mercoledì 13 maggio 2009

Star Trek

  • 8 maggio 2009, Cinema Etrusco, Via della Caserma 32, Tarquinia tel. 0766856432
I primi telefilm di Star Trek li vidi su Telemontecarlo con il titolo "Destinazione Cosmo".
Li facevano in tarda serata e per me quella scoperta fu una vera goduria inoltre mi invaghii immediatamente del Capitano Kirk...

Mi indignai quando nei Wonderful Eighties si permisero di creare Star Trek The next Generation e di assegnare all'Enterprise un capitano vecchio, pelato e con la testa a pera.... Il capitano Picard...
Ma niente... niente da fare... poi mi invaghii anche di lui....
Poi ci fu Deep Space 9 ma non mi invaghii del capitano Sisko... e nemmeno della capitanessa Janeway, prima donna al comendo di un Enterprise (Star Trek The Voyager).
Impossibile invece non invaghirsi di 7 di 9 l'esemplare umano/Borg che risollevò le sorti di questa serie che procedeva un po' stancamente...

Vabbè... voi direte... ma perché ci stai raccontando tutto questo?
Noi siamo qui per sapere com'è il nuovo Star Trek!
Ebbene vi accontento subito... a malincuore vi devo comunicare che il nuovo Star Trek è una merda.
Si tratta del solito prequel e vi si si racconta la costituzione dell'equipaggio della serie classica capitanata da Kirk.
Così come è stato per il John Connor di Terminator 3 o per l'Anakin skywalker di Star Wars, il giovane capitano Kirk ha la faccia da scemo... labbroni, sopracciglione e occhione azzurro nella più fedele tradizione dello stereotipo del tipo che piace alle teen-agers.
Come dire che Zac Efron è diventato il nuovo modello di riferimento di bellezza maschile.
Ora... io forse sarò di gusti un po' rudi... ma proprio oggi ho visto una foto d'epoca scattata a Hollywood in cui un giovane Anthony Queen era ad un tavolo con un'amica di mia zia...
Bè ecco... quello era un uomo! cazzo... non Zac Efron...
Qui ci si preoccupa del destino del pianeta, l'ambiente, la guerra infinita, i terremoti, la crisi.... e nessuno sembra interessato ad analizzare questo fenomeno dilagante in cui alle ragazzine invece di piacere gli uomini piacciono esseri efebici ed effemminati che le hanno soppiantate come migliori clienti negli istituti di Bellezza per depilazioni totali.
Dio santo che tristezza... dove andremo a finire....
Torno al film... le uniche due cose fiche del nuovo star trek sono: il Mr. Spock interpretato da Zachary Quinto, già ottimo interprete di Silar nello splendido Heroes e il Mr. Spock interpretato da Leonard Nimoy, membro originale del cast della serie classica.
Ecco... non ho problemi a confessare che quando è apparso Spock mi sono uscite le lacrime... è stato come rivedere un vecchio amico dopo tanto tempo... E poi vederlo invecchiato, quasi imbalsamato, con la voce roca... per me è stata un'emozione incredibile. Penserete che mi sono rincoglionita del tutto... ma che ci posso fare... io con star trek ci sono cresciuta, ogni singolo episodio l'avrò visto almeno una decina di volte nel corso degli anni... Quindi grande delusione per una storiaccia senza nessun pregio, con più di qualche buco di sceneggiatura e con uno spreco di risorse immani. E fosse solo questo... un totale stravolgimento della psicologia dei personaggi con addirittura Hura che ha una relazione sentimentale con Spock.
Ma fatemi il piacere... Chiunque sia un cultore della serie sa been che Hura è segretamente innamorata del capitano Kirk e non di Spock...
Inconsistente il presupposto su cui ruota la vicenda (un inutile Eric Bana che agisce per vendetta su basi flebili flebili), insulsi i personaggi di contorno, arraffazzonato lo svolgimento...
Un disastro insomma anche se al momento la mia unica preoccupazione è che il creatore di Lost mi possa giocare qualche brutto tiro per il finale della serie...
Insomma io direi di lasciate perdere... c'è veramente poco da vedere in questo episodio della saga... per lo più roboanti esplosioni e combattimenti tra astronavi.
Sì... ci sono i due Spock e... sì, in effetti un'altra cosa c'è... c'è Keenser, l'omino aiutante di Scott.... quello è tanto tanto carino.... ed è stata una sorpresa sapere che dietro la maschera rocciosa c'è Deep Roy, il mitico Oompa-loompa della fabbrica di cioccolato di Tim Burton!
In definitiva questo Star Trek non aggiunge veramente nulla di nuovo... quel dommage!

