29 marzo 2023 Cinema Nuvo Sacher di Largo Asciaghi, completamente sventrato da lavori stradali.
Nanni Moretti dice che ne avranno per due mesi e mezzo.
Decidiamo di andare a vedere questo "Mon crime", snza saperne nulla a parte che ci sarà Francois Ozon in persona a presentare il film. Per me è già un buon motivo.
I biglietti li prendiamo on line, con largo anticipo ma comunque ci toccano i posti in galleria.
Io avverto Alessandro "Come sai il Nuovo Sacher accoglie un pubblico di radical chic che te lo raccomando, ci dovremo adeguare... Minimo minimo dovrò tirare fuori la mia collezione di gioielli etnici africani...
- A questo punto io opterei più per uno stile "Alla corte del Re Sole", con altissime parrucche bianche...
Appuntamento alle 18.30 davanti al cinema, il progetto è di mangiare qualcosa fuori prima del film. Io propongo Aromaticus a Via Natale del Grande, sono solo 5 minuti a piedi.
Arriviamo e chiedo: "Scusate, ce la facciamo a mangiare in fretta che abbiamo un cinema che ci aspetta?".
- Ehhh no... la cucina è chiusa! Cioè... Se volete possiamo portarvi delle tapas...
Ora a me, quando mi dicono tapas, mi viene in mente sempre la magia di Barcellona e quelle splendide vetrine piene di ogni bendidio, qui però le tapas sono una vellutata di cavolfiore, falafel con hummus e polentine fritte con della maionese. Vabbè portaci tutto dico io!
Nel frattempo ci sediamo e Alessandro tira fuori dallo zaino del computer un pacchetto meraviglioso con un regalo di compleanno, veramente très chic. Aspettiamo, aspettiamo e dopo circa un quarto d'ora arrivano le tapas, solo che invece di averne portate per due, le hanno portate per uno.
Scusi ma siamo in due.... E niente non ci eravamo capiti.
Insomma tutto era iper buono, meraviglioso, eccezionale ma con porzioni contenutissime.
Io e Alessandro ci trasformiamo immediatamente in Remo e Augusta delle vacanze intelligenti quando i figli li mettono a dieta.
E che ce facciamo co' sta roba? Io ciò 'na fame...
Ah io dopo un supplì me lo vado a fare....
E dove?
Ho visto che c'è tipo una pizzeria qui all'angolo...
Ora mi sembra ininfluente sottolineare che poi non ci siamo vestiti come per andare dal Re Sole, anche se può essere impagabilmente surreale ommaginare noi due con le parrucche ma a sognar supplì...
Alla fine Alessandro è venuto direttamente dal lavoro e io vestita
con degli splendidi pantaloni neri, una maglia maculata e sì, i
gioielli africani. Stonavano le scarpe sicuramente... nessuna pianella
in cuoio dai colori sgargianti ma garbati al tempo stesso ma delle New
Balance tra il rosa e il bordeaux.
Uscendo dal delizioso ristorantino, propongo di allungarci da Le levain, che è sempre un piacere.
Una baguette vegetariana, un panino al prosciutto per lui e una crostatina con crema frangipane e pere caramellate che resterà nelle mie memorie gustative, per questa vita e almeno per le prossime due.
Non resisto e compro anche del pane di grano duro e un altro di segale con semi di girasole e zucca.
Mentre ci avviamo velocemente verso il cinema mi rendo conto che non posso commettere il sacrilegio di presentarmi al Nuovo Sacher con una busta in materiale adatto alla raccolta differenziata dell'umido.
Costringo allora Alessandro a infilare nel suo zaino le due pagnotte e pure il regalo che mi ha portato.
Diventa un complicato gioco di incastri che il Tetris gliè fa un baffo. Tira fuori una busta (adatta alla raccolta indifferenziata) e mi fa: Eh qui ci sono dei fili...
"Ma scusa eh?! Che ci fai co' sti fili?"
"Sono i fili del computer..."
"Ah!"
Riusciamo a comprimere tutto ed entriamo, lo scandalo è scongiurato.
In fila ci sono i radical chic, quelli veri.
Una signora poco più grande di me, con un giacca di velluto a coste verde acido, la cosa di cavallo e dei monili in plastica, dice "Pare che i biglietti siano finiti...".
