Il 1998 ci offrì, cinematograficamente parlando, Deep impact e Armageddon. Entrambi parlavano di un meterorite che avrebbe provocato la distruzione della nostra casa, la Terra.
Deep impact finiva male mentre Armageddon finiva bene, seppur con il sacrificio di un Bruce Willis, che, ahimè, già allora si avviava ad una decadenza fisica oltre che attoriale.
Nel 2011 ci aveva riprovato addirittura Lars Von Trier con Melancholia.
Siamo nel 2021 e Don't look up ripropone la stessa storia.
Io vi ricorderei che nel 1975 andò in onda I sopravvissuti e circa 45 anni più tardi è arrivato il Covid, non insisterei troppo su questi argomenti, che già prima o poi ci toccheranno gli zombie.
La trama che segue è presto detta e contiene spoiler!
Jennifer Lawrence, con una la frangetta à la fantastico mondo di Amelie, scopre una cometa.
L'entusiasmo
della scoperta è raggelato quando il suo professore, Leonardo Di
Caprio, imbolsito, gommoso e con le borse sotto gli occhi, scopre che la
cometa si schianterà sulla Terra.
I tentativi di avvertire le autorità e di collaborare per una possibile soluzione della catastrofe saranno vani.
La prima di una lunga serie di pecche di questo film potrei dire che è
il marchio Netflix che appare all'apertura ma non voglio entrare in
polemica, contenti voi di produzioni insulse come Emily in Paris,
contenti tutti!
I personaggi sembrano capitati lì per caso, che pensi alla distruzione
del pianeta come ad un salutare cambio d'aria, come quando in casa c'è
odore di chiuso.
Penalizzato da un doppiaggio da pena capitale ma
anche dal parrucchino col ricciolo sempre scomposto sulla fronte
dell'insipido protagonista, la storia balzella qua e là tra accenni
grotteschi e discussioni urlate.
Il professor Di Caprio e la dottoranda Lawrence, entrambi dipendenti dallo Xanax (e questi dovrebbero essere i nostri eroi), non riescono in nessun modo a trasmettere il messaggio dell'imminente sciagura. Chiusi come sono, nel loro mondo di dati, formule e calcoli, fanno due palle così a chiunque rivolgano la parola. Lei poi si produce in uscite da pesciarola in cui sbraita "moriremo tutti" e tutti ridono.
Che poi dico.... Non è che non abbia ragione, in effetti moriremo tutti e varrebbe anche la pena farsene una ragione.
Il presidente degli Stati Uniti è Meryl Streep che però l'hanno conciata come Anastacia, all'apice del suo successo. Il suo personaggio è abbastanza sgradevole come tutti quelli che nel film ricoprono ruoli di una qualche importanza o potere.
Ma questo lo sappiamo già, o no? Cioè pur nella totale inconsapevolezza in cui viviamo, la percezione di essere in mano a dei deficienti, ce l'abbiamo un po' tutti, mi pare.
Insomma i grandi potenti della Terra prima minimizzano, poi tentano di sfruttare la vicenda a fini propagandistici ed economici. Ma ormai il danno è fatto, la cometa arriva a distruggere tutto.
Il gotha dei ricchi però si è messo in salvo su un'astronave che li porterà, alcuni migliaia di anni dopo, su un pianeta dove probabilmente faranno tutti una brutta fine.
Incredibile la partecipazione di Timothée Chalamet che ormai sembra che non si possa più produrre un film se non c'è lui, con quei cazzo di capelli sempre scompigliati.
È molto semplice...
L'essere umano è per lo più è guidato da due stati emotivi, avidità e indignazione.
L'avidità non ve la devo spiegare io vero?
È quella spinta a desiderare sempre di più, ad accumulare senza fine, cose, oggetti, proprietà, soldi...
Insomma un attaccamento insano a tutte quelle cose che essendo all'esterno e non potranno mai riempire il vuoto che c'è all'interno.
Sull'indignazione vi chiedo un piccolo esercizio di immedesimazione, ben più semplice di quello che vi chiesi qui!
Immaginatevi alla guida della vostra macchina...
C'è una macchina in doppia fila che vi impedisce di passare per la strada, che è un po' stretta.
Riesaminate velocemente la fila di santi in colonna con anche la madonna, a cui vi appellate, nel totale odio e disprezzo di quell'incivile che ha bloccato la strada.
Proseguiamo.