In genere a film che non mi sono piaciuti non abbino collegamenti mangereccci ma trattandosi di star trek faccio un'eccezione... perché anche se non mi è piaciuto si tratta comunque di una storia di "famiglia"...
Un buon ristorante di pesce lo trovate a Marina di Chiarone, (Capalbio GR) proprio in riva al mare, si chiama l'Ultima Spiaggia.... www.ultimaspiaggia.com

giovedì 23 aprile 2009

Fuori menu

  • Mercoledì 22 aprile 2009, Città del Gusto in Via Enrico Fermi, 161 tel 06551 21
  • Niente biglietto perché si trattava di un'anteprima gratuita!

Il Gambero Rosso ha sponsorizzato l’anteprima di questo divertente film spagnolo che è stato proiettato nel Teatro della Cucina, all'interno della Città del Gusto.
Parto col dire che trattandosi di cinema spagnolo questo film viene lanciato a livello pubblicitario come “almodovariano”… ma vi assicuro che di Pedro in questo film non c’è nemmeno l’ombra… non c’è la carica eversiva di Pepi, Luci, Bom y las otras chicas del montón degli esordi ma neanche la matura drammaticità, intrisa di ironia e di sentimento di Tutto su mia madre… ma senza essere necessariamente un epigono del più celebre regista ispanico Fuori menu è comunque un film che a tratti ti fa anche sganasciare dalle risate.
M'hai detto gnente!? Di questi tempi? Dopo che hai visto Louise-Michel e avresti voluto dare un paio di legnate sui denti al regista?
Ma dio santo viva le risate!
Il primo tempo manca del mordente necessario per legare le battute a raffica, i dialoghi avrebbero necessitato di un ritmo più sincopato... ma poi nella seconda parte, forse perché il gioco è più sfacciatamente esibito, tutti i pezzi della storia si incastrano in maniera spumeggiante..
Il protagonista è un cuoco di quelli che fanno cose molto chic… spumine, composizioni artistiche sul piatto, una caccoletta qua… una caccoletta là… et voila! Il piatto è pronto per essere esposto al Guggenheim! È gay ma in gioventù si è sposato e ha fatto due figli (praticamente ha fatto il percorso inverso della canzone di Povia.. che non ho mai sentito ma, cazzo, ne hanno parlato pure i muri…). Vabbè insomma a sti due figli muore la madre e lui se ne deve occupare con un certo iniziale fastidio....
Tutta la pellicola è disseminata di battute a volte un po’ grevi… ma che alla fine fanno ridere ma bisogna ammettere che non sono poi troppo lontane da quelle che avrebbe fatto er monnezza al suo amico Bombolo…. Solo che qui è tutto più elegante e quindi ci divertiamo senza sensi di colpa su tutta una serie di luoghi comuni sui gay.
Io devo dire però che il mio caposaldo della comicità in un film “gay” è “Di giorno e di notte” che, porca puttana, non passano mai in TV e non si trova nemmeno in DVD… Adoroooooo “Di giorno e di notte”.. anzi chi avesse la possibilità di farmene una copia faccia un fischio….
Ma vado avanti con la trama… Lo chef ha una maitre al limite della ninfomania che si invaghisce di un tipo che tutti dicono essere tanto carino e che invece a me non dice niente…
Eh… oh…. I gusti so’ gusti… a me il tizio proprio non dice nulla… e comunque lui è invaghito dello chef e quindi tutta una serie di malintesi fino al patatrac finale che è una baraonda di riconciliazioni familiari, amori che trionfano e stili di vita che cambiano.
Lo chef infatti decide di rinunciare all’ambita stella Michelin per aprire un ristorante molto meno impegnativo… come dire che passa dalla Pergola dell'Hilton all’immediatezza di un Gigi lo zozzone.
Detto tra noi... Secondo me quelli del Gambero Rosso non l’avevano visto sto finale così distante dai loro concetti di frou frou food style, massima qualità/massimo prezzo, anche l’occhio vuole la sua parte anzi ne vuole una parte più grande dello stomaco, eccetera eccetera…
Dunque se volete vedere un film divertente potete anche andare… sappiate che il cibo è solo uno spunto e un presupposto…. Diciamo che Ratatouille è molto più orientato sull’argomento di Fuori menu…. Sono altri i temi accennati… come quello sulla libertà di vivere la propria identità sessuale ma prima ancora sentimentale in una Spagna dove a dispetto di leggi politico/sociali che tutelano i diritti dei gay evidentemente si sente ancora il bisogno di fare un film dove qualcuno è sul punto di rinunciare a quello che forse è l’amore della sua vita per non incappare nel giudizio dei “benpensanti”.
Nota di merito al personaggio di Ramiro che era troppo divertente e che è il protagonista assoluto di una delle scene più divertenti ovvero quando colloquia con l’ispettore della Guida Michelin… una scena che rischia di diventare un cult!

