mercoledì 14 ottobre 2009

Inglorius basterds

  • Martedì 13 ottobre ore 19.00 Cinema Empire di Viale Regina Margherita. Una decina di persone in sala.
“Ci stanno un americano, un inglese, un tedesco, un francese e un’italiano…”. È l’incipit di tutta una serie di barzellette… ma anche la trama del film di Tarantino.
Calma piatta per l’atteso re del pulp che invece di portare il fumetto al cinema, porta il cinema al fumetto mettendo in scena personaggi perfetti per essere trasferiti sulle tavole di un albo quindicinnale. I “basterdi” come li chiamerebbe anche Lino Banfi sembrano uscire da Freaks di Todd Browning… con improbabili tratti lombrosiani.
Di loro non è dato sapere nulla, né il perché né il per come e lo spettatore deve abbozzare perché si tratta di robba “made in tarantino”.
A Tarantino tutto è permesso…. E io dico… stocazzo!
Ci troviamo di fronte a un pilot che potrebbe avere tutta una serie di epigoni dove lasciar spaziare la fantasia di un autore che si svincola dalla realtà (purtroppo tragica) a cui regala un finale alternativo che senza stravolgere il destino del pianeta si prende la briga di far morire un Hitler butterato nell’incendio di un cinema piuttosto che nel famigerato bunker…. Si chiamano ucronie, quelle storie dove la Storia prende una piega diversa da quella che conosciamo e una delle più celebri è La svastica sul sole di Philip K. Dick in cui la seconda guerra mondiale ha avuto un epilogo vittorioso per Ro-ber-to…. Ma l’ucronia Tarantiniana non fa palpitare il cuore, si dipana totalmente priva della seppur minima tensione, con una messa in scena e dialoghi ai limiti del ridicolo e personaggi tra il freak e il cartoon. Empatia zero. Tutti a dire che Tarantino riscrive la storia al cinema, nel cinema…sai che novità… c’è una letteratura talmente vasta a riguardo… a iniziare da Fatherland. E poi diciamolo un film basato sull’ucronia va definito per quello che è ovvero fantascienza mentre gli ingloriosi bastardi vengono spacciati per un film di guerra.
Evito di ingorgarmi in questa diatriba sul genere… Tarantino può girare il film che vuole ma almeno dovrebbe evitare che sia noioso. Quello sì.
Il film si dilunga a dismisura e non per la quantità di materiale accumulato in fase di realizzazione ma per una dilatazione innaturale di molte scene annacquate e ripetitive. Assolutamente ininfluente e forse addirittura un cincinno forzata la suddivisione in capitoli…Stanche e telefonate le citazioni messe lì per eccitare sessualmente gruppi di segaioli incalliti che riescono a godere anche solo al suono del cognome “Fenech”….accontentati, poi, i feticisti di Enzo G. Castellari che si vorrebbero abbandonare a orge in sala ci si chiede cosa resti degli inglorius basterds….
Un Brad Pitt che sembra un cartoon, sopracciglia che sembrano un accento acuto e uno grave, mascella talmente quadrata da sembrare uno de “Gli incredibili”, tutti a dire che rifa Marlon Brando ne il Padrino. Bah….
C’è anche un pazzo con la mazza da baseball che ricorda Lou Ferrigno…
E poi sì… c’è l’attore tedesco tanto bravo che recita in non so quante lingue diverse… ma sono tutti personaggi abbandonati a sé stessi senza la minima introspezione… costretti a dialoghi del tipo “non mi toccare mangiacrauti!”…
Il dialogo da fumetto, quello che bisogna subire perché il fumetto è così. Bah… sarà per questo che non leggo fumetti da quando avevo 12 anni o giù di lì?
Qua e là tocchi di splatter che, ormai completamente sdoganato da “genere”, fa chic e non impegna… Violenza gratuita… Donne bionde e fredde che però non sarebbero piaciute a Hitchcock nemmeno più di tanto… E a proposito di Hithcock che aveva il vizio di apparire in ogni suo film… Tarantino invece se non ci mette la scena delle pistole triangolate per altro scippata a John Woo (oh pardon si dice citazione…) non è felice…. E per non ripetersi…. questa volta le pistole mirano ai testicoli invece che alla tempia….
Il buon Quentin mi sembra intrappolato in una parabola di verdoniana memoria… avendo esaurito brani di dialogo carpiti qua e là agli amichi del baretto sotto casa, che per altro hanno fatto la sua fortuna, tenta di replicare i celebratissimi dialoghi surreali ma stile e ironia sono completely missing.
Infine mettiamoci un paio di legnate ben assestate da dare a doppiatori/direzione del doppiaggi, responsabili per l’affossamento ulteriore di questo inglorius baraccone… terribile la dizione dell’italiano con l’accento tedesco alla sturmtruppen!
Insomma io a sto film senza infamia, senza lode ma soprattutto inglorius gli darei una piena insufficienza… di quelle che ti ci vuole un intero quadrimestre di bucio di culo se non vuoi la bocciatura a giugno… però francamente… provengo da un periodo un po’ faticoso col lavoro e se dovessi apporre l’infamante singola stelletta attirerei orde di lupi famelici convinti che un film debba per forza piacere a tutti nello stesso modo (e in particolare come è piaciuto a loro).
E vorrei evitare di attirarmi sta gente… quindi esteriormente gli do un sufficiente e internamente gli do pessimo. Poi vabbè… se hanno avuto la pazienza di leggere fino qui allora meritano pure di rientrare in un confronto, quindi venghino pure che sono sempre disponibile al dialogo…
Riassumo però i futili motivi che potrebbero portare chi legge ad avere un giramento di coglioni multiplo:
- l’aver dato del segaiolo incallito a chi si eccita anche solo col cognome della Fenech…
- L’aver dato la solita bastonata al fumetto e ai fumettari (che sono tra gli esseri più permalosi che esistano)…
- L’aver noiosamente buttato lì che Tarantino ha esaurito la sua vena creativa (o citazionista) quando tutto il mondo grida al capolavoro…
- L’aver toccato la casta dei doppiatori (altri essere ad alto tassino di rosicamento)
Ci tengo infine a ricordare che qualora sentiate nel profondo un senso di indignazione per quello che ho scritto e una profonda antipatia per me tutto ciò è generato dal vostro Ego irrisolto che non vi permette di accettare le opinione altrui come valide esattamente come le vostre.
Vi suggerisco un bel giro in una qualsiasi Feltrinelli della vostra città alla sezione “crescita personale e spirituale” vi consiglieranno dei libri interessanti per superare questo vostro limite. Uno molto valido è Il Tao della conversazione di Michael Kahn… cercatelo.. che male non vi farà…

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