venerdì 30 luglio 2010

Mr. Nobody


A quasi vent’anni da Toto le héros, visto con soddisfazione al Labirinto, glorioso e mai dimenticato cineclub romano, Jaco van Dormael sembra riprendere le fila di un discorso che aveva interrotto con lavori come L’ottavo giorno.
Mr. Nobody è un’opera talmente complessa da vedersi affibbiare tout-court l’etichetta di fantascienza quando invece è un meraviglioso puzzle dell’essere umano, della sua mente e forse della sua anima.
Trovati punti cardine attorno ai quali si dipana un’esistenza (qualcuno li potrebbe definire nodi karmici) si snodano infiniti sentieri da percorrere. Non sempre le scelte si rivelano giuste… ma giuste per cosa?
Esiste uno scopo per ognuno di noi, un faro nella nebbia di cui solo ogni tanto riusciamo a cogliere un bagliore nella notte? Una luce che ci dia anche solo una vaghissima sensazione che, senza un vero perché, stiamo navigando in acque senza porti…?
Mr. Nobody nel suo groviglio di possibili alternative derivanti da scelte differenti, riuscirà a ricongiungersi con il senso della sua essenza (il coronamento dell’amore) quando ormai sembrava essere tutto perduto. La quantità di spunti, di trovate geniali o anche solo affascinanti è talmente vasta da rendere un’impresa ardua parlare di questo film… La “costruzione” fisica della propria realtà personale con blocchi di mare solido che riempiono un fondo marino in via di completamento, i momenti squisitamente psicanalitici con elementi simbolici e stranianti, la voce fuori campo che si interroga sul perché sia possibile ricordare il passato ma non il futuro, il tempo che scorre indifferentemente in avanti e all’indietro per dare la possibilità a due anime di riincontrarsi… Sono solo alcuni degli aspetti che costituiscono una fitta trama di possibilità. Aggiungiamo una direzione degli attori a dir poco fantastica con un Jared Leto protagonista e il suo alter ego in versione adolescente, entrambi stupefacenti… Rhys Ifans in continuo stato di grazia così come Natasha Little e Diane Kruger…e per me siamo davanti ad un piccolo grande capolavoro che gioca con la mente e con l’importanza della scelta.
Mr. Nobody indubbiamente pone delle domande alle quali non necessariamente da una risposta ma lungi dal porsi con autorevole e algida spocchia ci offre tutta una serie di situazioni con cui entrare in empatia… il dramma del bambino piccolo che compie i primi passi nella vita, le delusioni, il dolore, la felicità, l’amore, la noia… tutto con una delicatezza ed una grazia che trascolora anche in una fotografia nitida, come spesso vediamo nei sogni…

Mr. Nobody è accompagnato anche da una bella colonna sonora su cui spiccano alcuni brani di Eric Satie... quale migliore occasione per dedicarsi all'ascolto di questo suadente compositore francese?

giovedì 29 luglio 2010

Fish tank




La prima cosa che ho pensato guardando Fish tank è che si era ispirato al personaggio di Vicky Pollard, yes but, no but, di Little Britain. Stessa "grazia" e stesso contesto sociale... solo che non fa ridere.

Poi mi sono detta... mmmh qui va a finire che si tratta di un The dark side of Juno... e invece no praticamente si tratta della versione proletaria e un po' più diretta di An education.
Vabbè si dice che non ci si inventa più nulla al giorno d'oggi, forse è vero...
Il regista è quello di Red road, che doveva essere una trilogia di cui stiamo ancora aspettando gli altri due episodi. Non che Red road avesse un'aura da Star Wars (uno dei capostipiti delle trilogie in generale) e chissà... forse Fish Tank fa parte del progetto... francamente non lo so. Potrei farmi un giro su google e dare una serie di informazioni ma perché dovrei competere con IMDB?
Vi dirò invece quel che c'è da sapere su questo film... ovvero parliamo di Michael Fassbender un intrigante mix di elementi stinghiani con accenni alla helmut berger.
Nonostante sia tedesco (nazionalità che poco ha a che fare col fascino maschile) è uno di quei tipi che... che... mmmhh.... chi vuol capir capisca...
Un culo stratosferico, tra l'altro, che fa capolino da un paio di jeans che glieli strapperesti di dosso. Adesso pure chi non voleva capire, ha capito...
Per il resto solite cose... film inglese, ben girato, la telecamera che sta incollata ai personaggi, solitudini, adolescenze inquiete, sogni di gloria, possibile virata drammatica che non si concretizza... finale che se lascia una speranza alla protagonista di certo lo spetattore non è così fesso... di certo non farà una bella fine.
In parole povere un buon prodotto e una visione che rende partecipi... interessante!