Abbinamento doverosamente mangereccio non con un ristorante di cucina spagnola bensì con cucina indiana… il Tandoori, in Via del Vigneto, 193 tel 0697610172 che proprio mercoledì faceva una grande inaugurazione… previste circa 500 persone e musica dal vivo… Peccato non esserci andati.. Però si può sempre andare al Tandoori e in un’atmosfera a metà tra Bollywood e Happy Days si potranno gustare non poche gustose specialità. Gnam!

domenica 19 aprile 2009

Franklin

  • Sabato 18 aprile 2009, Cinema Doria in Via Andrea Doria, 52 tel 0639721446

Franklin piomba nelle sale italiane in sordina, senza nessuna pubblicità e con l’etichetta di “fantascienza”… un’etichetta capace di allontanare una grossa percentuale di pubblico abituale… ma anche di richiamare coloro sempre in crisi di astinenza da questo genere… detto ciò di sabato sera a vedere questo film ci sono solo 5 persone in sala…

I primi 40 minuti sono criptici, apparentemente non c’è nessun filo logico nel dipanarsi della trama, poi qua e là dei bagliori squarciano il buio in cui si è brancolato fino a quel momento.
La visione dell’essere umano come entità interdimensionale che vive contemporaneamente su diversi piani di esistenza è affascinante e si apre ad una serie di scenari praticamente infiniti.
In questa visione Franklin è il punto di incontro o meglio il nodo che viene al pettine in un dato luogo e in un preciso momento. Scopriamo così che una giovane donna irrisolta con il bellissimo volto di Eva Green è anche l’amica immaginaria di un giovane che è stato abbandonato all'altare e che un militare probabilmente sconvolto dalla guerra in Iraq è anche un giustiziere in una Londra che è un'orgia gotico/barocca, tra Blade Runner e Brazil, passando per Gotham city.
Non sembrano esserci contatti tra le diverse dimensioni del corpo e dell’anima, non ci è dato comunicare tra i diversi mondi ma qualcosa nonostante tutto trapela… disegni su un tavolo che potrebbero sembrare il delirio artistico di un’artista senza pace rappresentano scorci della Londra parallela... E poi abbiamo anche un personaggio misterioso che dietro l’apparente stato dimesso di un inserviente dispensa parole capaci di evocare nei personaggi la strada da seguire.
Tra simbologie e stati d’animo dolenti, esseri che vivono nella costante ricerca di un qualcosa di indefinibile, forse la riconnessione con le altre parti del sé… Franklin riesce a ipnotizzare lo spettatore (almeno lo spettaore Cinefilante…), grazie anche ad una fotografia riuscitissima che rende splendidamente l’umidità e la grigiosità del clima britannico.
Da segnalare nel cast Susanna York, indimenticata interprete di altre pellicole che hanno a che fare con dimensioni altre, da “L’australiano” di Jerzy Skolimowski all’altmaniano “Images” e anche Richard Coyle, conosciutissimo in UK per la sua partecipazione a Coupling, una sit-com a metà tra Friends e Sex and the city (probabile che l’abbia vista solo io…).
Insomma Franklin non attirerà milioni di spettatori e forse a molti non piacerà ma è un bel film di quelli che ti lasciano con delle sensazioni e qualche domanda a cui si vorrebbe più di una risposta....

