza nessuna novità come presumibilmente è lecito aspettarsi da un film che è arrivato ad un numero di sequel che ora non ho nemmeno voglia di contare...
E poi... BASTA CO' STI FUMETTI!

Abbinamento gotico per questo film (che poi non è nemmeno dark visto che manca completamente l'atmosfera oscura di Gotham City...) Dunque per riportare un po' di oscurità vi suggerisco la visita presso la Cripta dei Cappuccini, piuttosto vicino al cinema Barberini.. citata anche dal Marchese de Sade... esattamente presso la Chiesa dell'Immacolata in via Via Veneto, 27 . Quando ero piccola ne ero affascinata e allo stesso tempo impaurita... Se non la conoscete una visita val bene farla... In epoca Internet hanno anche il loro sito ma di persona è tutta un'altra cosa...

domenica 20 luglio 2008

L'albero della vita

  • A casa, da sola


Mi piace molto condividere il piacere del cinema con gli altri ma ci sono delle volte in cui sento che la visione deve avvenire in solitudine, come nel caso del'albero della vita...Zitta zitta me ne vado da Blockbuster, ne hanno una sola copia.. segno che gli introiti del noleggio sono stati un flop.
Me ne torno a casa tutta contenta pronta ad assaporare la visione di un'opera che al cinema mi era sfuggita e che non avevo ancora avuto occasione di noleggiare.
La casa è in penombra, fuori il sole è alto ma le persiane sono tirate giù, che la luce filtra solamente, il ventilatore a pale muove l'aria dal soffitto. Tutto è perfetto. C'è una sottile emozione quando finalmente ti trovi di fronte ad un film che volevi vedere da tempo.. ci sono delle aspettative nonostante sia stato stroncato e tutti ne abbiano parlato malissimo, nonostante la fama di Aronofsky, conquistata con "Pi greco il teorema del delirio", un incubo in bianco e nero tra cabala e ossessioni economiche.
Il protagonista è Hugh Jackman ovvero Wolverine, per chi ha familiarità con gli X-men, un attore che a me ricorda un po' Clint Eastwood.. faccia da duro, spigoloso, meditativo ma pronto al confronto anche fisico... Nell'albero della vita impersona un'anima che si incarna in diverse vite, caratterizzate dall'amore per la sua anima gemella, la Rachel Weisz della Mummia, e dalla necessità di vivere felicemente con lei. L'anima è perfetta e immortale, al di fuori della nostra dimensione, limitata e gestita dal fattore tempo tutto è sovrapposto, continuo, continuum... Simboli, reminiscenze, realizzazioni, lezioni si susseguono e si trasmettono dall'anima all'essere umano in uno scambio fruttuoso di informazioni e sensazioni.
Alcune immagini molto belle e suggestive... A volte molta tristezza... Un film da guardare senza chiedersi nulla ma da assaporare per cercare di cogliere anche un solo attimo di eternità che al momento non riusciamo nemmeno ad immaginare.
Da vedere oppure da evitare completamente a seconda di quanta voglia si abbia di guardare profondamente nelle pieghe del destino, della vita e della morte ma soprattutto di ciò che viene dopo.

Abbinamento di particolare eccezione al sito del mio caro amico Andrash con cui ci conosciamo da una marea di vite... Have a look... Oceanmind...

Le morti di Ian Stone

  • Sabato 19 luglio 2008, Cinema Giulio Cesare, Viale Giulio Cesare, 259

L’estate chiama l’horror e noi cinefilanti accorriamo...
Il cinema Giulio Cesare è in caduta libera, già da fuori ti assale un senso di squallore madornale ma è l’entrata in sala che ti fa cadere le braccia mentre ti devi fare largo tra cartacce, bottigliette di plastica e avanzi di cibo. I posti non sono numerati e questo è un bene perché le poltrone sono talmente fatiscenti che almeno si ha la possibilità di provare a selezionarne una dove non ci sia la macchia sospetta… Per trovare tre sedili in fila che fossero almeno esteriormente puliti abbiamo dovuto faticare un bel po’. Capisco la crisi del cinema ma cazzarola cambiatele quelle poltrone, fanno schifo veramente! Mi ripropongo di non metterci più piedi in codesto cinemaccio ma sarà una bella lotta perché chissà per quale motivo è sempre uno dei più gettonati soprattutto da coloro che abitano in zona.