Sebbene "abbia rinfrescato" fa ancora piuttosto caldo e allora propongo il Noio Juice. The first juice bar in Rome che, sempre in parole povere, vuol dire che fanno frullati e succhi da frutta fresca... Nelle due sedi di Corso Vittorio Emanuele II, 108 e di Via dei Baullari, 146... posti giusti per gustare qualcosa di fresco senza affaticare l'organismo e facendo il pieno di vitamine!

venerdì 23 luglio 2010

Solomon Kane



Un po' troppo cruento per i bambini, un po' troppo banale per gli adulti.
Solomon Kane, ripescato una volta tanto dalla letteratura invece che dall'inflazionata graphic novel poggia sul sempiterno tema della lottra tra bene e male.
Una lotta che almeno al cinema sembra essere vinta dal male vista la quantità di brutti film che vengono messi sul mercato e prima ancora concepiti da menti limitate e limitanti. Ma sto divagando come consueto perché tutto sommato Solomon non fa così schifo pur tuttavia senza presentare grandi attrattive.
Ambientazioni e fotografia sono veramente splendidi e fanno da sfondo ad un protagonista scialbo come pochi. Un pennellone inglese che a me sembra un po' un Wolverine dei poveri, per conferirgli un aspetto un po' più macho gli hanno messo i capelli lunghi e unti abbinati al trattamento "velo di fuliggine" che fa tanto uomo rude. Tutta questa profusione di muscoli, capelli e tatuaggi per un personaggio dèdito alla redenzione della sua anima (abbiamo anche un'irrealisticissima crocifissione) e che le donne nemmeno le guarda.
Sarò troppo romantica ma nel film manca una bella storia d'amore, magari sofferto, a renderlo un po' più interessante. Comunque magari ce ne sarà nel seguito...
Un film da inserire nella scia post Signore degli Anelli per tematica e ambientazione... uno dei tanti epigoni che non fanno la differenza (del resto per me non l'ha fatta nemmeno il capostipite, né letterariamente né cinematograficamente). Quel che so però è che se i politici invece di basare le proprie campagne elettorali su tasse, ambiente, pensioni e lavoro dicessero semplicemente che sono fan della Saga.... conquisterebbero una fetta di lettorato insospettata! Misteri della fede...

Abbinamento letterario per un libro dalle atmosfere avvolgenti e misteriose con al centro una storia d'amore che travalica i confini del tempo... proprio come piace a me. E chissà che prima o poi ci facciano un bel filmone... Verde oscurità di Anya Seton, scrittrice americana nata nei primi del Novecento...