A questo film abbino una chicca veramente unica…Doozo (che in giappolanguage vuol dire “prego”) è una libreria giapponese, spazio espositivo, ristorante e sala da tè e nasconde al suo interno uno splendido giardino dove all’ombra di un abella magnolia è possibile trovare ristoro dopo una lunga passeggiata in centro. In Via Palermo, 51/53 tel. 064815655, ad un passo dal caos di Via Nazionale si trova questa oasi di pace dove verrete accolti con grazia e simpatia. Se fosi in voi io ci farei un salto immediatamente!

domenica 12 aprile 2009

Louise MIchel

  • Sabato 12 aprile 2009, Cinema Jolly in Via Giano della Bella, 4 Tel. 0644 232 190

Geniale! Unico, assolutamente imperdibile... sceso come un dono del cielo a riconciliarci col cinema in questa santa pasqua...
Eh no... la verità è che questo film entra di diritto nella rosa dei 10 film più brutti degli ultimi 10 anni.
Incapace finanche di strappare un'increspatura delle labbra figuriamoci se è in grado di far "sganasciare" dalle risate o di essere geniale.
Dio santo... ma cosa gli passa per la testa alla gente?
Comincio a leggere alcune settimane fa di questo gioiellino francese.. un qualcosa di esilarante, da sentirsi male dalle risate, con tocchi di grottesco che raggiungono alte vette di cinismo...
Passano i giorni e al di fuori della critica ufficiale si iniziano a leggere in rete le recensioni del pubblico... Qualcosa non quadra... per molti Louise Michel è una merda inguardabile.
Chi avrà ragione? Se una delle mie riviste preferite parla di Louise Michel come di un capolavoro mentre molte persone che conosco dicono che fa schifo.... a chi do retta?
Si dice che non ci si possa fare un'idea a meno di non aver fatto l'esperienza diretta ma effettivamente io non ho bisogno di andare ogni anno a vedere il film con Christian de Sica per sapere che non mi piacerà.
Fatto sta che ieri dovevo andare a vedere Two lovers, se non altro perché il cinema King è più vicino...
siamo arrivati al punto che scelgo un film in base a quante energie devo impegnare per vederlo.. dunque i parametri sono:
  • vicinanza
  • difficoltà di parcheggio
  • presenza di locali come bar, gelaterie, pub per un buon "dopo cinema"
Il film viene dopo.. come dire "the media is the message", cioè "andiamo al cinema" per passare una serata e non per vedere "quel" film.
Potenza dell'abbassamento dello standard qualitativo... E poi si lamentano della crisi... fanno film di merda e poi si lamentano che la genete non vada al cinema.
Invece di fare buoni film si trasforma il cinema in un'altra cosa... in una fruizione di striscio che poco ha a che fare con la pellicola.
Ma questo è un altro discorso, torniamo alla merda...
Brutto, brutto , brutto ma non di quel brutto fastidioso che in qualche modo tocca le corde nascoste del rifiuto o del non sapere stare di fronte a situazioni ai limiti dell'(in)umano... è il brutto inutile, quello vuoto e stupido della banalità e dell'ignoranza.
Louise e Michel sono un uomo e una donna (esattamente n quest'ordine) plasmati da una totale assenza del minimo barlume culturale ma soprattutto da una totale mancanza di rispetto per loro stessi. Reietti in una società reietta, si incontrano e nel totale automatismo di un'emarginazione di cui paradossalmente sono parte integrante, non disdegnano l'omicidio come unico mezzo capace di riportare giustizia in un mondo sbalestrato e concepito e costruito secondo infiniti gironi infernali.
La loro unione, non solo simbolica ma anche fisica, li farà generare anche un figlio (dio santo.. poveretto lui...).
Il film parte malissimo.. con un avviso a restare oltre i titoli di coda... e oltre il danno subiamo anche la beffa... la scenetta teleraccontata dopo i suddetti titoli è priva di qualsiasi mordente, morale, umorismo o più che altro priva di senso di esistere. Una coda inutile e posticcia.
Alla fine del primo tempo ancora non è successo nulla tanto che ti cheidi "ma che cazzo mi vuole dire sto film?". Tutto è approssimativo, vuoto, inutile (l'ho già detto? E vabbè... abbiate pazienza.. non è che ci sia da dire molto altro...).
Ogni tanto qualcuno azzarda una risata in sala... mistero... ma del resto sono cosciente che ognuno vive nel proprio universo e quindi accetto questa allucinante perversione nell'universo altrui. Certo poi penso.... sì, ciascuno vive nel proprio universo... ma alcuni vivono proprio in un universo di merda.
Detto questo va detto che io sono un'amante del grottesco, non è che io ci vada per il sottile... l'humor nero e il cinismo mi deliziano notevolmente. Ma vi assicuro che con Louise e MIchel non siamo da queste parti...
Ah.. azzardo un'ipotesi (agghiacciante) sul perché questo film è piaciuto al critico di sinistra... forse perché Louise e Michel vogliono ammazzare un "padrone" (e tra l'altro manco ci riescono) e di fronte al rigurgito proletario del povero operaio sfruttato che si ribella si mettono in moto una serie di meccaniche di godimento sessuale di certo più soddisfacenti delle ormai quotidiane pippe (anche mentali) di cui il critico (o lo spetattore) di sinistra non riesce a fare a meno.
Sarebbe utile che in tempi attuali la rivoluzione parte dal sé, dal rispetto per sé stessi e non dall'assassinio... che non si può continaure a pretendere proprio da chi ci governa gli strumenti per evolverci al di sopra di quelle sbarre che ci vengono imposte per mantenere lo stato delle cose.... è stupido e inutile pensare questo.. stupido e inutile proprio come Louise Michel.
Et maintenat... sono sulla croce... flagellatemi pure!