Riponevo enormi aspettative in questo film, speravo che si svolgesse in territori sottili, tra una dimensione e l’altra e invece nel giro di pochi fotogrammi il tutto ha virato verso lo splatter più convenzionale come fosse una consueta maratona estiva di Nightmare su Italia1. Peccato… un’occasione più che sprecata perché l’argomento si prestava a ben altre elucubrazioni. La curiosità su quale sia il nodo della vicenda viene soddisfatta didascalicamente, raccontata al telegiornale... non lascia scampo all’interpretazione, non consente una lettura su più livelli (che avrebbe dato ben altro spessore), poco ci mancava che mettessero delle scritte delle frecce.
Giovane belloccio muore a raffica e ogni volta si risveglia in una nuova vita come se nulla fosse, solo che comincia a ricordare il percorso e il fatto che è perseguitato da esseri mostruosi che lo vogliono morto. Si tratta di creature interdimensionali (i mietitori) che si nutrono delle nostre paure per i quali noi esseri umani siamo molto meglio di una barretta energetica cereali&cioccolato. Lo svolgimento delle morti di Ian e il suo cammino di consapevolezza, in cui si riappropria della sua natura demoniaca, per poi abbandonarla nuovamente è quasi divertente… la versione Ian demone infatti è uguale all’effige presente su tutte le copertine degli Iron Maiden.
Da un momento all’altro ti aspetti che possa intonare “The number of the beast”.
Ma voglio arrivare così, senza preavviso, allo scoop di questa pellicola… Noto infatti che il regista ha un nome italiano… Mi chiedo ma chi è? Non l’ho mai sentito…. Mi faccio un giretto sul web ed è lì che trovo il vero horror… (questo è metacinema se permettete!) Scopro che l’italiano in questione ha girato un solo altro film… “Sotto il vestito niente 2”.
Mettiamoci comodi… Il mio ricordo di “Sotto il vestito niente” risale agli anni ’80… ci andammo con i biglietti omaggio che regalavano nei fustini di detersivo per la lavatrice e fummo grati per non aver esborsato i 4 sacchi che allora costava un biglietto. Il film era una cagata bestiale e scopro con raccapriccio che decisero di farne un “sequel” con la regia di Dario Piana. Ci ha messo vent’anni a riprendersi da sotto il vestito niente due e per proprorre al pubblico Ian Stone. Praticamente un emulo di Terence Malick o forse folgorato sulla via di damasco come Gabriel Axel (che però ha ato vita ad uno dei grandi capolavori della storia del cinema “Il pranzo di Babette”).
Mi aspetto dunque che tra vent’anni Piana faccia un altro film.. Nel tal caso ci rivedremo su queste pagine per parlarne…
In definitiva un film che non arriva alla sufficienza per pura cattiva volontà.. poteva essere un capolavoro invece è da evitare…

L’abbinamento di questo film lo faccio veramente di gusto perché dopo siamo andati al LAPSTUTINNA in Via Giordano Bruno 25-27 tel. 347 7844622 un posto che non vi sorprenderà per l’arredamento o preparazioni esotiche ma che vi soddisferà per la concretezza delle proposte e l’eccezionale qualità delle birre. Ma sopra ogni cosa per le patatine fritte VERE, non quella monnezza surgelata che ormai servono ovunque… Ahhh che buone! Imperdibili! Infine cortesia, disponibilità e tanta simpatia. Avventori eterogenei con una percentuale alta di pischellame in libera uscita ma per le birre e le patatine di Teresa ci possiamo anche stare!