Dovete rientrare a casa e davanti al vostro passo carrabile c'è l'inevitabile utilitaria parcheggiata di sbieco, con le luci di emergenza accese.
Non vi soprende come vi tornano alla mente quei vostri amici veneti e toscani, che hanno saputo fare un'arte della bestemmia articolata, tanto che quasi quasi sarebbe da organizzarci un festival, che te saluto San Remo? Incredibile, vero?
Bene, andiamo avanti!
Vi tagliano la strada.
Malimortacci de sto pezzo demmerda che m'ha tagliato la strada! Ma guarda te la gente è pazza, stava pure a guarda' il cellulare! Sto stronzo, sto fijo de na mignotta!
Suonate anche il clacson, per sottolineare il vostro scontento, PEEE, PEEEEEEEEEEEE, PEEEEEEEEEEEEEEEE!
Se devono affaccià tutti!
Appena lo stronzo solleva gli occhi dal cellulare, che gli era arrivato un cuoricino, fategli anche un segno con la mano.
Può essere la classica mano a paletta a indicare un mavvaffanculo, te e tutta la famiglia tua, ma anche le vecchie corna restano un grande classico, insomma scegliete voi.
È arrivato il momento di concludere l'esercizio, come vi sentite, qual è il vostro stato d'animo?
La sentite tutta quella indignazione che vi fa dire "In questa città non ci si può più vivere!"?
Bene, eccoci arrivati alla fine!
State andando in ufficio, ovviamente lamentandovi per il traffico che state alimentando, voi come gli altri, e dovete fermarvi un secondo a comprare il giornale, prendere un caffè al volo, insomma anche qui potete scegliere.
Ahò, è tardi, il parcheggio non c'è, mi metto un attimo in seconda fila, ma un attimo solo... Che sarà mai!
Percepite tutta quell'autoindulgenza che vi da l'immunità, manco foste un parlamentare.
Godetevi il vostro caffè, leggete pure una pagina del giornale.
Tornate alla macchina e quando trovate il poveretto inferocito, al quale avete bloccato il parcheggio, trattatelo anche male, perché si permette di dirvi che non si dovrebbe parcheggiare in doppia fila.
Ahò che rompicazzo questo... Un attimo! è un attimo! Certo che la gente non sta bene! Maccheppalle!
Ovviamente permanete nello stato di dissociazione in cui, quando sono gli altri, sono mortacciloro e quando siete voi, sono sempre mortacciloro.
Ora che avete fatto l'esercizio ripensate a sta rottura di palle di don't look uo, che per oltre due ore ripropone le stesse macchiette e vi mostra un'umanità di cui è molto piacevole pensare che non siate parte.
Poi accendete il condizionatore, usate la mcchina per fare cento metri, cambiate cellulare a ogni piè sospinto, incazzatevi se non c'è campo ma incazzatevi pure se vi mettono una nuova antenna sulla testa, insomma indignatevi per qualunque cosa ma non mantenete coscienza del fatto che siete parte del problema.
Ma mi raccomando, qualunque sia il vostro punto di vista, esprimetelo da dietro uno schermo e dal vostro divano.
Ecco questo è Don't look up e, se vi ha turbato, è questo il motivo, non la cometa che si schianta o l'ottosusità della gente ma il fatto che sotto sotto siete consapevoli di essere incapaci di rinunciare alla seppur minima comodità.
La cometa da mo' che s'è schiantata, ragazzi!
Per Don't look up (ma anche per mancanza di idee) inauguro una nuovo abbinamento, ovvero "Non degno di abbinamento"!
4 commenti:
A me è piaciuta l'aria di contrasto e dissonanza, la capacità di farti rimanere basito perché non li ricevono, sti stronzi, ma un secondo dopo farti scompisciare con la battuta della Bibbia di Gutenberg andata persa.. tutta qua la pseudo novità del film: farti cagare sotto con leggerezza. 😁
Trovo raccapricciante fare passare certe tematiche come qualcosa su cui si possa o si debba farci una risata. È con questa attitudine che si arriva a dominare la massa, senza che nemmeno se ne renda conto!
Se vogliamo leggerezza meglio guardare qualche episodio di Friends (che tra l'altro è un capolavoro di scrittura)...
Marzia
Auguri, cinefilante. Stai in forma, eh? Però, dico io, ma che t'aspettavi, tacci tua! :))
Un abbraccio forte
Marcello
Che bella soprepresa Marcello! Auguri anche a te!
Sì... In formissima! :-D
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