Provengo da un giro a piedi per Roma che mi ha portato a scoprire dei posticini veramente superiori.. trattasi di gioiellini cultural/mangerecci per cui mi ringrazierete nei secoli dei secoli. Amen! Però... non ci penso nemmeno ad abbinarli a sta schifezza di film... quindi li tengo in caldo per la prossima bella cosa che vedrò. Quindi comunque vorrei segnalarvi i miei idoli televisivi... Sono profondamente innamorata di entrambi Matt Lucas e David Williams i mattatori di Little britain... guardate e godete.. altro che Louise Michel...

venerdì 27 marzo 2009

The Wrestler

  • Visto al Cinema Nuovo Olimpia, Via In Lucina, 16/g con il Club della Lingua Originale!
  • Per qualche oscuro motivo sul biglietto di The Wrestler c'era scritto Slumdog (The millionaire).... ma non è per questo motivo che non faccio la scansione bensì che il mio mac storico è defuunto dopo 10 anni di gloriosa attività... quindi finché non ne vado a scegliere uno nuovo e non lo porto a casa sono sprovvista di scanner, stampante, fotocopiatrice.... anzi quella no... che funziona anche senza computer.
  • Ora me ne sto sul divano con un portatile... un po' affranta per questa perdita improvvisa ma tutto sommato nell'ordine naturale delle cose...
  • Ecco a voi quindi la mia opinabile opinione su The Wrestler....