giovedì 17 luglio 2008

Il libro nero

  • Casa, Sky

I fan del cinefilante reclamano recensioni... solo che al cinema c'è poco da vedere e poi ogni sera ce n'è una... un contrattempo di lavoro, le chiacchiere che si protraggono in piscina, la pigrizia, un improvviso invito a cena. Eh la vita è strana alle volte! Fatto sta che in questo periodo mi capita spesso di trovare qualche titolo interessante che mi era sfuggito al cinema, che si guadagna in una serata l'abbonamento che pago a Sky mensilmente.
Il libro nero è uno di questi.. un bel filmone sulla fine della seconda guerra mondiale, ebrei, tedeschi, resistenza, buoni, cattivi ma soprattutto un film sull'inganno. Dirige Paul Verhoeven... come forse avrete notato io non metto mai i dettagli sui film.. il regista, l'anno, lo sceneggiatore... per tutto questo c'è www.imdb.com e io non provo nessun godimento a riportare dati che qualcun altro ha già raccolto diligentemente... però Paul Verhoeven... stiamo parlando di quel regista che avrebbe dovuto scontare una quindicina di anni di galera per aver girato quella puttanata di Basic Instinct e conteporaneamente ricevere l'oscar per "Total recall" (atto di forza) tratto da uno dei miei miti letterari Philip K. Dick.
Nel libro nero fa un buon lavoro e tutto con attori praticamente sconosciuti a noi italiani che conosciamo solo Tom Cruise e Julia Roberts. Un paio sono pure bellocci, limitatamente a come possono essere bellocci un tedesco o un olandese. La protagonista femminile è un ritratto vigoroso di una donna che non si piega di fronte a nulla, pura forza di volontà, una personalità complessa, forte, al contempo fragile che è il cardine intorno a cui ruota tutta la vicenda.
Al momento si tratta del film a più alto budget mai girato in Olanda... Non che questo voglia dire qualcosa ma comunque ci sono una bella tensione, che si respira fino alla fine, e alcune scene un po' "forti" che rendono il divieto ai minori di 14 anni abbastanza condivisibile, a voler essere bacchettoni. Un film sicuramente consigliabile per una serata di svago intelligente e contemporaneamente di sano intrattenimento. A beccarne più spesso di film del genere!

Cero qui si fa dura per l'abbinamento... ora come ne esco fuori? Come trovo qualcosa di attinente? Dunque.. ci sono i tedeschi... mettiamoci la birra ma che sia quella buona! Quindi Bir and Fud, in Via benedetta, 23 a Trastevere (praticamente l'unico posto dove valga la pena andare se siete in quella zona) tel. 06.5894016. Pregevoli birre alla spina in quantità (ma soprattutto qualità) e food di alto livello. Visto che hanno anche un sito metto anche un linketto che non fa mai male... Comunque Bir&Fud... satisfaction guranteed! Non fa rima ma è vero!

lunedì 14 luglio 2008

La notte dei girasoli

  • Sabato 12 luglio 2008, Cinema Metropolitan in Via del Corso, 7
  • In programmazione solo qui in tutta Roma...