Gli altri radical chic le rispondono rabbiosi "E certo che sono finiti! E pure da parecchio tempo!"
"Ma io ho la tessera! Pensavo di entrare con la tessera!"
"No signora, non può entrare con la tessera..."
Un'altra signora "Ma allora non posso entrare nemmeno io..."
NOO! Ve ne dovete anna'!
I radical chic si rivelano spietati.
Ci dirigiamo in galleria e c'è Nanni Moretti seduto su un divano, ha la mascherina, quasi clandestino a casa sua. Prendiamo posto. Alla mia destra Alesandro, alla mia sinistra un posto vuoto e poi due uomini.
Improvvisamente arriva una ragazza, tutta trafelata e molto scollata, si siede nel posto vuoto e dopo neanche un secondo si alza e dice che deve scendere di sotto ma che poi torna.
L'uomo più distante da me dice all'amico "Ma c'hai fatto? Com'è che se n'è andata così?"
"No niente, ha detto che doveva andare a fare delle foto di sotto... Ma poi torna!"
"Ah ecco! No perché se n'è andata così di colpo che mi sono detto... Ma non è che questo gli ha messo una mano sulla coscia?"
Momento di silenzio.
"Guarda... Io ti devo confessare una cosa...."
Pausa, silenzio.
"Io nella mia vita non ci ho mai provato con una donna... Sai... le donne le devi incoraggiare ma devi lasciare fare tutto a loro, è la cosa migliore...".
L'arrivo sul palco di Nanni Moretti (pantaloni di velluto a coste verdi, maglioncino giro collo blu in Shetland con camicia bianca sotto) e dell'Ambasciatore di Francia (completo grigio), interrompe questa confessione che poteva essere foriera di chissà quali altre storie.
Arriva, puntualissimo anche Ozon con le due attrici protagoniste.
Sono felici di essere in Italia
Nanni parlando dell'ultimo film di Valeria Bruni Tedeschi (dove recita anche Nadia Tereszekiewicz) dice che è stato distribuito in Italia con un titolo "insensato", Forever Young".
Cioè, capite? Un vero signore! "Insensato", meraviglioso!
Ma veniamo a Mon crime, il classico gioiellino frizzante, divertente, tutto in punta di fioretto. Grande regia e grandi interpretazioni, ambientazioni stupende (Villa Empain a Bruxelles è da togliere il fiato).
Si sorride, ci si fa qualche risata, ci sono i colpi di scena... il tutto è leggero ma gradevolissimo, come solo certo cinema francese sa essere. Consigliato praticamente chiunque.
Alla fine, dopo averne tanto parlato, Alessandro mi fa "Comunque anche tu sei una radical chic...".
No, mi dispiace, rispondo io, non ho mai fatto mistero di amare le cose belle e la cultura, senza per questo dover fingere impegno per un cambiamento sociale che non avverrà mai!
3 commenti:
Non puoi farci attendere ogni volta tutto 'sto tempo.. e comunque Auguri ancora!! ;)
In realtà ho trovato che avevo fatto una recensione di The grey man ma nin l'avevi conclusa... Magari quando ho un minuto la metto! Grazie Franco!
Ciao Cinefilante. Ti rendi conto, manchi da più di un anno, un anno! Ogni tanto son passato, ma il blog sempre fermo su quell'uovo di Pasqua impallinato (poi l'ho visto, direi che è peggio di 'Favolacce'). Moretti, sempre co 'sti pantaloni di velluto, troppo larghi e con voglia di zampa di elefante sul fondo. Però sicuramente radical chic, specialmente se su Clark 'tuttanamacchia' o scarpe nere, da poliziotto. Radical chic, anche quelli belli, sartoriali, velluto di qualità, risvolto 4cm, tasche a filo, però solo se mai stirati. Questo ad Ozon, è nel mio cuore da '5x2-frammenti di vita amorosa', vent'anni fa. Film al contrario (in siciliano: arriviersa), inizia dalla fine. Con una B.V.Tedeschi ridondante, da grande abbuffata, mai così provocante. Parlo per me e non sto male, non sto malissimo (cit.). Ciao Cinefilante, auguri. Ps Cosa, pantaloni neri? Ma nun te 'nventà niente, che tu le sai le cose. E come e quando.
Marcello
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