Mi sarebbe piaciuto scoprire the wrestler in qualche cineclub con poche persone in sala... come pellicola recuperata di film mai uscito in Italia, prodotto da qualche "indipendente" e con una star dimenticata che ce la mette tutta per dimostrare che ha ancora qualcosa da dire. Invece the wrestler arriva con alcune di queste pregorative ma pompato all'inverosimile da premi e da una campagna giornalistica che non lascia spazio alla possibilità che questo film non sia un capolavoro.
A me non è dispiaciuto, è sicuramente un bel film, ma non mi addentrerei in territori che appartengono a "2001 odissea nello spazio" o a "Quarto potere"...
Cerchiamo di distinguere se è possibile il Capolavoro con "C" maiuscola da un bel film.... Il protagonista è il redidivo Mikey Rourke che in questa interpretazione vanta una notevole somiglianza con Vincent, l'uomo dalle fattezze leonine che negli anni Ottanta diede vita ad una serie di telefilm con Linda Hamilton "la bella e la bestia". Ha capelli biondi spesso raccolti in uno cignon come Eva Kant, vive ai margini di una società allo sbaraglio e si divide tra i combattimenti di wrestling e il lavoro in un supermercato. Causa attacco di cuore che quasi lo manda all'altro mondo decide di smettere di combattere ma poi resosi conto di non voler vivere schiavo di un lavoro che odia decide di immolarsi sul palco di un un ultimo incontro.
Lo squallore e la tristezza di questo personaggio sono senza pari.. vive in una roulotte, non ha amici, né famiglia... e si è alienato l'affetto di un'unica figlia. Tutto ciò che sembra dargli un brivido di vitalità è lottare su questo ring fasullo, dove gli incontri sono tutti combinati ma dove comunque si fanno un male cane.
Insomma un gruppo di masochisti a cui piace indossare imnprobabili calzamaglie argentate che sarebbero piaciute tanto a Freddy Mercury...
Per il resto un film sulla solitudine e sul fallimento dell'essere umano come tale, sempre pronto a scambiare un'ossessione per lo scopo della vita. Randy, questo il nome d'arte di Rourke, infatti baratta tutto quello che ha, in termini di pseudo relazioni affettive, per questa ossessione e ne pagherà le conseguenze. La storia quindi di un uomo che perde il filo della sua anima e che si perde nella spirale (oltretutto fasulla) della momentanea eccitazione di un incontro di lotta, dell'applauso di altri disperati che a loro volta si eccitano con tali minchiate.
Posso pernettermi? Una versione yankee del Tony Manero cileno (omicidi efferati a parte). Ritratti di uomini perduti, entrambi incapaci di amare, figli di un'epoca posticcia dove la tintura per capelli o un abito feticcio contano più di un amore, dove l'apparire su un palco anche solo per pochi minuti è una droga irrinunciabile e distrutiva. Ritratti di uomini che hanno venduto l'anima al diavolo senza nemmeno saperlo... che fanno un gioco sbagliato credendo che sia quello giusto...
Qui siamo lontani anni luce dal sogno americano... the wrestler sto sogno nemmeno sa dove sta di casa... è un poveraccio che vive nell'isolamento del suo mondo e che taglia fuori qualsiasi altra cosa. Il suo sogno è fine a sé stesso, è vuoto e ingannevole come i suoi muscoli gonfi di anabolizzanti e di ormoni.
Le figure femminili del tutto marginali sono una Marisa Tomei che regala la sua nudità (quella sì da oscar) ma che purtroppo è sempre troppo mossette & ammicchi e una Evan Rachel Wood che conferma la sua predilezione per i ruoli tormentati (o piuttosto isterici).
Vabbè io alla fine gli do un buono a questo film perché tutto sommato non posso dire che non mi sia piaciuto... però, ripeto, i capolavori stanno da altre parti. Un'ultima cosa... ringraziamo il cielo che sia stato scelto mickey Rourke perché volevano usare NicholasCage...

Abbinamento con il Ristorante La Matricianella, in Via del Leone, 4 (tel. 06 6832100) a ridosso di Via del Corso. Sarà di gran soddisfazione per gli amanti della cucina romana e di tutte quelle cose che io non toccherei nemmeno con uno stecco... tipo il cervello e altre interiora... comunque possibilità di mangiare bene e pure con parecchi dessert tra cui la celebre torta romana di ricotta e pezzi di cioccolato. Prezzi onesti nonostate la location centrale... che volete di più?