Non è che ci fosse molto da vedere in giro in questo sabato estivo e quindi senza discussioni per la scelta siamo andati a vedere questa notte dei girasoli, senza troppe aspettative.
E il riscontro una volta tanto non è stato dei peggiori. Certo, come dico io, non c'è da strapparsi i capelli o da gridare al miracolo ma la pellicola spagnola si dipana rigorosa in una galleria di personaggi che il più pulito cià la rogna. Una rogna asettica e invisibile, che a occhio nudo non la vedi ma che ti corrode fino a divorarti completamente. Le vite di alcune personi si incrociano per motivi del tutto casuali, la tragedia incombe e puntualmente si abbatte senza pietà...
Violenza, menzogna, omicidio, occultamento, omertà, eccetera eccetera sono sotto una lente di ingrandimento impietosa eppure discreta. Il tutto avviene in una remota regione ispanica dove non prende nemmeno il cellulare cosa che qui da noi non avviene nemmeno più a casa mia in abruzzo, che prima dovevi uscire fuori pure in pieno inverno nella tormenta se volevi parlare col portatile.. (cosa del tutto inutile tra l'altro visto che c'è anche il telefono fisso). Insomma bei personaggetti in questa notte dei girasoli che non è un capolavoro ma che come al solito ti lascia quell'impresione (probabilmente veritiera) che in Italia un film del genere non riuscirebbero mai a farlo.
Un film che ti lascia un po' l'amaro in bocca per l'eviscerazione della vigliaccheria umana e per come il non assumersi le proprie responsabilità non fa che portare ad altri guai. Qui nessuno si salva, nemmeno l'anziano poliziotto (un incrocio tra un Robert Duvall e un Paolo Stoppa) che guardando al di là del proprio naso scopre l'intricata genealogia dei misfatti. Potrebbe con coup de théâtre tentare di riportare un equilibrio tra bene e male ma non è diverso dagli altri e sceglie di non scavare troppo nel proprio orticello. E forse tra tutti i misfatti di questo film lui commette il peggiore, perché in nome di un'improbabile facciata condanna l'unica persona a cui tiene veramente a vivere inconsapevolemnte accanto ad un essere spregevole.
Ne usciranno comunque tutti umiliati e offesi, vinti e sconfitti.. da loro stessi.
Tutto sommato come spetattori cresciuti a pane e lieto fine siamo sempre sollevati da un finale sconsolante che in questo caso si spera incoraggi uno sguardo, anche superficiale, dentro di sé.. chissà che non si senta un leggero prurito e che non si decida di cambiare qualcosa...
Quindi su... si può andare a vedere senza aspettarsi Bruce Willies o Rambo e si può anche uscire soddisfatti....

Nel dopo cinema è stata un ardua impresa trovare un posto dove sedersi e andare a bere qualcosa... camminato per chilometri e trovato solo monnezza nei dintorni di via del corso, compreso un pub che non aveva NULLA da mangiare e che quando abbiamo sbarrato gli occhi come per dire "ma cazzo.. nemmeno dlle noccioline?" il cameriere ci ha detto: "ehhh se volete mangiare dovete andare a via cavour...". Forse sarò io che non sono mondana.. ma che via cavour sia diventata il centro della movida romana non mi risulta.
Vabbè.. invece se vi recate in Via Portuense, 82 (tel. 06 5831 0737 cell. 347 008 6658), praticamente a porta portese, troverete aperto fino a tardi il 4:20 (quattro e venti) un pub/brasserie che ha pure una bella terrazza all'aperto dove si sta piuttosto bene, si riesce a mangiare benino e hanno una bella selezione di birre. Peccato solo che le patate fritte siano quelle surgelate... ma chissà.. forse vi sarà rendenzione!