giovedì 22 luglio 2010

Toy story 3D


Non sono un'appassionata di Toy Story però al cinema ci si va anche per rendere felice qualcuno, soprattutto se si tratta del bambino più fico dell'universo!
E beata innocenza... lui si divertiva come un matto io invece era colta da ansie incontenibili...
Toy story è un vero e proprio horror truccato da cartoon, un po' come la mia cagnolina che sembra una pastorina tedesca e in realtà cela una struttura da pit bull.
Insomma.. per mezzo film non ho fatto altro che sussultare e sussurrare "oddio questo me lo sogno stanotte!"... e non si trattava solo della scimmietta stridula (animaletto che vanta un curriculum orrorifico da Monkey Shines - Esperimento nel terrore a Phenomena) ma di tutto l'ambaradam emotivo che scava senza pietà nel dolore della separazione, nel terrore della reclusione, la prevaricazione, la fuga piena di pericoli...
Se poi ci mettiamo un'angosciosa sequenza finale a rischio incenerimento in una discarica, al confronto una fiaba di Hans Christian Andersen sembra un cartone animato di Hanna & Barbera.
Di fronte alle avventure dei giocattolini non ho potuto fare ameno di pensare all'epopea dello shrinking man di Radiazioni BX distruzione uomo. Ma almeno qui trattandosi di oggetti di plastica la "sopravvivenza" è meno a rischio.
Dunque un film che al di là dei prodigi della grafica che ormai non sorprendono più nessuno e sono diventati un'ovvietà scontata qui c'è una bella storia, densa di avvenimenti farciti con gli espedienti più subdoli per creare empatia con lo spettatore di tutte le età.
Fiore all'occhiello i personaggi secondari, la "partecipazione" di Barbie con un Ken molto effemminato che pensa solo ai vestiti e anche il telefono con le rotelle.
Il 3D, nonostante i fatidici occhialetti per i quali si esborsano quei due euri e cinquanta in più, non è pervenuto... bella profondità, colori definiti quasi a livello psichedelico ma che ci fosse stato un solo oggetto che "uscisse" dallo schermo, nemmeno l'ombra... mah!

Come abbinamento a Toy story segnalo la Citta' Del Sole in Via della Scrofa, 65 tel 066 875404 il giardino. A Roma (e nel resto d'Italia) ce ne sono varie sedi, sul sito potrete trovare quella più vicina a casa vostra... qui potrete trovare giocattoli per la mente e non solo per i più piccoli.. io stessa ogni volta che ci vado mi comprerei di tutto. Bellissimi i fiori trasparenti che si ricaricono con l'energia solare e la notte illuminano piacevolmente il giardino o i vasi sul balcone...


lunedì 19 luglio 2010

Un microfono per due

Un'occasione sprecata per quella che sulla carta sembrava essere un'accoppiata interessante. Ben Stiller e Jason Schwartzman, con capigliature improbabili, sono alle prese con un copione senza mordente, indeciso tra almeno una decina di generi tra cui il musical, che forse resta la parte più godibile e se non altro rivela le doti interpretative di Schwartzman
Per il resto è un mistero come a hollywood abbiano potuto investire su un tale baraccone e su una sceneggiatura così povera, noiosa e inconcludente.
Comincio a pensare ad un'ipotesi complottistica che punta ad un abbassamento costante degli standard per arrivare a fare un cinema complemente svuotato di ogni pregio artistico o anche solo di intrattenimento ma che continui a richiamare lo spettatore. Praticamente un "the media is the message" cinematografico.
L'industria che alimenta sé stessa ed estromette la figura del genio creatore, a partire dal soggetto (non si spiega altrimenti il dilagare di pellicole che "fotografano" esclusivamente momenti di vita senza che si arrivi da nessuna parte) per arrivare a quello che per me è il fattore che fa la qualità di un film, la sceneggiatura.
Un microfono per due (un paio di calci nel sedere ben assestati al titolista italiano, come d'uopo) non diverte, non incuriosisce, non... nulla ed è pure noioso. Veramente un peccato...

Ben Stiller l'ho adorato dagli esordi e ne presagii la carriera folgorante (così come per Adam Sandler che però ci ha messo molto di più a diventare popolare in Italia)... Se volete godervelo al meglio andate a ripescare Zoolander, un vero cult!

giovedì 15 luglio 2010

Cold souls


Il tentativo di cogliere l’ineffabile sempre in bilico tra ironia e dramma, quei “21 grammi” che nel caso di Paul Giamatti assumono grottescamente la forma di un cecio... Un film di una giovane e sconosciuta regista cosmopolita che alle piroette visionarie di un Michel Gondry predilige la risultante labirintica di una vita che fatica a trovare una ragion d’essere.

Un “being Paul Giamatti”, in una grigia San Pietroburgo, che offre un attore in crisi e oberato da un’anima talmente contorta e pesante che gli impedisce anche di essere veramente sé stesso.