domenica 15 marzo 2009

Gran Torino

  • Cinema Metropolitan, in Via del Corso, 7
Ieri pomeriggio mi arriva un sms con la proposta per Gran Torino: cinema Metropolitan spettacolo delle 8, lingua originale con sottotitoli…
E come si fa a dire di no? Io poi non so resistere alla lingua originale… mi aggiunge quel qualcosa in più a cui non so rinunciare! Rimando quindi la serata di totale riposo che ho in programma da circa un mese e mi dirigo in centro…
Il cinema è strapieno e ci tocca una seconda fila con sedili parzialmente reclinabili, tutto sommato comodi e accoglienti e con un discreto spazio tra una fila e l’altra.
Arrivo a scatola chiusa, che non so nulla di questo film… a parte che è l’ultima opera di Clint Eastwood… e cazzo questo è abbastanza per assistere allo spettacolo senza fare domande…
Il film monta a poco a poco, con lentezza, senza perdersi in chiacchiere, preamboli, flash back o voci narranti.
Il rigore è assoluto direi granitico…
Gran Torino è immenso nella sua costruzione “classica”, come la più esemplare delle tragedie greche… ci sono tutti gli stilemi, senza nemmeno l’ausilio di un fronzolo.
Il coraggio di scarnificare la storia senza alcuna preoccupazione dello “spettacolo”, intrinsecamente connesso al mezzo “cinema”…
Clint si cuce addosso l’opera lavorando di fino, primadonna indiscussa che non necessita di niente altro che di una storia… nessun altro “attore” oltre lui... gli altri sono accessori, volti sconosciuti di cui probabilmente si perderanno le tracce. Nessuna bella figliola da lanciare nell’Olimpo degli astri nascenti, nemmeno un giovane à la Tom Cruise da presentare come il novello James Dean.
Il film si apre con un funerale e si chiude allo stesso modo, nel mezzo la realizzazione di una vita, la presa di coscienza, di una consapevolezza, un sacrificio che in realtà è un riscatto karmico.
Ci sono i vicini di casa che potrebbero essere gli stessi che ho io (se non fosse che io ho mia nonna come vicina). Ci sono i figli distanti con cui non si è mai riuscito a costruire un rapporto, nipoti inconcludenti e giovani che devono scegliere se avere un futuro oppure no. Tutte figure che si inseriscono in un gioco di incastro emotivo propedeutico alla necessità di una tragedia che non può non far riflettere sul senso della vita e su ciò che è bene e ciò che è male.
Temi ingombranti, di sostanza che si fanno strada in un canovaccio di apparenze, sprazzi di razzismo, di un passato impossibile da dimenticare e da perdonarsi, necessità di comprendere, di abbandonarsi a sentimenti troppo a lungo negati, fino all’estremo sacrificio.
La famiglia in Gran Torino è atonica, bada solo alla convenienza e all’apparenza, al possesso e i giochi si fanno con chi invece i sentimenti li mette veramente in gioco, con chi decide che si può cambiare per ricongiungersi con l’essenza stessa che ci rende esseri umani.
Un Clint Eastwood in stato di grazia che probabilmente in quest’opera parla anche molto di sé o comunque di qualcosa che conosce molto bene.
Va bene… io credo di aver detto anche abbastanza... ci sono certi film di cui non è assolutamente necessario dire tutto e che ognuno deve essere libero di recepire dove e come può... Però andatelo a vedere (non necessariamente in lingua originale)… è un film da non perdere e vi rimarrà a lungo nel testa e nel cuore.

Abbinamento facilissimo questa volta… Dopo il cinema siamo andati dalla splendida Gatta Mangiona in Via F. Ozanam, 30 tel. 065346702 Un tempio della ristorazione romana che proprio come il film è da non perdere. Qualità altissima... ogni visita una nuova scoperta proposta da Giancarlo Casa, uno dei responsabili del nuovo corso della ristorazione a Roma insieme ad altri pionieri di cui parlerò prossimamente. L’unica cosa.. prenotate perché insomma… che la Gatta Mangiona sia un posto speciale non è più un segreto da tempo…

