A quasi vent’anni da Toto le héros, visto con soddisfazione al Labirinto, glorioso e mai dimenticato cineclub romano, Jaco van Dormael sembra riprendere le fila di un discorso che aveva interrotto con lavori come L’ottavo giorno.
Mr. Nobody è un’opera talmente complessa da vedersi affibbiare tout-court l’etichetta di fantascienza quando invece è un meraviglioso puzzle dell’essere umano, della sua mente e forse della sua anima.
Trovati punti cardine attorno ai quali si dipana un’esistenza (qualcuno li potrebbe definire nodi karmici) si snodano infiniti sentieri da percorrere. Non sempre le scelte si rivelano giuste… ma giuste per cosa?
Esiste uno scopo per ognuno di noi, un faro nella nebbia di cui solo ogni tanto riusciamo a cogliere un bagliore nella notte? Una luce che ci dia anche solo una vaghissima sensazione che, senza un vero perché, stiamo navigando in acque senza porti…?
Mr. Nobody nel suo groviglio di possibili alternative derivanti da scelte differenti, riuscirà a ricongiungersi con il senso della sua essenza (il coronamento dell’amore) quando ormai sembrava essere tutto perduto. La quantità di spunti, di trovate geniali o anche solo affascinanti è talmente vasta da rendere un’impresa ardua parlare di questo film… La “costruzione” fisica della propria realtà personale con blocchi di mare solido che riempiono un fondo marino in via di completamento, i momenti squisitamente psicanalitici con elementi simbolici e stranianti, la voce fuori campo che si interroga sul perché sia possibile ricordare il passato ma non il futuro, il tempo che scorre indifferentemente in avanti e all’indietro per dare la possibilità a due anime di riincontrarsi… Sono solo alcuni degli aspetti che costituiscono una fitta trama di possibilità. Aggiungiamo una direzione degli attori a dir poco fantastica con un Jared Leto protagonista e il suo alter ego in versione adolescente, entrambi stupefacenti… Rhys Ifans in continuo stato di grazia così come Natasha Little e Diane Kruger…e per me siamo davanti ad un piccolo grande capolavoro che gioca con la mente e con l’importanza della scelta.
Mr. Nobody indubbiamente pone delle domande alle quali non necessariamente da una risposta ma lungi dal porsi con autorevole e algida spocchia ci offre tutta una serie di situazioni con cui entrare in empatia… il dramma del bambino piccolo che compie i primi passi nella vita, le delusioni, il dolore, la felicità, l’amore, la noia… tutto con una delicatezza ed una grazia che trascolora anche in una fotografia nitida, come spesso vediamo nei sogni…
Mr. Nobody è accompagnato anche da una bella colonna sonora su cui spiccano alcuni brani di Eric Satie... quale migliore occasione per dedicarsi all'ascolto di questo suadente compositore francese?