venerdì 11 luglio 2008

Redacted

  • Sempre a casuccia su Sky

Ieri sera con grande fatica e malavoglia ho affrontato la visione di Redacted.
Devo ringraziare la mia buna stella che sempre mi protegge per averlo scampato al cinema. Redacted è irritante, il flm è pseudorecitato urlando e capirete che visto dopo una giornata in cui nel giro di 12 ore mi sono fatta circa 700 chilometri alla guida non è il massimo.
Ma nonostante tutto quando ho cominciato a rendermi conto della pesantezza di questo film ho inforcato un taccuino e una matita mezza spuntata e mi sono segnata delle cose salienti per non dimenticare nulla. Redacted era l’attesissimo punto di vista di Brian De Palma sull’esercito americano in Iraq. Fin qui niente di nuovo… il film sulla guerra è una bestia nera che a un certo punto della vita un regista deve affrontare per dare spessore e profondità alla sua opera… Cimino, Kubrick, Malick, Spielberg e molti altri hanno preceduto De Palma…
Devo premettere che, esattamente come i western, i film di guerra hanno su di me un effetto lassativo molto potente…. Quindi sarò assolutamente sbilanciata verso un giudizio negativissimo.
Girato in digitale in Giordania Redacted simula di essere, invece di essere un filmino amatoriale di un militare stupido con la telecamerina in mano invece di un’opera di Brian De Palma.
La telecamerina è un’aggeggio infernale che in quest’epoca caotica e distorta ha permesso a milioni di imbecilli di credere di essere registi, esattamente come Internet ha messo in testa ad altrettanti imbecilli di essere scrittori…
Il tizio comunque interroga i compagni e chiede loro: “Lo sapete chi sarà la prima vittima di questa guerra?”… tutti ridono per sdrammatizzare, cominciano a grattarsi gli attributi e a pensare “mortacci tua ma so’ domande da farsi?”… nel didascalismo più conclamato è il soldato stesso a rispondere “La verità sarà la prima vittima…”.
Ed ecco la rivelazione! Qualcosa che non abbiamo mai saputo ci sconvolge… che cosa terribile! Nessuno ne aveva idea…
Il film procede con un malato di mente che gioca con lo zippo… apri, chiudi, apri, chudi, apri, chiudi. Io li ricovererei tutti quelli che hanno sta mania dello zippo.
Poi c’è un soldato di colore che zompa per aria e viene accuratamente smembrato, questo provoca un po’ di shock ai suoi compagni che credevano di essere lì per l’inaugurazione di un nuovo Club Med… Si continua con l’inutile uccisone di una donna incinta il cui fratello non aveva idea di cosa fosse un posto di blocco… Dialoghi a base di cazzo e di culo (si sa che la maggior parte dei militari sono omosessuali repressi), dove escono fuori cose del tipo “uccidere un beduino è come sventrare un pesce”… ma la cosa più divertente è che il soldato che virtualmente gira il film racconta la celebre canzone di Roberto Vecchioni “Samarcanda”… sarà profetico e farà una finaccia.
Gli altri invece decidono così, allo stesso modo in cui io posso decidere di farmi un tè o di scenderea portare fuori il cane, di stuprare e uccidere una ragazza di 15 anni ma si lasciano prendere la mano e sterminano anche il resto della famiglia e danno fuoco a tutto. Sensi di colpa: chi sì e chi no… chi dice “Amo fatto bene se lo meritano sti stronzi che cianno buttato giù le torri!” chi dice “sniff sniff avrei potuto intervenire ma non l’ho fatto… .come mi sento male…”.
Bè dai che esagerazione… si sente male.. sicuramente sta molto meglio della ragazza e della sua famiglia…
Conclusione su una serie di immagini di morti iracheni, bambini, donne ecc. ecc.
Il tutto supportato da nenie orientalie brani di musica classica per sottolineare in modo chic il contrastro tra le somme vette dell’animo umano che creano suoni sublimi e le profondità infernali dei rozzi omaccioni americani. Che dire? Tutto già visto? Irritante perché urlato dall’inizio alla fine? Che hanno detto cazzo almeno un paio di migliaio di volte? Boh non lo so… ma secondo me questa tipologia di film non rivela più nulla, si è avvoltolata su se stessa e dalla denuncia è passata alla consacrazione del sistema, se un Brian De Palma se la cava così.
Statene lontani, non è cinema, non è denuncia, non è nulla… è solo compiacimento.