sabato 14 marzo 2009

Watchmen

  • Cinema Europa, Corso d'Italia all'inconsueto orario delle 18.40
  • In sala presenti sparuti gruppi di fumettari che scuotono la testa
  • Audio spaccatimpani (sarà l'età?)
Premessa... strappatevi pure i capelli... ma io non leggo i fumetti.
Li leggevo da piccola, sono cresciuta a pane e Diabolik... ma ad un certo punto non sono riuscita più a leggerne, il mio organismo li rifiuta, quindi sono andata a vedere Watchmen esclusivamente per la necessità interiore di vedere un film di fantascienza e poi per Jeffrey Dean Morgan.
E chicazz'è? Direte voi?
ehhhhh è una storia lunga...
Io sono addicted di telefilm con argomento medico... Avete presente Chigago Hospital, Scrubs, Doctor House..? Bè me li vedo tutti compreso Grey's Anatomy.
A dire il vero Grey's è più una soap e di conseguenza un guazzabuglio di pornografia dei sentimenti che a noi donne piace molto. In alcune puntate Jeffrey Dean Morgan ha interpretato la parte di Dennis Duquette, un malato di cuore miliardario in attesa di trapianto.
Bello... buono come il pane... dal suo lettino d'ospedale trova il modo di innamorarsi della Dottoressa Stevens che accetta addirittura di sposarlo. Solo che lui muore...
Lacrime, pianti a non finire, vite distrutte... pubblico femminile in delirio... centinaia di migliaia di lettere arrivate alla ABC per far resuscitare in qualche maniera Dennis Duquette... Ma nulla da fare è morto! Ora appare ogni tanto nei pensieri della Dottoressa Stevens per accontentare le fans.
Che dire... io l'ho notato subito e per qualche settimana mi sono messa anche una sua foto sul desktop... un bel pezzo di fico di quelli che piacciono a me.
L'attendevo al varco... mi sono detta "questo è impossibile che ora non gli ganno girare un film..." e infatti... Potrebbe essere il George Clooney del nuovo decennio ma un po' più greve, fisico e immediato (mica cazzi...).
Vedremo un po' che succede...
Il film... la lunga digressione iniziale è geniale e complessa, visivamente affascinante.. densa di storia, di storie, di particolari che addirittura non si riesce a stargli dietro... Potrei azzardare un paragone... un caleidoscopio alla Baz Lurhman che quasi ti gira la testa. Massima cura nell'immagine e nell'inquadratura.
Splendidi i personaggi densi di malinconia e di tormento... su tutti il Dott. Manatthan, stupendo uomo di luce blu con poteri senza limiti con una fidanzata rompicoglioni (non per niente è la moglie psicotica de "Lo spaccacuori") che invece di ringraziare l'Olimpo degli dei del fatto che lui si dedica a lei in una versione triplicata di sé stesso... si risente che non le piacciono queste cose... Mavvaff....

Ci troviamo in una dimensione ucronica in cui lo scandalo Watergate non ha avuto luogo e Nixon continua ad essere rieletto senza posa.. ma abbiamo David Bowie... Andy Wharol e Truman Capote... insomma la classica dimensione parallela che ogni tanto senti vibrare per un istante senza sapere bene cosa sia... Cose che adoro!
Flashback e avvenimenti contemporanei (ci troviamo a metà degli anni Ottanta) si alternano in una girandola di vicende che vedono coinvolte un paio di generazioni. Il bene e il male si sovrappongono continuamente... i fatti danno luogo ad una serie di spunti su cui riflettere, alcuni dei quali veramente interessanti e molto attuali. Il tutto è condito da una regia capace e fluida, un tocco di humor insieme al dramma a tinte fosche come se piovesse.
Dura due ore e quaranta in cui si intrecciano molteplici storie e vicende che ognuna basterebbe per un film a se. Io mi sono divertita, il film mi è strapiaciuto e sticazzi dei fumettari integralisti!

Cosa abbinare a Watchmen? Direi un interesante negozio che vende solo birre in quel di Corso Trieste, si chiama Gradi Plato, in Corso Trieste 113 tel 06 8551265. Dimenticate le birre del supermercato.. qui potrete trovare nettari divini che rinfrancano lo spirito! Date retta me!