La via di uscita si presenta sotto forma di un’impresa che estrae l’anima dal corpo e permette di sperimentare la vita senza di essa e addirittura di impiantare altre anime allo scopo di sperimentare nuove sensazioni. Ma la soluzione sarà peggiore del male…

Nei dintorni Philip K. Dick per arrivare ad una sequenza sicuramente debitrice a quella onirica di 2001 Odissea nello spazio. Ed è forse proprio questa sequenza che risolve tutto il film, nel suo invito a guardarsi dentro, ad affrontare i mostri dentro (quelli nel libro sfogliato da Giamatti sono di Odilon Redon) ma anche a riappropriarsi della propria identità. Resta insoluto ovviamente il grande quesito… cosa sia l’anima, cosa definisca e come ci definisca… dove vada dopo la morte e, a volte, dove vada mentre si è ancora in vita…

Finale che si stempera tra solitudini, destini che si sfiorano e struggenti inesplicabilità…

Colonna sonora suggestiva, che include alcuni suggestivi brani di Lhasa De Sela, scomparsa quest’anno a soli 37 anni.

Un film che riesce a instillare una forma sottile di malinconia e che necessita di un’attenzione profonda nella visione per essere apprezzato pienamente… Per me… da vedere…


Non è propriamente un abbinamento mangereccio, più bevereccio direi ma è l'unica cosa che mi sento di consigliare con il caldo di questa estate 2010... In Via Della Madonna Dei Monti 18/19 a Roma (e dove se no? :)) c'è l'Ice Club cocktail bar. Qui è tutto fatto di ghiaccio e si garantisce una temepratura quantomeno piacevole! Che ne dite?

sabato 10 luglio 2010

Il premio Dardos


Come si fa a non accettare un premio sconosciuto ma di sicura simpatia?
Ringrazio Veri Paccheri de I cinemaniaci per la nomination de il cinefilante al premio DARDOS.

Il premio DARDOS viene assegnato dai bloggers ai quei blog meritevoli per i contenuti di carattere culturale, etico e/o letterario.

è previsto un semplice regolamento. chi viene nominato negli elenchi è invitato a:

1) accettare e comunicare il regolamento, visualizzando il logo del premio;
2) linkare il blog che ti ha premiato;
3) premiare altri 15 blog meritevoli, avvisandoli del premio.

Di seguito quelli che ho premiato io e ci ho messo pure la motivazione, visto che se la meritano!
15 non sono riuscita a trovarne e non mi va di mettere link tanto per fare numero!


Il Ballestrero
il blog dell'amico Ballestrero oltre al Dardos si becca anche il mio premio personale... No, dico, vogliamo parlarne? Il Ballestrero colui che quando parla declama... Una cultura vastissima che spazia dal cinema, alla letteratura, la teologia e non ultimo il galateo e il bon ton.... Uno sguardo sempre in punta di fioretto sul mondo, le questioni sociali... Mille intressi... sa pure il latino. Ma forse la cosa più incredibile è che sa a memoria tutto The Others IN INGLESE e se quel giorno gli gira bene ve lo può declamare tutto dall'inizio alla fine, facendo tutte le parti e con una verve interpretativa che a Giorgio Albertazzi gli efa un baffo!
Io che posso dire... che grazie al Ballestrero la vita è più lieve... mi vanto molto (e a ragione) che sia uno dei migliori amici!

Lord

Lord l'ho scoperto grazie ad una segnalazione del Ballestrero che tra le qualità già citate ha pure quella di saper scovare le chicche più gustose della rete.
Ironico, sfacciato, snob questo trentenne architetto romano si destreggia senza peli sulla lingua tra cinema, arte, costume e società. Divertente a volte dissacrante è diventato un must da leggere ad ogni aggiornamento!

I cinemaniaci

Un blog collettivo di cinema tra i più seguiti in Italia, vari interpreti per alrettanti modi di vedere il cinema. Ognuno col suo sguardo e il suo gusto personale. E poi che dire... ci scrive anche Nickoftime... colui che con le sue recensioni è capace di rendere poetiche anche merdate come "All about Steve"... ;-)

Mondo Bradipo
La visione bradipesca di un vero appassionato di cinema . Una delle pietre miliari del sito di Film.TV che ha al suo attivo un numero impressionante di recensioni e di visioni!