Mi riesce molto difficile trovare un abbinamento romano con questa merdata di film… e quindi mi limiterò a segnale questo negozio dove si possono trovare articoli militari e contemporaneamente oggetti che normalmente si troverebbero di un sexy-shop (le manette per esempio): ARTICOLI MILITARI Via Angelo Brunetti, 4 Tel/Fax 063214565 00186 Roma. Anche se non siete interessati a questo tipo di articoli a scopo di puro divertimento vi consiglio di dare un’occhiata a questa sezione con gli orsetti in divisa…. Una delle cose più gay che abbia mai visto!

mercoledì 9 luglio 2008

Eragon

Visto in ora tarda su SKY, con un principio di bavetta sui cuscini del divano...

Io sono un po' distratta e pensavo che in questo film ci fosse Viggo Mortensen, quindi per una buona metà della visione ho pensato che il protagonista fosse Viggo da giovane.
E mi dicevo... certo che questo è "paro paro" Jamie Oliver, il cuoco inglese che chiunque abbia familiarità col Gambero Rosso Channel non può non conoscere...
Questo a sinistra è Jamie e quello sopra è Eragon. Che poi ho capito perché pensavo che fosse Viggo Mortensen... per via del SIgnore degli anelli dove Viggo si chiamava Aragorn o qualcosa del genere. Bè non vi indignate a me non piace il signore degli anelli, di fronte a quello stuolo di smielate dichiarazioni di amicizia fraterna tra un hobbit e l'altro preferisco dare un'occhiata a cosa cucina Jamie Oliver.
Insomma negli ultimi anni per colpa di sto signore degli anelli hanno sfornato una quintalata di film fantasy che alla fine sono tutti uguali. Qui abbiamo belle immagini aeree di bei paesaggi, una draghessa con la voce sensuale e un cavaliere improvvisato che inizialmente se la fa un po' sotto e poi invece diventa un prode... combattimenti tra energumeni orrendi, uomini coi capelli lunghissimi, uno spettro o un demone /quel che è) e poi... ehm.... poi.... ecco in effetti poi che c'è? Manca la storia d'amore, manca la tragedia, manca la suspance, manca l'aura epica... insomma dividilo in 2 puntate e va bene per il pomeriggio estivo di Italia 1.
Comunque, come dicevo, ieri ho avuto dei momenti dei defaillance in cui mi sono abbioccata, complice l'estemporaneo pomeriggio al mare quindi è possibile che nei minuti perduti a favore di un sonno ristoratore sia successo di tutto... la storia d'amore, la tragedia e pure che sia arrivato Viggo e che magari sto film sia una cosa stupenda solo che io non lo posso sapere. Del resto provate a guardare "I soliti sospetti" e ad addormentarvi proprio mentre si capisce che Kevin Spacey ha sparato solo una marea di cazzate... e dei soliti sospetti non rimarrà un gran ché. Tutto sommato però io continuo a credere che sto Eragon sia un po' buttato lì a sfruttare una moda del momento e non capisco nemmeno perché me lo sono voluto vedere... non mi piace il signore degli anelli e nemmeno Viggo Mortensen. Questa visione resta un mistero....

L'abbinamento di oggi lo faccio con Profondo Rosso, in Via dei Gracchi, 260 tel 06.3211395, il negozio fondato da Dario Argento e Luigi Cozzi. In questo negozio troverete una bella collezione di libri e film da fare impallidire Eragon (e sicuramente anche Jamie Oliver...), fantasy, horror, fantascienza, splatter.... inoltre qualsiasi titolo abbiate in mente ve lo trovano! Pensate che il cinefilante tramite questo negozio è riuscito a recuperare un libro che cercava da oltre vent'anni....