Tuttostanato
Una delle mie passioni... Valerioexist... un giovane romano (siamo i meglio!) che recensisce da dio riuscendo a creare delle vere e proprie piccole opere a sé stante. Purtroppo non scrive da gennaio ma sono certa che tornerà quanto prima a deliziarci. Nel frattempo godetevi il suo archivio.
Da ricordare la sua recensione su Il lupo che scatenò una vera e propria crociata con tanto di minacce da parte degli accoliti del regista e che arrivò ad essere insostenibile con "L'ultimo Ultras".

Eyes wide ciack!
Franca, spigliata, fresca e spesso molto divertente! Attivissima nel mondo del cinema!

Enchanted Forest
Appasionata e vivace, con una serie di attività che si avvicina all'infinito. Attivissima starwarsiana, da non perdere!

Il Democritico
Non vi fate ingannare dal linguaggio colto e appropriato, dalla profonda cultura e dall'impegno sociale... Non ci troviamo di fronte ad un vecchio signore che ha fatto tesoro di tutta una vita di esperienze bensì di fronte ad un giovane diciottenne che va seguito per la sua passione per il cinema e la politica. Sono certa che ne sentiremo parlare....

Il teatro dei Migliori
Non può certo mancare il blog di teatro di Tiberia de Matteis, una delle menti eccelse della critica teatrale del nostro paese. Con la sua grazia e la sua scrittura poetica rende omaggio al teatro fornendo preziosi consigli e spunti per lo spettatore e il lettore interessato ad una delle forme artistiche che purtropo è meno valorizzata in Italia.

Visto che un premi di sicura simpatia è sempre un'occasione per festeggiare vi segnalo qualcosa di veramente unico e speciale.
Il Bar pasticceria Valentini in Via Conca d'Oro, 288 tel 06 8104851.
A parte che si trova mooooolto vicino a casa del Cinefilante... sappiate che qui il cappuccino lo fanno divinamente. Dei tanti ragazzi e ragazze che si avvicendano al bancone non ne troverete nemmeno uno che vi deluderà. Sono tutti artefici del cappuccino... bello cremoso come piace a me o come glielo chiederete secondo il vostro gusto. se ci aggiungiamo una pasticceria niente male e dei cornetti oserei dire notevoli.... cosa posso aggiungere? Che ho una bella fortuna a trovarmela ad untiro di schioppo... :-)

domenica 4 luglio 2010

La nana (Affetti e dispeti)

  • Domenica 4 luglio, Cinema Mignon in Via Velletri

Joseph Losey si rivolterebbe nella tomba… Il suo servo è animato da intenzioni che “la nana” nemmeno si immagina nel più incredibile dei suoi sogni. Non si parla di lotta di classe ma di alienazioni dei sentimenti, non ci sono questioni tra padrone e servitore ma solo un’introversione che porta ad un vivere per procura. Il film è ben girato e nonostante l’incedere lento che indugia nella ripetizione di un lavoro quotidiano che ha fagocitato oltre vent’anni di vita della nana, si lascia vedere con interesse. Peccato per un finale totalmente privo di mordente che ancora una volta denuncia l’incapacità autoriale di scrivere storie di senso compiuto.

Abbiamo il solito “spaccato” che ormai da tempo ha esaurito il suo perché e che non regge l’epilogo di speranza/cambiamento che sembra animare la nana.

Destreggiandosi abilmente tra varie possibilità di registro ma senza mai abbracciarne alcuna con decisione, se si può trovare un pregio in questa vicenda è la sua capacità di restare slegata da un contesto storico e/o geografico.

Sicuramente un film che raggiunge la sufficienza per la capacità di incuriosire ma che delude nel suo abbozzare dei personaggi senza mai entrarci dentro con convinzione.

Certamente non è necessario precipitarsi in sala per vederlo perché poco aggiungerà alle vostre esistenze…

Come dicevo all'inizio... Il servo di Joseph Losey... da recuperare. Per me è un capolavoro irrinunciabile....