domenica 6 luglio 2008

Caramel

  • Sempre comodamente a casa sbracata sul divano


A volte mi piacerebbe l'effetto sorpresa, creare chissà quale preambolo... poi mi dico... masticazzi... questo film è brutto e basta, una sfiga e una noia mortale lo percorrono dal primo all'ultimo fotogramma. Gli spostamenti lenti della telecamera, a riempire il vuoto di una sceneggiatura inesistente, sono irritanti e nonostante i miseri tentativi di diluire una storia che non c'è, il film (grazie al cielo almeno questo!) non dura che 80 minuti.
Eppure ne avevo sentito cose del tipo: "deliziosooooooo", "un amore... guarda...", "carino.. veraemnte carino...". Ma carino de che? Caramel è terribile. Mio fratello che si è prestato anche lui alla sconcertante visione l'ha definito "una condanna a morte" e io non mi discosto troppo da questo pregevole e sintetico abbozzo critico. La storia di alcune donne libanesi che lavorano in un salone di bellezza.... tutte sfigate, tutte tristi, tutte rinunciatarie. Dio che tristezza!
Insomma il film fa schifo e mi piacerebbe essere per un attimo nella testa di chi l'ha adorato per capire cosa gli passava per il cervello. Per quanto mi riguarda fa il paio con un'altra mostruosità della stagione il pallosissimo "cous cous". Questi sono quei film dovi trovi un tipo di pubblico paradigmatico. Potrei recarmi al cinema bendata e descrivere l'ultracinquantenne con la birkentsock e la gonna con le balze, la signora sui 65 con alcuni bei gioielli etnici, fiera dei fili grigi nei capelli, la coppia gay con pantalone pinocchietto/bermuda e calzatura alquanto strana, la coppia male assortita: lei con velleità intelletual mediorientali e lui che non gliene frega un cazzo ma l'accompagna nella speranza che lei si decida a concedersi (lui è bruttino).
A seguire il gruppo di amiche che si sentono fighe perché vanno a vedere un film di donne per le donne e così via. Un film da "Quattro fontane" nell'omonima via per intenderci...
Io Caramel l'avevo scampato... sapete com'è... ogni tanto l'intuito mi funziona in maniera egregia ma da "Blockba" non c'era nulla e visto che l'altro film si preannuncia pesante senza speranza o redenzione.. si pensava che questa cazzatina libanese potesse risollevare le sorti di un week-end casalingo. Che errore! E già sento: "a me era piaciuto tanto...".
Ma come? Dove? Perché?
Non sarà il caso che prima o poi qualcuno si interroghi e comprenda il perché di certe affermazioni? Un po' di consapevolezza non guasterebbe....

A cosa posso abbinare Caramel? questa schifezza di film? Bè io direi che ci si può abbinare un ristorante libanese... ora Roma purtroppo non è che pulluli di questa cucina tra le più raffinate al mondo e io mi continuo a chiedere il perché di questa assurda mancanza. Scopro però che esiste il RISTORANTE BEIRUT in Piazza dei condottieri, 6 cap 00176 Tel. 06.2751132
E se qualcuno volesse essere così gentile da andare a verificare se sia buono oppure no mi farebbe un gran favore....

venerdì 4 luglio 2008

Mimzy - Il segreto dell'universo

  • Visto a casa comodamente sul divano sotto un bel ventilatore a pale...


Non avendo voglia di andare al cinema ho deciso di usufruire del blockbuster sotto casa che mi ha convinto ad acquistare un carnet che per 15 euro ti permette di prendere 5 film di prima visione e tutta una serie di sconti su gelati, pizze surgelate, acquisto DVD eccetera eccetera.
Ci siamo detti.. bè vabbè perché no? e oltre al film ci siamo presi una confezione di gelato hagen dazs da mezzo chilo.
Piccola discussione sul gusto da scegliere... cioccolato belga? nooo fa troppo caldo! Fragola? ma dai, prendiamo sempre quello...
Biscotti brownies? no per carità... troppo sdolcinato. Alla fine si opta per una semplice vaniglia che è un bel passparout se la abbini ad una bella macedonia, oppure con del cioccolato fondente fuso che crea quel bel contrasto caldo/freddo.
Insomma sto carnet alla fine conviene e poi dopo la scongiurata chiusura del blockbuster sotto casa mi sono detta: che diamine! un po' di incoraggiamento!
Ebbene infatti forse non tutti sanno che a Roma è prevista proprio in questi giorni la chiusura di ben 11 sedi del rinomato videonoleggiatore americano. Perché chiedo? I dipendenti sono reticenti ma alla fine uno con la mascherina nera e la voce distorta fa delle rivelazioni: "E' inconcepibile! Fosse una questione di fatturato.... capirei! Invece il fatturato è buono! Poi c'è la questione degli affitti... ai proprietari delle mura conviene affittare a qualche banca..."
- E tutti voi che farete?
- eh.. in mobilità!
- Ma non è possibile! Bisogna fare qualcosa!
Il tipo mi guarda con un espressione eloquente: "ma che cazzo voi fa'?"
Comunque fatto sta che, grazie ai potenti mezzi del cinefilante, nonché alla sua capacità di controllare eventi universali con la sola forza della mente.... il blockbuster in questione è l'unico degli 11 che non chiude! Quindi mi comincio a godere il mio carnet cominciando da questo film...
A prima vista sembrerebbe un film per famiglie, di quelli che fanno su canale 5 la mattina d'estate e tutto sommato lo è.
Però però.... non è proprio così... grandi temi si celano dietro ai soliti due bambini coinvolti in avventure più grandi di loro.
I due ciccetti infatti entrano in contatto con pregevoli manufatti alieni e subiscono trasformazioni (o meglio evoluzioni) meravigliose e ovviamente salvano il "futuro". Mica cazzi.
Tra una riga e l'altra dei dialoghi un po' didattici tipo: "mamma ma tu credi agli extraterrestri?", "tesorio mio.. è probabile..." ci sorge il dubbio che gli alieni stiano per presentarsi a noi quanto prima... del resto sono svariate decadi che ci stanno presentando questa ipotesi in tutte le salse. E possiamo dire che nella storia della letteratura (e di quella della cinematografia che è più recente) è veramente un tema NUOVO... Insomma non più rielaborazioni della tragedia greca (che fa sempre chic) niente più ispirazioni shakeaspeariane (che si va sul sicuro) ma alieni a destra e a manca... su cui prima o poi mi pregerò di scrivere una monografia cinematografica....
Ma torniamo al film che mescola abilmente viaggio nel tempo, ecologia, famiglia, misticismo e tanta fantasia comprese citazioni da Alice nel paese delle meraviglie.
La mamma dei bimbi è Joley Richardson, una delle figlie di Vanessa Redgrave, celebre per essere una delle interpreti di Nip/tuck, uno dei serial più "trasgressivi" in onda in questi anni. So solo che mia madre ogni tanto coglie qualche scambio di battute e si mette a urlare: "mio dio.... ma non è possibile che parlino di certe cose...." e si defila un tantino scandalizzata.
In questo ruolo la Richardson è una semplice madre di famiglia sposata con Timothy Hutton... un attore che è un mistero perché dopo un inizio di carriera brillante (Gente Comune di Redford), parecchi film cult (Taps, Squilli di rivolta) e il matrimonio con Debra Winger, si è progressivamente imbolsito e artisticamente parlando si è avvitato su sé stesso non azzeccando più un film di successo, costretto a ruoli minori e a produzioni al limite del B-movie.
Non voglio dire che sia il caso di Mimzy che ha anche discreti effetti speciali però decisamente non si tratta di Matrix....
Vabbè io dico che se volete fare un tuffo nella fantasia questo film non è male e decisamente mantiene anche una certa tensione, quindi se siete disposti ad immergervi in un'atmosfera un tendente al new-age.. andate pure con Mimzy, non vi deluderà!

L'abbinamento di oggi è (con questo caldo) con una nuova gelateria piuttosto buonina in zona montesacro/piazza sempione e precisamente in piazza menenio agrippa, 8. I gelati sono tutti a base di ingredienti naturali. Lo zabaione è imperdibile. Andate e godetene tutti...